Fifteen.

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[ Narratore esterno ]

09:10.

Quest'oggi Drey avrebbe dovuto incontrare la misteriosa donna che ieri, nel pomeriggio, l'aveva chiamata con un numero sconosciuto.
La mora, però, non era ancora sveglia; era beatamente accoccolata tra le coperte, era riuscita a prendere sonno nella mattinata, dato che l'ansia ed i pensieri erano piuttosto ampi e frenetici nella sua mente.
Irama non si era ancora fatto sentire e ciò le metteva ancor più agitazione.

Nicole era sveglia da una mezz'ora e stava cercando di trascinar via la sua migliore amica dalle braccia di Morfeo, senza alcun risultato.
Quando la nonna fece ingresso con un vassoio decorato da biscotti fatti in casa e due tazze di cappuccini, la ragazza si allontanò dalla dormiente e si avvicinò alla donna, posando un bacio sulla sua guancia.
«Non osa svegliarsi, sto perdendo le speranze» proferì la ragazza, aiutando nonna Michela fino a posare la colazione sulla scrivania.
«Non cambierà mai, non è mattiniera» rispose l'adulta, avvicinandosi a sua nipote.
Sorrise teneramente, osservando la sua figura avvolta tra i piumoni; secondo la nonna, Drey era rara e pregiata proprio come un corallo. Era stato un nome desiderato da suo marito e ciò rendeva il tutto ancor più inestimabile.

Flashback.

«È nata!» David uscì dalla sala parto, correndo tra le braccia della sua amata moglie Michela.
Erano sposati da ben quarant'anni ed il loro amore era lo stesso di anni fa, ancor più forte e ancor più indistruttibile.
«Siamo nonni» continuò l'uomo, con gli occhi colmi di lacrime di gioia.
I due si abbracciarono e, dopo svariati minuti, si recarono dalla loro figlia ancora scossa per il trambusto.
Il piccolo Luigi era avvinghiato tra le braccia di suo papà ed osservava meravigliato la creatura che, ormai sistemata, sonnecchiava tra le braccia della mamma.
«Dobbiamo scegliere un nome» disse Gaetano, il papà dei due pargoli, osservando i suoceri.
«Non so, sarebbe bello darle il nome di mamma» rispose Felia, scrollando le spalle entusiasta.
David immediatamente scosse la testa e nessuno capì la ragione; si avvicinò a sua figlia e, dopo averle chiesto il permesso con lo sguardo, prese la bambina tra le braccia.
Si era innamorato di tale perfezione, era così innocente e così bella; aprì gli occhi stanchi e notò, in quel momento, il colore scuro.
Era strano dato che tutti i neonati tendevano ad averli chiari, alla nascita.
L'uomo sussultò quando le dita esili della bambina toccarono il ciondolo color corallo raffigurante una chitarra in miniatura.
-Sarà una musicista- pensò immediatamente il neo nonno.
«Audrey» sussurrò, notando un piccolo sorriso da parte della pargoletta «Sì, Audrey!»
Tutti lo guardarono con sguardo interrogativo e David sorrise.
«Corallo, regina reale e potente» mormorò rispondendo alle loro domande mentali «Le piace. Audrey, hey?» continuò rivolgendo lo sguardo alla piccola tra le sue braccia; quest'ultima sorrise ed agitò le manine, facendo ridere tutti.
-Sarà una stella- pensò Michela, osservando suo marito e la loro nipotina.

Fine flashback.

[ DREY ]

«Irama mi aveva detto un modo per svegliarla, ma non ricordo»
La voce di Nicole si mescolava a quella di nonna, cosa che mi costrinse ad aprire gli occhi esausta da tutti quei rumori.
Mugolai contrariata quando in contemporanea fecero un applauso accompagnato da qualche urletto come per complimentarsi.
«Il cappuccino si è freddato, mannaggia la miseriaccia» esordì nonna, facendomi ridere.
Mi alzai controvoglia dal letto e, la prima cosa che feci, fu controllare il cellulare: ancora nessuna chiamata dal castano, ancora nessun messaggio, niente di niente.
«Dobbiamo uscire, ti ricordi?» sussultai sbattendomi una mano contro la fronte, quando la mia migliore amica mi ricordò l'appuntamento con la donna.
Mi alzai di scatto dal comodo materasso e feci per scappare in bagno, ma fui bloccata da mia nonna, la quale mi stava guardando con uno sguardo misto tra il severo e il divertito.
«No, no, no! La colazione, il pasto più importante della giornata, su. A mangiare, forz ja» disse convinta delle sue stesse parole, spingendomi verso la scrivania.
Nicole rideva di gusto, cosa che influenzò anche me e mia nonna.

Tornerai da me. [ IRAMA ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora