L'autore del libro sfogliò l'ultima delle tavole che aveva davanti, annuendo ripetutamente con il capo. Aveva già parlato con il suo editore, fermo lì accanto e stava semplicemente dando "l'ultima occhiata".
«Direi che ci siamo, Peter. Ottimo lavoro» esclamò poi, sorridendo.
Peter tirò un invisibile sospiro di sollievo.
Le tavole che aveva sottoposto ai due erano il frutto di una notte passata quasi totalmente in bianco. Il ragazzo si era concentrato sul lavoro fino alle tre inoltrare, sbocconcellando samosa che erano lentamente diventate fredde.
Perciò si sentì sollevato nel constatare che i nuovi disegni andavano bene e, ancora di più, nell'appurare che non aveva dovuto rinunciare al sonno inutilmente.
«Posso procedere, allora?» domandò il ragazzo, al quale serviva il via libera per iniziare a disegnare i restanti personaggi.
«Certamente. Se riuscissi ad avere altro materiale del genere per la prossima settimana, potremmo addirittura stampare tutto prima del previsto» esclamò esaltato l'editore.
La prossima settimana, per Peter, significavano quattro giorni di lavoro intenso. Ce l'avrebbe fatta, si disse e avrebbe cominciato da subito.
«Penso di riuscire già a mostrarvi il resto dei personaggi per lunedì» dichiarò poi.
I due interlocutori parvero particolarmente soddisfatti di questa informazione.
Si dissero entusiasti del suo lavoro e lo lodarono; infine si accordarono per un nuovo incontro il lunedì successivo e, portandosi via un paio di tavole per alcune prove di stampa, salutarono Peter e uscirono.
Il ragazzo, una volta rimasto solo nella stanza, prese una lunga boccata d'aria e sorrise. Ci era riuscito e non poteva essere più contento di così. Aveva collezionato sei tavole in una sola notte di lavoro e non poteva dire che fosse stato semplice. Tuttavia, il fatto che i suoi lavori fossero stati approvati, lo riempì di gioia.
Si mise a canticchiare fra sé mentre sistemava alla perfezione la sua postazione, raccogliendo matite, gomme e colori. Frugò fra i cassetti in cerca di fogli nuovi e trovò un intero blocco di carta per acquerelli. Si era completamente dimenticato di averla acquistata e la cosa contribuì notevolmente ad accrescere la sensazione frizzante che stava provando.
Prima di mettersi all'opera, però, avrebbe dovuto aggiornare i suoi colleghi riguardo al soddisfacente esito dell'incontro appena concluso. Per tale ragione, afferrò le nuove tavole del ballerino di tip-tap che gli erano rimaste e uscì dal suo studio.
*
La giornata era trascorsa particolarmente tranquilla, addirittura "fiacca" secondo Peter.
Dopo la soddisfazione mattutina per il buon esito dei suoi disegni, non era successo assolutamente niente. Non un messaggio, non una mail, niente che potesse aiutare il ragazzo a mantenere alto il suo livello di soddisfazione. Quest'ultimo, inoltre, era calato drasticamente quando, intorno alle due del pomeriggio, un blackout aveva fatto saltare la corrente esclusivamente al piano in cui si trovava il suo studio.
Nonostante tutto, però, alle diciassette e pochi minuti, il ragazzo si stava incamminando da Thomas More Street verso Tower Hill station ancora di buon umore.
Il suo cellulare stava proponendo le note di How to save a life dei The Fray il volume tenuto sufficientemente alto per isolare Peter dal resto della città.
La musica era un crescendo continuo di note. Il ragazzo canticchiò nella sua mente ogni passaggio, pronto per l'arrivo del suo pezzo preferito. Eccolo, finalmente: il ritornello.

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Qualcuno nella folla
RomanceAudrey è solita prendere la District line a Tower Hill station ogni giorno. Pianista di professione, amante di musica jazz e cinema, trascorre il tempo in attesa ripercorrendo mentalmente note e partiture, allontanandosi totalmente dal mondo reale. ...