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«Allora Alma la tua camera è la numero 186, secondo piano sulla destra» mi comunica la signora Wilson mentre percorriamo le scale.

«Sistemati pure, appena hai finito scendi al piano terra e recati alla mensa, basta che prosegui tutto dritto e arrivi. Ti consiglio di fare in fretta è già tardi.»continua lei.

La dirigente mi lascia sola nella mia nuova camera.

Osservo l'ambiente che mi circonderà per molto tempo e noto che uno dei due letti che sono presenti è disfatto.

Oltre a quello ci sono molte cose in disordine: quaderni e vestiti per terra, del cibo sopra alla scrivania collocata a un lato della stanza, spazzatura che straborda dal cestino....

Avrò come compagna una seconda Alma?!
Meno male! Non volevo come compagna una maniaca dell'ordine.

Alla fine ciò che facciamo quotidianamente rispecchia ciò che abbiamo dentro.

Come il disordine.
Il mio rispecchia ciò che ho dentro: caos.

Qualunque tipo di caos, dai sogni, alle paranoie, dalla sicurezza alle incertezze...

Mi brontola ancora la pancia. Ho una fame che quasi quasi mangerei quel cibo sopra la scrivania, ma non è molto appetitoso.

Decido di seguire le indicazioni della signora Wilson e scendere al piano di sotto per raggiungere la mensa.

Arrivo a destinazione senza perdermi.
È un miracolo!

So che le indicazioni che mi ha fornito la dirigente erano così semplici, che anche un cane le avrebbe sapute eseguire.

Ma io sarei stata capace di perdermi...

"Se sei bacata già di tuo.."
Che coscienza affettuosa che ho.

Arrivata di fronte alle porte della mensa sento già un profumino delizioso.

Apro le porte e appena metto piede all'interno della sala, iniziano a fissarmi tutti.

Quanto disagio in questo momento!
Attraverso la sala sotto lo sguardo dei presenti. C'è chi mi guarda curioso, chi parla sottovoce col suo amico o chi se ne frega altamente di me. Cosa che preferisco.

Prendo un vassoio e mi avvicino alla cuoca.

«Ciao, sei nuova?» mi chiede la cuoca gentilmente.

«Emm...si sono Alma..» non ho voglia di parlare in questo momento, voglio solo soddisfare il mio stomaco con del cibo.

«Benvenuta mia cara» dice la cuoca con un sorriso nel mentre mette una fetta di pollo con del purè sul mio piatto.

«Grazie».

Detto questo vado a prendere una bottiglietta d'acqua e un po' di frutta...

Ma ci sono cosi tanti tipi di frutta che non so scegliere...odio non sapere cosa voglio...

Potrei prendere delle pesche, ma essendo pigra non ho voglia di sbucciarla....il kiwi, ma i semini mi danno fastidio.

Opto per una mela, almeno posso prenderla a morsi.

Una volta che ho il vassoio pieno, c'è la sfida più ardua!

La ricerca di un tavolo libero!

Ne vedo uno in fondo alla sala abbastanza isolato, credo che per il momento vada bene.

Mi siedo e finalmente posso pranzare.

Alleluia!

Mentre mi abbuffo come un maiale, vedo qualcuno sedersi di fronte a me.

Alzo lo sguardo e noto che è un ragazzo.

Ma io, come brava ragazza qual è che sono, lo ignoro così da potermi concentrare su cose importanti :
il cibo.

«Em..ciao.» mi saluta il ragazzo in questione  « Sei la ragazza nuova, giusto?» continua.

Alzo lo sguardo su di lui per poterlo osservare meglio.
Non è niente male.

«Si piacere sono Alma» rispondo sorridente.
Magari potrei farmi un amico già dal primo giorno.

"Specialmente se l'amico è lui"
Dice la mia coscienza.

Beh posso dire che l'idea non mi garba per nulla.

«Piacere io sono Kendal» si presenta.

«Molto piacere Kendal» rispondo.

Basta smettere di pensareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora