«Come ti chiami?» mi chiede Kendall.
"Che bel nome che ha.." zitta devo concentrarmi per rispondere alla domanda che mi ha fatto.
"Devi concentrarti per dire il tuo nome?"
Metti caso che sbaglio...Mi risveglio dai miei pensieri, notando che lui sta ancora aspettando che io risponda.
«Alma, mi chiamo Alma» finalmente rispondo.
«Che nome particolare»
«Grazie..» sono un po' in imbarazzo.È raro che mi facciano dei complimenti.
Suona una campanella, che suppongo segni la fine del pranzo...uffa io volevo finire di mangiare.
Kendall si alza in piedi e mi fissa.
Okay..?
«Non vieni?» mi chiede.
«Emm dove?» dove dovrei andare scusa??
«A lezione.»
Ahhhh mi sa che non ha capito.«Sono arrivata mezz'ora fa, non so neanche che lezioni ho» ammetto.
«Ah capisco, scusami pensavo che ti avessero già dato gli orari e la divisa» sembra imbarazzato.
Aspetta...Divisa?!
Mi guardo intorno e noto che tutti hanno una divisa, perfino Kendall.
È costituita da: un maglioncino bianco con sopra una giacchetta blu scuro con disegnato quello che penso sia lo stemma della scuola, in dorato e infine la parte sotto comprende una gonna per le ragazze o pantaloni per i ragazzi.
Dovrei mettermi una gonna? Ma che lo sognino pure.
Mi alzo e seguo Kendall che nel frattempo si è offerto ad accompagnarmi a prendere gli orari.
Che dolce!
Arriviamo di fronte una signora posizionata dietro ad un vetro.
« Avete bisogno di qualcosa ragazzi?» chiede masticando una chewing gum.
Innanzitutto vorrei che smettesse di masticare come una capra, vorrei rispondere, ma mi trattengo.
«Si, a lei» dice indicandomi « servirebbero gli orari per le lezioni dato che è nuova» continua.
«okay, dimmi come ti chiami.»
«Alma Lam» rispondo.
Ma poi quanto suona male il mio nome accompagnato dal cognome.
Certo che mia madre mi voleva proprio male.
«Okay, ecco a te» mi porge un foglio con scritti tutti gli orari corrispondenti alle varie lezioni.
«oggi sei esonerata dalle lezioni per conoscere meglio l'ambiente e sistemarti nella tua camera. Arrivederci.» che sbrigativa sta signora.
«Arrivederci» borbotto.
Nel frattempo io e Kendall saliamo le scale.
«Beh Alma è stato un piacere conoscerti, spero di incontrarti ancora oggi.» mi dice sorridendo.
«Lo spero anch'io» rispondo allo stesso modo.
«Allora io vado a lezione, ciaoo» mi saluta mentre va.
«ciao..» ricambio anche se credo che non mi abbia sentito.
Mi dirigo verso la mia camera...
Eh chi si ricorda dov'è!?"Allora Alma fai uscire qualche frammento della tua inutile memoria"
Prova ad aiutarmi la mia coscienza.Dai Alma impegnati!
Allora mi ricordo che la mia camera era tipo 180? O qualcosa del genere. Mi basterà trovare le camere con scritto 180 e sperare che almeno una sia la mia...
"Prevedo già tante figuracce..."
Oh tu si che mi aiuti, ma proprio tanto.Dopo circa 8 minuti riesco a trovare una serie di camere con la scritta 180,181,182 e così via.
Bene iniziamo dalla prima...ti prego fa in modo che non ci sia nessuno...
Apro la porta, ma questa è chiusa a chiave. Bene non è la mia, passiamo alla prossima.
La 181 è anch'essa chiusa.
E siamo già a due in meno.Apro anche la 182, ma quest'ultima non è chiusa a chiave...
Appena apro la porta mi spunta davanti un ragazzo a torso nudo che fa dei piegamenti.
Mi guarda stranito e quando sta per dire qualcosa, chiudo subito la porta e mi precipito di corsa nella stanza accanto, non trovandola chiusa.
Porca paletta che figura!
Guardo la stanza in cui mi trovo e noto con piacere che è la mia.
Direi di dare una sistematina però, almeno solo alle cose per terra, così posso camminare.
Una volta tolte le cose in mezzo ai piedi, è l'ora di aprire la mia valigia per mettere le mie cose dentro al cassettone, posizionato al centro fra i due letti. Iniziamo.
A.A.
Ciao a tutti❤
Spero tanto che la storia vi stia piacendo! Vi invito a lasciare una stellina e (se vi va) a commentare.
Detto questo un bacione a tutti🌹
STAI LEGGENDO
Basta smettere di pensare
Teen FictionAlma è una ragazza di 16 anni che viene spedita in un collegio. Ci si può sentire liberi pur essendo circondati da mura? Per lei la libertà è tutt'altro da ciò che una ha in mente, è riuscire a sentirsi felici pur stando in un piccolo spazio, ma sop...