17*Michael

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Ripenso alla conversazione con America e Hunter. A quali persone si riferiva Hunter?
Le parole di James,
" guarda bene chi hai intorno, perché il viso più angelico e innocente è alleato con quello più diabolico."
Mi alzo di scatto dal divano rischiando di rovesciare la tazza con la cioccolata bollente. "No no no, non può essere."mi ripeto prendendomi la testa fra le mani.
Cosa centra Hunter con America? Lei si è trasferita, i suoi genitori l'hanno obbligata e non trova più suo fratello. Come fa a sapere Hunter così tante cose di lei? Non li ho mai visti insieme, a meno che... E se fosse alleato con Shelley? Merda. Ecco perché lei aveva il viso rassegnato. È lui che l'ha portata via. No, deve essere uno scherzo. Vado subito in cucina, dove trovo America insieme alle altre domestiche intente a preparare la cena. La prendo per un braccio trascinandola in camera mia e chiudendo a chiave.
"Cosa succede Alexandra?"mi chiede confusa.
Sento che sto per esplodere, quindi faccio un respiro profondo e le chiedo:
"Hunter è alleato con loro vero?"
Lei sbarra gli occhi cominciando ad aumentare i respiri. "Di cosa... Di cosa stai parlando?"
Mi avvicino a lei e la faccio sedere su una sedia.
"Lo sai. Ti sta ricattando vero? Scommetto che lui lo sa dov'è tuo fratello, ma non te-"
"E se ti dicessi che lo so anch'io, ma non posso incontrarlo?"mi interrompe lei.
Spalanco la bocca, scioccata.
"È Scott vero? Voi non vi siete mai incontrati, o almeno da quando io sono arrivata qui , non vi siete incontrati."
Lei scuote la testa sorridendo amaramente. Mi viene in mente un'altra persona che ha perso sua sorella. Carter.
Salto sul letto cominciando ad urlare: "È Carter! È Carter!! Dobbiamo dirglielo subito! Lui ti sta cercando da anni! Andia-"ma lei mi interrompe tappandomi la bocca con la mano. "Non posso dirglielo, sennò loro mi puniscono." Avevo ragione. Hunter lavora con Shelley per un tizio che nessuno conosce. "Chi è l'altra persona che hai perso? Hunter ha detto che ce ne sono due..."le domando dolcemente, sperando di non ferirla troppo.
Abbassa lo sguardo e sento delle lacrime bagnare la mia mano, situata sopra la sua.
"Micheal"singhiozza.
No. Non possono farlo.
"È  È tuo f-figlio?!"sussurro.
Annuisce asciugandosi le lacrime. Ha a solo 16 anni e si trova con un figlio di cui non voglio sapere le origini. E glielo tolgono?! Non lo accetto. Mi alzo dal letto e mi allontano andando verso la scrivania. Afferro un vaso e lo scaglio sul muro trasmettendo tutta la mia rabbia. Ne prendo un altro e lo scaglio con ancora più forza. "Non è giusto!"urlo. La porta si apre di scatto e Carter corre verso di me preoccupato.
"Cosa è successo?"mi prende il viso costringendomi a guardarlo.
Rimango in silenzio, ripensando al rumore dei vasi che si rompono. È lo stesso rumore che ha fatto il mio cuore. Sposto lo sguardo verso America, che scuote la testa dicendomi: non dirlo. Poi guardo in basso, verso i frammenti di ceramica. Non voglio che America sia come loro: come dei frammenti gettati per terra, inutili, da buttare via.
Chiudo gli occhi e schiudo la bocca per spiegargli.
"America. Ha un figlio. Loro, glielo hanno portato via. La ricattano. Il bambino dell'ospedale, orfano, quello di cui ti ho parlato."
Mi guarda con i suoi  profondi occhi azzurri in cui mi sembra di affogarci ogni volta. "Michael?"dice spostando lo sguardo verso America.
Lei annuisce guardando un punto vuoto davanti a sé.
"Andremo in ospedale e te lo riprenderai. Sarà sotto la mia responsabilità, visto che non sei maggiorenne ma almeno lo terrai con te."riprende lui. America si inchina ringraziandolo più volte e poi ci lascia. Prendo in mano la situazione, riprendendomi dall'attacco di rabbia. "Hunter e Shelley hanno qualcosa in comune?"gli chiedo curiosa.
Carter mi guarda in modo confuso. "Tutto, in fondo sono fratelli ma non lo hanno detto a nessuno tranne a me. Perché?"
Ora è tutto chiaro.

How Much Can I Love You?!- Mate #WattpadContestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora