Eighteen.

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[Narratore esterno]

Era trascorso un mese dal litigio che avevano avuto Drey ed Irama.
I due avevano smesso di parlarsi, riuscivano a scambiarsi mezza parola solo durante le scelte degli schieramenti del sabato.
Condividevano ancora la stessa camera ma sembrava essere finito ogni tipo di rapporto, se non un "buongiorno" detto per educazione, prima di raggiungere la sala relax.
Drey aveva un modo tutto suo di affrontare il dolore, lei sorrideva.
Alzava su la sua barriera per impedire che gli altri si accorgessero della sua sofferenza, eppure bastava guardarla negli occhi, spenti e cupi, dove quel sorriso non riusciva ad arrivare, e si percepiva quel dolore che l'aveva resa diversa.
Durante le lezioni, sedeva in un angolino e scriveva qualcosa di incomprensibile sui fogli biancastri del suo diario.
Sembravano segni in aramaico antico ma erano semplicemente sfoghi che solo ella stessa capiva; era proprio da essi che nascevano i suoi testi e la sua musica.
Le capitava, di tanto in tanto, di guardare verso il divano rosso sul quale sedeva sempre Irama; lui sembrava totalmente indifferente alla situazione spiacevole che si era creata ed un po' lo era.
Si era concentrato su ciò che era il suo futuro, aveva legato molto con Carmen e fu proprio la mora a notare il comportamento affiatato che i due avevano.

Filippo, però, era coperto del suo scudo; solo Biondo ed Einar erano a conoscenza del suo reale stato d'animo, i tre si trovavano spesso a parlare ed a sfogarsi, trovando conforto in un abbraccio che valeva più di mille parole.
Erano diventati una sola cosa, ormai, ma il giovane sex symbol era tra due fuochi: da una parte la sua migliore amica e dall'altra il suo migliore amico.
Infatti più volte aveva dichiarato di non voler trovarsi in mezzo a situazioni difficili e sia Drey che Irama erano pienamente d'accordo, non avevano osato mettergli vincoli o magari costringerlo ad una scelta.

Era una delle solite puntate del sabato, in vantaggio c'era la squadra del fuoco e se avessero vinto anche quella manche, ci sarebbero stati esami per ammissione al serale.
Tutti avevano avuto le palpitazioni alla vista delle magliette verdi, tranne la mora; era tranquilla, aveva deciso di prenderla così come sarebbe venuta.
Continuava a mettere sé stessa in ogni pezzo assegnato ed era felice della sua crescita artistica.

[ DREY ]

«Okay, punto alla squadra del fuoco quindi ora chiamiamo qualcuno per il serale! Potete tornare a posto»  annuii alle parole di Maria, raggiungendo il mio banco.
Avevo cantato contro Zic, inedito vs inedito ed avevo preso il punto; c'era da ammettere che la nuova canzone del mio avversario era molto bella, tant'è che la conoscevo già a memoria.
Maria chiamò man mano qualcuno di noi che i professori avevano segnato, Biondo era stato "rimandato" mentre Irama, dopo aver affrontato tre sfidanti, era riuscito a convincere i giudici, conquistando la maglia verde.
«Qui leggo..Drey, vieni»  disse la conduttrice, attirando la mia attenzione.
Sospirai alzandomi dal mio posto e scesi nuovamente al centro dello studio; Maria mi ricordò che serviva l'unanimità della commissione di canto, prima che i professori prendessero parola.
«Drey, sei la prima della mia lista!»  esclamò Paola Turci, facendo create un boato di gioia tra il pubblico.
Curvai le labbra in un sorriso e la ringraziai, portando una mano sul cuore.
«Non sei la prima della mia lista perché è Biondo, ma sei tra le mie scelte quindi per me è sì»  annunciò Zerbi, che ringraziai prontamente.
«Due sì, sei pronta a sentire gli altri?» domandò Maria, vedendomi particolarmente in ansia, dato che stavo dondolando sui talloni.
«Credo di sì, mi sento come all'esame di stato»  sussurrai, facendo ridere i presenti.
«Drey, anche per me è sì»  alle parole di Giusy Ferrei, mi prese un colpo.
Mancava un solo sì ed era quello che più temevo: Carlo di Francesco.
Passai una mano tra i capelli, lasciando vagare lo sguardo un po' ovunque tranne su di egli, ma sapevo che mi stava guardando.
«Allora, faccio una premessa»  il prof attirò la mia attenzione «Hai fatto una grande crescita, hai maturato anche il modo di scrivere ma ancora non ti vedo pronta. Però sono contento di come stai lavorando, mi servono altre conferme»  un "no" generale si fece spazio nello studio.
«Ne sono consapevole, continuerò a fare del mio meglio! Grazie mille»  risposi, dopo aver scrollato le spalle.
Feci per tornare al mio posto ma la voce di Maria mi fermò.
«Ma se facciamo così nessuno di questi ragazzi andrà al serale!  Il 7 aprile inizia, ve lo ricordo, e per ora solo Irama è dentro»  disse, prendendola sul ridere «Puoi tornare a posto, grazie Drey» concluse, sorridendomi.
Tornai al banco sotto lo sguardo insistente di tutti e notai Zerbi dire qualcosa a di Francesco.
«Aspetta, Drey perdonami, torna qui» proferì Maria ed io assecondai le sue parole, tornando al centro dello studio.
«Ho parlato con i miei colleghi e penso abbiano ragione, per questa volta. Sappi che pretendo tanto da te»  iniziò il professore, dedicandomi un lieve sorriso «Per me puoi accedere al serale, è sì»
Mi piegai sulle gambe a quelle parole ed un urlo si fece spazio nell'ambiente in cui mi trovavo; ci ero riuscita.
«È la seconda ad accedere ufficialmente al serale, la maglia!»  esclamò Maria, avvicinadosi a me.
La strinsi in un abbraccio che lei ricambiò e, una volta presa la maglia, la indossai esultando entusiasta della situazione.
«Grazie, grazie»  ripetei, correndo verso i miei compagni che mi accolsero in un abbraccio di gruppo.

Tornerai da me. [ IRAMA ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora