Twenty-seven.

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(Premetto che c'è un raiting rosso, ho cercato di non essere troppo esplicita, but okay! Buona lettura🍀)

[ IRAMA ]

Avevo avuto la vittoria più grande che la vita potesse regalarmi: Drey.
Quando Maria mi aveva comunicato la sua presenza, non ero riuscito a controllare le mie azioni ed emozioni.
Ero corso da lei, perché avevo bisogno di stringerla tra le mie braccia, di baciare quelle labbra che mi mandavano in estasi.
Avevo provato, nuovamente, la sensazione di leggerezza che mi faceva sentire la persona più potente al mondo.
Mi aveva detto che eravamo liberi, non riuscivo ancora a realizzare ciò che stava accadendo.
Ma ero sicuro di una cosa: l'amore è quello che più temiamo, ma è l'unica cosa che ci fa sentire vivi.
Ed io ero pronto per abbandonare tutto, esclusivamente per la mora; ero entrato in quella scuola con la speranza di una nuova vita da artista, con la voglia di farmi conoscere a livello personale, con la voglia di far ascoltare i miei testi fino a capirne ogni singolo significato.
Ma, quel giorno ormai lontano, non mi sarei mai aspettato di avere lo stomaco in subbuglio per lei. Pensavo, da stupido, che non mi facesse più alcun effetto ma mi ero sbagliato alla grande e ne ero felice.
«Non devi abbandonare tutto questo, Fil!» scosse la testa, ancora spiazzata dalla mia affermazione. «Hai lottato tanto, è la tua rivincita»
Accennai un sorriso e posai le mani sul suo volto, carezzandone la pelle inumidita dalle lacrime. «L'unica cosa di cui ho bisogno sei tu, scheggia. Ho una vita davanti, per fare musica. E se sei con me, viene anche meglio» conclusi, lasciando un bacio sulla sua fronte.
Non mi ero resto conto di essere rimasto fin troppo tempo attaccato alla mora, lo studio era completamente impazzito a quella vista; urla, applausi, manco fossimo William e Kate.
Mi guardai intorno e sorrisi, avvicinandomi nuovamente a Maria; feci cenno a Drey di avvicinarsi a me e, quando fu al mio fianco, unii le nostre mani.
«Allora?» chiese la conduttrice, dandomi una pacca sulla spalla. «Dovete sapere che Filippo non è molto aperto, a livello emozionale. Nasconde spesso tutto ciò che prova ma, da quando Drey è andata via, era visibilmente triste ed è stata la prima volta che l'ho visto esternare qualcosa» continuò, rivolgendosi alla giuria.
Ermal sorrise e passò una mano tra i ricci. «Secondo me, voi due non riuscite ad essere voi stessi se non quando siete insieme. L'ho notato anche quando Drey faceva ancora parte della scuola.»
Lanciai uno sguardo rapido alla giovane, la quale aveva le guance visibilmente rosse.
«Quindi, che hai deciso?» domandò Maria.
«Penso che il mio percorso finisce qui, perché ho già lasciato scappare la mia felicità diverse volte. Ho sempre desiderato rivendicare ciò che mi era stato portato via nella musica, volevo far conoscere il vero me, non quello che ero costretto ad impersonare» gli occhi vispi di tutti erano puntati su di me, Maria aveva una mano poggiata sulla mia spalla ed un sorriso stampato in viso. «Stando qui ho capito tante cose, una di queste è che non si può dare il meglio di sé senza le persone che si amano. In questo caso, io non posso mostrare il meglio di me, se non ho Drey al mio fianco, perché lei è la parte migliore della mia persona.» conclusi, mentre la conduttrice ci strinse entrambi in un abbraccio caloroso; era visibilmente commossa.
«Dovete sapere una cosa» esordì, poi, sistemandosi tra me e la mora. «Quando Filippo è venuto qui, era più impaurito dall'idea di vedere Drey che per altro!» provocò la risata di tutti. «Drey, invece, il giorno dopo l'ingresso di Filippo, è venuta da me correndo come una pazza!» rise e scosse la testa. «Ed ha iniziato ad urlare "io non ci sto con quello in squadra, poi in camera!" e noi tutti che la guardavamo senza capire, non si calmava» guardò prima me, poi la giovane, con un ghigno divertito in viso «Ora posso dirvi, molto sinceramente, che lo abbiamo fatto di proposito! Ed è servito, a quanto pare»
Io e Drey ci guardammo qualche secondo e, poco dopo aver compreso, scoppiammo in una fragorosa risata.

***

[ DREY ]

La puntata era finita da un bel po', avevamo chiesto alla produzione se potessi accompagnare Irama in casetta per poter prendere le sue cose; si era proclamato eliminato di serata, il ché voleva dire che presto saremo tornati alla nostra piccola realtà.
Quando entrammo, mi sentii praticamente travolta fino a perdere l'equilibrio: Emma era su di me e mi stava stringendo tra le sue esili braccia.
Mi ero affezionata a quella ragazza in una maniera smisurata e mi mancava da morire.
«I'm so happy for you» sussurrò al mio orecchio, facendomi ridacchiare.
Si alzò da me ed io la imitai, tornando ad abbracciarla quando fui in piedi. «Come stai? Ti guardo sempre da casa, stai andando benissimo!»
«Un po' così, i professori dicono che non riesco a trasmettere emozioni» sospirò frustrata, allontanandosi per potermi guardare. «But I always sing with my heart! I don't understand» scossi la testa, prendendole le mani.
«Emma, per me, tu sei la cantante più brava ed emozionante che io abbia mai conosciuto. Nessuno mi emoziona come sai fare tu, non ti devi far abbattere, okay? Devi vincere, tifo per te!» dopo le mie parole, si gettò nuovamente tra le mie braccia ed io la strinsi a me; pensavo davvero quelle cose, lei era una persona chiusa ma, se riuscivi ad entrare nel suo mondo interno, era difficile uscirne.
«Mi mancherai tanto» confessò.
«Ti aspetto fuori, vincitrice» la rassicurai, prima di essere interrotte da Biondo ed Irama, i quali si erano avvicinati distanziando me e la castana.
«Troppa confidenza!» esordì il fidanzato della Maltese, ammiccando.
«Concordo, fratello» lo assecondò l'altro, costringendomi a roteare gli occhi.
«Ci vediamo presto, non fate danni» continuò il mio migliore amico. «Io ed Emma siamo giovani per diventare zii»
Scoppiammo a ridere a quell'affermazione e ci stringemmo in un abbraccio di gruppo.

Tornerai da me. [ IRAMA ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora