Three.

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Seconda manche.

Mancava fortunatamente poco alla fine della puntata, era l'ultima sfida ed era di canto, era in testa la squadra del Ferro.
Io ero praticamente girata con il viso verso Nicole che, di tanto in tanto, mi chiedeva se avesse qualcosa sulla faccia dato il mio continuo osservarla.
Mi faceva ridere, lei era estremamente buffa e spontanea.
Einar aveva appena schierato Zic ed io speravo che Biondo non scegliesse me, non me la sentivo di cantare dinnanzi ad Irama.

«Io scelgo Drey, con il suo secondo inedito» quella frase mise fine alle mie preghiere, anche Dio ce l'aveva con me?

Scesi sotto lo sguardo fisso di tutti (e per tutti intendo principalmente Ira) senza proferire parola.

«Come si chiama l'inedito?» Mi chiese Maria, sorridendomi.
«Obsessed»  risposi, quasi in un sussurro.
«Base.» a quella parola, chiusi gli occhi per qualche secondo e mi isolai.
Il mio segreto per cantare tranquilla? Immaginare tutti loro seduti su un water.

Presi ad intonare, guardando le persone intorno a me che urlavano ed applaudivano ad ogni nota. Mi piaceva il calore che mi davano, mi facevano sentire estremamente giusta, soprattutto quando accompagnavano la mia voce.

«You're looking in my eyes, just to see your own
See your own reflection, your own reflection
Your body's overpriced 'cause you pay yourself
Way too much attention, too much attention»

Cantare per me era ossigeno, riuscivo a comunicare solo in quel modo perché il mio carattere non era dei migliori.
Ero chiusa, acida, a tratti sociopatica.
Ma la mia via d'uscita l'avevo trovata nella musica, esprimevo così ogni emozione repressa, ogni attimo della mia vita.

Conclusi intonando la nota più alta, seguita da urla ed applausi perfino da parte di Maria. Quest'ultima era diventata ormai una seconda mamma, era gentilissima e sapeva metterci a nostro agio.
E, durante i miei mental breakdown, era sempre lì pronta ad aiutarmi; trovava sempre le parole giuste, al momento giusto.

«Ecco cosa intendevo, liberarti, comunicare con tutti noi. Sono fiero di te»  le parole di Zerbi mi fecero sorridere ed alla fine riuscii a portare il punto alla mia squadra.
La sfida finì con un pareggio e, dato che non c'erano eliminazioni, fu concesso il pari merito.

***

Eravamo in sala relax, come ogni fine puntata, da una mezz'ora massimo. Io ero sdraiata con il capo poggiato sulle gambe di Biondo, il quale mi stava accarezzando i capelli mentre parlava con Irama.
Quest'ultimo si stava facendo conoscere, stava raccontando della sua routine e tutti si scambiavano pareri.
Io? Io non ero interessata ai suoi discorsi. Avevo gli occhi chiusi e non stavo partecipando alla conversazione, avrei solo voluto urlare così giusto per sfogo.

Biondo stava conoscendo il piumato, sarebbero stati compagni di stanza.

«Ragazzi, permesso! Tutti seduti» la maestra Celentano fece irruzione nella sala, costringendoci a metterci composti e, grazie a Dio, i miei pensieri furono interrotti.
«Allora, dato che non vogliamo che accada ancora casino, abbiamo deciso di cambiare l'ordine delle stanze»  ascoltammo il suo discorso e, stranamente, avevano mischiato maschi e femmine. Ormai non si capiva più nulla. Mi dispiaceva che Nicole non era più in stanza con me, anche se era in quella di fronte, ma a quanto avevo capito le uniche a non essere state spostate eravamo io ed Emma. Almeno avevo lei.
«Prendi un'acqua?»  La voce della mia compagna di stanza mi risvegliò, io annuii divertita per il suo italiano scorretto e andai velocemente a prendere due bottigliette.

Tornai al mio posto e presi a sorseggiare l'acqua Lete, facevo sponsor? Forse.  «..Infine, Biondo ed Irama in stanza con Drey ed Emma.» in uno spruzzo decisamente ampio, l'acqua che doveva essere mandata giù, finì sul povero corpo di Zic che era sfortunatamente seduto dinnanzi a me.
Rimasi con la bocca spalancata, a breve avrebbe toccato terra.
La maestra Celentano non aveva assistito alla scena, era andata via prima che potessi replicare.
Il Karma era contro di me.

«Hai capito cosa ho detto?»  Guardai Zic confusa e scossi la testa.
«Ero distratta, scusa per l'acqua ma..»
«Era quello che stavo dicendo! Ti dicevo che non importa» mi rassicurò con un sorriso che ricambiai.
Lo avevo ridotto malissimo, ma non riuscivo a concentrarmi su niente.
La mia testa era annebbiata da quel pensiero.
Non volevo averlo in camera.

***

La produzione ci riaccompagnò in hotel ed io ero avvinghiata a Biondo, il quale teneva un braccio attorno alle mie spalle; alle volte ci scambiavano per una coppia ma noi sapevamo che non era così, quindi non ci interessava.

Entrammo in stanza, seguiti da Emma ed Irama.
Indicai il letto di sopra, sulla destra, praticandone la proprietà privata.
«Anch'io dormo sempre in alto e sulla destra» la sua voce. Mi stava parlando.
Alzai lo sguardo ed i suoi occhi chiari, decisamente contrastanti con i miei neri, mi inchiodarono.

[ IRAMA ]

Al pensiero di dover divedere la camera con Drey, mi percorrevano brividi lungo la schiena. Tra me e lei è successo tutto e niente. Sarebbe difficile da spiegare a parole.
Quando abbiamo finto di non conoscerci, in puntata, è stato strano. Come ripercorrere i nostri passi.
Il suo sputo contro Zack, Zuck..come si chiama, ha fatto ridere anche me. Non se l'aspettava di avermi lì figurarsi nella stessa stanza.
Io, invece, un po' ci speravo.

Arrivati in camera, lei disse esplicitamente che il letto in alto a destra, era suo.
Sorrisi.

Flashback.

«Io prendo il letto in alto a destra!» Disse la moretta, arrampicandosi sul letto a castello.
«Oh no, scordatelo! È mio» risposi raggiungendola e tirandola dalla caviglia.
Lei urlò così forte da rompermi un timpano ma continuai a tirarla, finché non mi finì addosso. Ci trovammo distesi a terra, lei su di me che mi guardava.
Si avvicinò piano alla mia mascella e vi posò un soffice bacio, provocandomi brividi.
Quella ragazza mi faceva impazzire.
Le mie labbra, dopo secondi interminabili, sfiorarono le sue e lei sorrise.
«Fil.» sussurrò. Io cercai i suoi occhi scuri come le tenebre, invitandola a continuare «Il letto sopra è mio!»  urlò lasciandomi lì per terra e scoppiò a ridere, raggiungendo la sua meta.
Era così bella.

Fine flashback

Mi resi conto solo in quel momento che ero rimasto a guardarla e lei faceva lo stesso. Diavolo, quanto siamo stati ingenui.

«Bene, ma c'è sempre quello in alto a sinistra. Accontentati»  riuscì a dire dopo qualche minuto, per poi lasciarmi lì impalato chiudendosi in bagno.

Lo sguardo di Biondo ed Emma era fisso su di me ed io sorrisi.

«Lei è un po' così inizio, poi dopo è..uhm.. the best» mormorò Emma, rivolgendomi un sorriso di conforto.
Già, lo sapevo. La conoscevo fin troppo. Peccato che quello non era l'inizio.

«Stasera 'nnamo a fa 'ngiro?» Mi chiese Biondo, poggiando una mano sulla mia spalla; io annuii, dandogli una pacca; mi sarebbe servita un po' d'aria.
Ci conoscevamo da neanche un'ora ed eravamo già in un rapporto di fratellanza, difatti mi spinse sul letto ed io lo trascinai con me, unendo le nostre risate.
Che quest'esperienza inizi per il meglio.
Buona fortuna a me.

A noi, forse.

Tornerai da me. [ IRAMA ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora