Pov's Alexandra
Pane. Questa è la mia colazione. Sono sfinita ed ho bisogno di almeno una doccia. I miei jeans e la mia felpa che indossavo due giorni fa sono sporchi.
Spero che qualcuno mi salvi.
Oggi piove e le gocce che battono sul vetro della cupola rende tutto triste, ma rilassante.
Mi bagno le labbra secche e guardo l'albero con la uniche due parole che ho inciso: amore, sangue.
Guardo per terra vicino al cancello un altro foglio con l'indovinello del giorno.
Stiracchio le gambe e mi reggo a stento cercando di non cadere.
Afferro il foglio e mi riappoggio al terreno leggendo."Se la tiri ti si accorcia."
Il mio pensiero va subito ad una candela.
Non ho più le forze per pensare e le ferite bruciano ancora.
Prendo quel fottuto chiodo e scrivo candela.
Non c'è la faccio più.
Prendo il chiodo, mi avvicino al faggio e ci salgo a fatica raggiungendo quasi la vetrata.
Salgo in piedi sul ramo più alto e prego mentalmente di non cadere altrimenti la morte mi correrebbe incontro cantando "Felicità" di Al Bano.
Mi alzo sulle punte, ma sono troppo bassa. Grazie mamma e papà!
Prendo un respiro e con tutte le poche forze che mi sono rimaste lancio il chiodo che si infilza nella barriera.
Divergent aiuta.
O meglio, Quattro aiuta.
Una crepa. Poi due.
Crepa su crepa, finché una cascata di vetro mi trafigge il corpo.
Perdo l'equilibrio e cado per terra battendo la schiena su una radice superficiale.
La vista mi si offusca ma riesco lo stesso a togliere le schegge che si sono fatte strada sul mio viso e sul corpo.
Improvvisamente sento delle voci, ma non sono sicura di sentirle veramente, starò delirando a causa del dolore.
"Di qua. Presto!"
Alzo leggermente lo sguardo mentre mi tampono il fianco destro che sanguina.
Un gruppo di lupi sta irrompendo nel area e davanti a tutti loro c'è Scott.
Appena mi vede mi soccorre subito.
"Oh santo cielo, sei viva! Vieni ti porto via da qui. Prima lasciami legare il tuo fianco, stai perdendo troppo sangue."
Si toglie la maglietta nera e la strappa in strisce per poi legarle attorno alla vita e alle braccia.
Sta per prendermi in braccio quando qualcuno lo precede.
"Carter! Mi hai salvata!"gli sorrido flebilmente.
Carter annuisce e mi porta all'ospedale mentre gli altri lupi sorvegliano la zona.
Un'infermiera mi porta in una camera riservata e, assieme ad altre, mi tolgono i vestiti sostituendoli con un camice dopo avermi disinfettato le ferite e messo dei punti. Appena il mio corpo tocca il morbido materasso crollo in un sonno profondo.La porta si apre per poi chiudersi, avvertendo la presenza di qualcuno.
Ho ancora gli occhi chiusi per la stanchezza e non ho idea di che ore siano, ma mi tranquillizzo, magari é Carter o Scott o Allison.
L'individuo apre la porta finestra della stanza facendo entrare un venticello che mi porta un odore diverso, sconosciuto ma che mi ricorda qualcosa.
Sento che cammina a grandi falcate nella stanza e poi una carezza sulla mano. Stai calma. Stai calma. Adesso se ne va, adesso se ne va.
Sto pregando in tutte le lingue del mondo, perfino in aramaico, perché lo sconosciuto se ne vada.
Quando non sento più il suo profumo, schiudo gli occhi e vedo una persona incappucciata che mi da la schiena.
Vorrei che si girasse ma ho troppa paura, magari é uno degli aiutanti dei gemelli Shelley e Hunter il quale è stato mandato per uccidermi.
Resto immobile seguendo ogni movimento del tipo da funerale qui davanti al mio letto.
Va verso la porta e la apre facendo per uscire ma si blocca inclinando il capo verso di me.
Mi squadra per un'attimo da sotto la maschera di Jason di venerdì 13.
Almeno ha stile.
Finalmente esce dalla stanza chiudendo la porta dietro di se e tiro un sospiro di sollievo.
Di scatto la porta si riapre e, spaventata dal fatto che il tipo ritorni, caccio un urlo che Dio, Trump dove sei con la mia medaglia?
Entra un'infermiera che mi giarda truce e mi fa segno di star zitta.
Mi sollevo di poco mentre lei si avvicina.
"Scusi, pensavo fosse uno sconosciuto.
Per caso ha visto qualcuno incappucciato e vestito di nero uscire dalla mia stanza?"le chiedo imbarazzata.
Lei mi guarda come se fossi pazza.
"No Luna, quest'area è sempre sorvegliata e nessuno è entrato o uscito senza permesso."Risponde quella che leggo dal cartellino sulla sua divisa si chiama Rosalinda.
Annuisco e abbasso il capo.
Forse mi hanno messo un anestetico e sto avendo le allucinazioni.
Faccio scorrere lo sguardo sul mio corpo steso sul lettino mentre Rosalinda mi fa i controlli e prende le analisi del sangue. Dio quanto odio gli aghi.
Appena esce, mi tolgo le coperte e girando il braccio noto un numero.
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How Much Can I Love You?!- Mate #WattpadContest
Loup-garouAlexandra: 17 anni, fangirl sbadata che sperava di incontrare Cameron Dallas sbattendo la testa su un sasso. Si é trasferita al nord dell'Italia con sua madre dopo 10 anni dal divorzio dei genitori. Un ringhio e la sua vita si capovolge, ma non sa c...