Thirteen.

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[ DREY ]

«Mi stai dicendo che esci con Irama?!» Nicole stava percorrendo metri e metri girando per la sua stanza, incredula di ciò che sarebbe accaduto quella sera stessa.
Ero praticamente in panico, non avevo idea di cosa indossare, non sapevo se fosse cambiato qualcosa rispetto alla nostra prima uscita.
Lauren ed Emma erano sedute al mio fianco e stavano cercando di rassicurarmi, dato che la mora non ci stava riuscendo minimamente.
La castana, invece, stasera sarebbe andata al cinema con Biondo e non capivo come potesse essere così tremendamente tranquilla.
«Io con Orion film in camera tonight, I don't like to uscire» proferì Lau, facendoci ridere; tra lei ed il ballerino non sapevamo esattamente se fosse nato qualcosa, erano terribilmente carini ma loro continuavano a dar conferma della loro amicizia e niente di piu.
«Emma, anche tu hai bisogno di aiuto?» chiese Nicole esasperata, ricevendo una negazione da parte della nostra amica.
«Lau?»  chiese ancora e la risposta fu una grassa risata da parte dell'altra.
«Io pigiama»  continuò, asciugando una lacrima per le risate.
«Dobbiamo farti come nuova, Drey Levis.» lo sguardo delle tre rivolto verso la mia figura, mi mise ansia; strofinarono le mani come per prepararsi ed io scossi la testa.
«Io avevo pensato ad una felpa ed un..»
«Absolutely not.» mi bloccò Emma, scuotendo la testa «Trust us».

***

Era da circa un'ora che stavo provando qualcosa di decente, secondo i loro canoni misti ai miei.
Ma non mi piaceva assolutamente niente, mi sentivo a disagio con abitini troppo corti o con dei tacchi.
«This one?»  Lauren si presentò con un vestitino rosso stretto tra le mani; storsi il naso e scossi la testa, per poi gettarmi sul letto.
«Non troverò mai nulla!»  esclamai stufa, portandomi un cuscino sul viso «Non esco» continuai.
Nicole sfilò via il morbido cuscino e mi costrinse ad alzarmi; mi strattonò «TORNA IN TE»  urlò, facendomi annuire.
D'un tratto Emma si alzò dal materasso come se avesse avuto un lampo di genio; corse verso il suo stesso borsone e tirò fuori una gonnellina nera che sembrava arrivasse a metà coscia.
«Questa»  mormorò, lanciandomela praticamente in faccia. Passò al borsone di Nicole e tirò fuori la camicia militare della mora, lanciandomi anch'essa.
«Poi..»  parlò tra sé e sé, fino ad arrivare alla mia maglia nera, caratterizzato da un top con una copertura trasparente «Con questa qui»  disse decisa ed incrociò le braccia al petto, soddisfatta del suo lavoro.
«Mie scarpe!»  affermò poi Lauren, mostrandomi le sue dr. Martens militari.
«È tutto perfetto»  assecondò Nicole, portando lo sguardo su di me «Io ti trucco» concluse, ammiccando.
«Io capelli»  finì la ballerina, facendomi sorridere.
«Io vado a prepararmi»  Emma si avvicinò posandomi un bacio sulla guancia «Good luck, my baby»
«You too, lady»

***

Ero finalmente pronta, non mi riconoscevo: più guardavo il mio riflesso allo specchio, più non riuscivo a sentirmi a mio agio.
Non avevo mai lasciato trasparire il mio corpo, non mi piaceva; non che io mi reputassi brutta o grassa, solo non riuscivo a guardarmi fino dire "cavolo, però sono bella".
Lauren e Nicole capirono il mio disagio; si misero prontamente dietro di me e mi strinsero in un abbraccio.
«You're beautiful, Drey»  bisbigliò la ballerina, posando la guancia sulla mia spalla.
«Non lo so..»  passai una mano tra i capelli e mi voltai verso di loro, che mi guardavano piene di gioia negli occhi.
«Ora vai o farai tardi!»  Mi spinsero fuori dalla camera ed io sbuffai rumorosamente, alzando la mano in segno di saluto.
Erano circa le 21:40, ero in perfetto orario; scesi le scale due a due, finché non arrivai alle ultime tre.
Irama apparve alla mia vista più bello che mai, mi si mozzò il fiato: aveva indosso uno skinny nero, abbinato ad una camicia biancastra ed una giacca sul marroncino, caratterizzata dalla pelliccia. Le scarpe erano del medesimo colore, le piume scivolavano via dai suoi lobi ed i suoi capelli erano perfettamente tirati su.
Non si accorse di me, finché non si girò forse per controllare dove fossi finita; schiuse le labbra ed i suoi occhi vagavano dall'alto verso il basso sulla mia figura.
Arrossii a quell'insistenza, probabilmente non era abituato a vedermi in abiti diversi da felpe e jeans.
Mosse qualche passo verso di me che, intanto, avevo approfittato per scendere i restanti rialzi; prese la mia mano e mi fece girare su me stessa, cosa che mi provocò una risata silenziosa.
«Sei dannatamente bella, Drey.»  sussurrò rompendo i silenzi.
«Anche tu stai molto bene»  mormorai timidamente, lasciando che mi guidasse verso l'uscita dell'hotel.

Tornerai da me. [ IRAMA ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora