1*hey

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Quanto fa schifo la mia vita... A 17 dovrebbe essere bellissimo: si cresce, ci si innamora, si fanno le prime esperienze, le amicizie piú forti... Avere una vita normale é un sogno troppo grande per le mie tasche cosi piccole. Comunque mi chiamo Alexandra Lightane, per tutti Alexa, e vengo dalla Moldova (vicino alla Romania) anche se non si nota dal cognome per via dei miei nonni che sono un misto fra russi e americani. Mi sono trasferita in Italia a causa del lavoro di mia mamma. Inutile dire che i miei genitori sono separati: mio padre é in Germania, da qualche parte, sposato con 2 figli di cui so solo che il piú grande si chiama Adam ed ha 3 anni. Ora vivo con mia mamma al nord e con Antonio, suo marito e Angelica, la mia sorellastra di 3 anni. La mia vita é questa : faccio la ragioneria turistica, amo l'inglese ed il mio sogno, che spero si avveri, é quello di incontrare Cameron Dallas ed gli Old Magcon. Amo suonare il pianoforte, leggere libri e scrivere frasi nel mio quaderno, diventato ormai depressivo. Perché? Semplice , colui che chiamavo padre non mi cerca piú, mi fa sentire come la nutella ma senza il "te". Sono anni che gli mando messaggi chiedendo come va, a proposito di mio fratello, ma se ero fortunata mi rispondeva con un semplice "tutto bene" il giorno dopo. Non mi ha mai mandato regali per il compleanno, auguri, o chiamata per vedere come cresco o come va la vita... Niente! Ormai ci ho rinunciato, se si é dimenticato di avere una figlia non sono problemi miei, ma mi fa soffrire, mi fa sentire abbandonata. Ogni sera, la mia testa mi tempesta di ricordi della mia infanzia senza volerlo, e cosi lo rivedo. Lui che mi regala la mia prima bicicletta, che mi insegna ad andarci, la nostra prima pesca di aragoste insieme anche se avevo paura, quando siamo andati al mare... Quando eravamo felici. Darei di tutto per ritornare indietro. Magari saltando le parti in cui mio nonno materno picchiava la nonna davanti a me. Quando vivevo con loro,mentre i miei erano a lavorare, mio nonno si ubriacava spesso e la picchiava sempre davanti a me. Per sua fortuna non mi ha mai toccata, ma fa piú male vedere la tua seconda madre soffrire cosi tanto da sanguinare, continuare a vivere con due o tre costole rotte e con le botte. Mi dovrei definire coraggiosa visto che un giorno, a pranzo, il nonno si é arrabbiato cosi tanto che si é alzato con la forchetta in mano e si avvicinava, insultando, alla nonna. Io presi una piccola sedia di plastica e gliela tira sulla schiena, come avevo visto nei film. Ovviamente non gli avevo fatto che il solletico solo che dopo si girò e mi disse su che razza di bambina sono che tira le sedie, mentre corsi sul divano a nascondermi mentre piangevo. Ora, pure questi orribili ricordi di violenza mi perseguitano. Certo a scuola sono sempre raggiante, faccio battutine, diventando anche un po' popolare, ma sempre single e solitaria.

How Much Can I Love You?!- Mate #WattpadContestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora