25*Soffrire

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Le mie mani scorrono leggiadre accarezzando i tasti del pianoforte come se avessi paura di romperlo. Perché so quanto si soffre quando siamo rotti.
Finisco di suonare Do You? di Yiruma e resto a guardare i tasti.
Sono solo di due colori, contrastanti eppure se li abbini, dai vita ad un arcobaleno. Mi avvicino alla parete vetrata ed ammiro l'immenso bosco che si propaga intorno a me. È scuro, profondo e misterioso un po' come me infondo.
Le nuvole prevedono una giornata di pioggia e sorrido sperando che sia così. Amo la pioggia perché é come se qualcuno piangesse con me. Il ticchettio delle gocce che s'infrangono sul suolo è la melodia perfetta combinata alle note musicali. Infatti spesso mi ritrovo a suonare con le finestre aperte, con la pioggia che suona con me e le mie lacrime che attraversano un viso stanco di sofferenza e tristezza. Ma sono io che devo soffrire per gli altri, devo proteggere coloro che amo dal potere devastante delle lacrime. Gli altri non mi hanno protetta perché non sapevano, in fondo non è colpa loro.
Tic, tic, tic.
Una goccia, due, tre.
Il mio sguardo è catturato dalla pioggia che man mano si scaglia come frecce sul terreno.
Prendo la mia felpa bordeaux di Stilinski ed esco fuori. Victoria mi urla dietro di prendermi un ombrello, ma la ignoro ed esco lo stesso. Lei continua a lavorare come serva ma molto meno per non dare nell'occhio ai servitori di Hunter e Shelley. Sappiamo che ci sono, per questo siamo sempre pronti per difenderci in caso di attacco. Scott mi ha insegnato un bel po' di cose e devo dire che l'ha fatto bene.
Mi sdraio sull'erba bagnata  incurandomi del fatto che già i miei jeans siano inzuppati.
"Angelo non piangere."sussurro come se potesse sentirmi davvero.
Stringo gli occhi, i respiri si fanno sempre più irregolari, la bocca, il naso e la gola bruciano.
Non qui, non qui, non qui.
Niente panico cazzo, respira lentamente e fai finta di niente.
Sento qualcosa sfiorarmi la mano destra cosi volto il viso e mi alzo difendendo gli occhi dalle gocce.
"Christopher? C-che ci fai qui?"balbetto.
Lui sorride lievemente spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Passerà, promesso...
Non sarà né ora né domani...
ma passerà.
Tornerai a sorridere.
Ci sono giorni in cui la parte più nera della tua anima, il vuoto, riaffiorerà. Tieni duro. Tu non sei questa."sussurra abbracciandomi sotto la pioggia.
Fisso un punto vuoto davanti a me, lasciandomi stordire dal niente che mi circonda.
"Prendimi per mano, portami in qualche posto nuovo. Non ti conosco, ma sono con te." chiedo flebilmente.
Ci alziamo e fa esattamente quello che gli ho chiesto. Mi porta ad un lago color verde acqua che continua in una grotta. Mi avvicino all'acqua e ci immergo la mano ammirando quel posto fantastico.
Christopher mi afferra per il braccio e mi butta in acqua.
Appena riaffioro tossisco e respiro profondamente prima di mettermi ad urlare.
"Stronzo! Che cazzo ci hai in testa?"
Lui scuote la testa mentre un sorriso gli si stampa in faccia.
Si tuffa e mi raggiunge per poi farmi salire sulle sue spalle.
Entriamo nella grotta e saliamo su una passerella in roccia.
"Allora Chris, dimmi qualcosa di te, perché sembra che tu in un quarto d'ora mi abbia guardata come se fossi mio fratello maggiore."lo sprono.
Lui innarca il sopracciglio sorpreso dal nomignolo che gli ho dato.
"Beh non c'é tanto da sapere.
Ho 19 anni, mi piace la musica, giocare ai videogiochi, il gelato, la pizza, le serie tv, il colore celeste, gli unicorni..." finisce sorridendo.
Scoppio in una fragorosa risata e a stento riesco a parlare.
"G-gli unicorni??? Ok, ok in effetti sono delle creature che sanno di essere speciali ma non hanno paura di mostrarlo."dico portandomi un dito sulla guancia assumendo un'espressione pensierosa.
"Emh io intendo dire che mi piacciono gli unicorni veri, non le creature." mi corregge lui.
Oh cazzo.
"Oh... Quindi tu....sei... Gay?"indago curiosa.
Lui liquida la conversazione con un gesto della mano.
"Si, si quello. Non che ti cambi la vita, ma volevo specificare non si sa mai."
Sbircio fuori e noto che ha smesso di piovere.
"Usciamo. Non piove più." gli prendo la mano e lo tiro giù con me nell'acqua. Lo schizzo con l'acqua e comincio a nuotare più veloce scappando da lui. Raggiungo l'uscita ma appena guardo fuori il mondo mi cade addosso.
Quel rumore.
Sì, era il mio cuore che si é frantumato.
Shelley è abbracciata a Carter e da qui, non sono solo abbracciati, ma si stanno baciando.
Sento delle braccia che mi avvolgono e sposto lo sguardo verso Christopher che boccheggia.
"Ahhh io-io non lo sapevo, te lo giuro. Quello è il tuo fidanzato giusto? Quello che era con te all'ospedale."mi dice lui scuotendo la testa e boccheggiando ripetutamente.
Annuisco semplicemente.
Carter si volta sorridente verso di me e stringe a sé quella trota.
Nella mia testa sento la sua voce.
A volte per aiutare una persona devi ferirla.
Fottiti con il tuo aiuto.
"Complimenti per la mira, è stato davvero un gran colpo! Mi avete trafitta in pieno.
Ora lasciatemi morire."Urlo prima di abbandonarmi e andare sott'acqua per poi svenire.

How Much Can I Love You?!- Mate #WattpadContestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora