Pov's Alexandra
Sono seduta davanti a questo tavolo in metallo a guardare il purè di patate con i fagioli e i piselli affiancati nel piatto. Lo allontano con una smorfia disgustata e mi guardo intorno. Tutti sono vestiti con il mio stesso camice e mi guardano minacciosamente. Ogni volta che mi giro, trovo tutti gli occhi puntati su di me. È una cosa odiosa. Le infermiere cominciano a portare i pazienti nelle loro stanze ma, come previsto dato che mi trovo in un manicomio, molti fanno i 'capricci'. È incredibilmente straziante vedere i medici costretti a prendere una siringa ed impiantarla in una parte del corpo con forza. Mi allontano avanzando verso Rosalinda, la mia infermiera personale oramai, la stessa che mi ha accudito in ospedale. Allungo una mano, ma un'altra, molto più pallida, mi ferma.
Mi giro verso la ragazza pallida con i capelli biondo fragola e la guardo con discrezione. Lei sorride, quasi, perfidamente ed é inquietante.
"Io sono Rachel, ho 20 anni e mi piacciono i dolci... Oh si quanto li amo. Tu invece principessa?"dice velocemente e con una voce quasi malvagia.
Tiro il braccio ma lei non molla, anzi, stringe ancora di più.
Allora mi avvicino a lei dirignando i denti.
"Senti Rachel, lasciami stare. Non ti è permesso sapere il mio nome, ma ti dico che non sono una principessa... Non lo sono mai stata."sputo con rabbia. Lei scoppia a ridere tirando indietro la testa e tira ancora di più il mio braccio. Un urlo pervade la mensa del mamicomio. Rachel è tenuta dalle infermiere e una siringa si conficca con forza nella sua spalla. Rosalinda mi spinge leggermente sulla base della schiena invitandomi a tornare in stanza per medicare quel bellissimo livido che mi ritrovo a causa della stretta.
Le gambe ad un certo punto mi cedono e poi... Il buio.Carter! Aspetta!
Lo rincorro sulla spiaggia accanto agli schizzi d'acqua del mare. Mi prende in braccio e mi fa fare una giravolta. Si inginocchia e io già mi porto le mani alla bocca pensando alla sua proposta. Mette una mano in tasca e poi ne tira fuori un portagioie, piccolo, rosso e di velluto. Sorride puntando i suoi occhi nei miei ed apre la scatolina.
"Alexandra, è da un po' di mesi che ci conosciamo ormai, ma tutto questa vita normale non fa più per me... Per NOI. Quindi... Vuoi suicidarti con me? Ci faremo un'altra vita tra gli angeli assieme al nostro piccolo"dice poggiando una mano libera sul mio ventre coperto da un vestito lungo e bianco. Sento solo il mio cuore battere sempre più lentamente e poi il mio corpo che sprofonda nelle acque con la visione di Carter che sorride.Mi sveglio di soprassalto sentendo l'aria mancare.
"Si si dai principessina svegliati. Non sei neanche sedata quindi immagino quanto resterai in coma appena te lo inietteranno."sorride perfidamente Rachel sdraiata sul letto davanti al mio. Pure compagne di stanza? Grazie ma io mi suicido. La ignoro ed esco da li per incontrare i miei amici all'ingresso. Nessuno qui sa che sono la Luna di un branco molto potente, o almeno, spero.
"Non c'é nessuno, puoi rientrare."sussurra una voce a pochi centimetri da me con fare annoiato. Mi giro verso di lei e strillo:
"Ma che cazzo di problemi hai, si può sapere?! Lasciami stare porco..." faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi "...Gerard. Non ti ho fatto niente, non ti conosco e nemmeno voglio farlo. Voglio stare sola, vivere da sola in questo posto è una cosa che faccio per me stessa. Sono stufa delle altre persone!"finisco con il fiatone. Lei mi squadra come sempre ed in questo momento vorrei prenderle la testa e sbatterla su ogni angolo di questo edificio.
"C'é la tipa con il suo tipo biondino."indica Allison e Scott dietro di me con il mento.
Mi giro verso di loro, ma mi blocco subito e solo con l'appoggio del bancone delle infermiere mi aiuta non appena noto la pancia di Allison.
La indico boccheggiando.
"T-tu s-sei...?"la guardo con gli occhi sbarrati. Lei si avvicina prendendomi per un braccio e portandomi nel bagno della nostra stanza chiudendoci dentro per avere più privacy. Mi fa sedere sul wc e si inginocchia prendendomi le mani.
"Uhm... I-Io volevo dirtelo quel giorno al bar, prima dell'incendio. Poi tutto si è complicato e ogni volta che te lo stavo per dire succedeva qualcosa di terribile. Poi tu sei stata rapita e fino ad ora hai avuto molti problemi di salute, sia fisica che mentale e noi non volevamo darti altri pensieri. Mi dispiace, davvero. Sei la mia Lydia e non mi perdonerei mai quello che ti ho nascosto, ma ti giuro che te lo avrei detto non appena ti saresti ripresa."Mi spiega lei con fare dolce. Alzo l'indice facendole segno di aspettare poi mi tiro su in piedi, alzo la tavoletta e vomito tutto. Mi pulisco e mi risiedo.
"Stai bene?" mi chiede preoccupata la mia migliore amica.
Annuisco socchiudendo gli occhi per la stanchezza.
"Si. Sono solo le medicine che prendo. Degli antidepressivi e robe del genere."liquido il discorso con un gesto della mano.
"Quindi ora possiamo tornare di là?"sorride Allison. Sorride per modo di dire. Sorride nel vedermi stare meglio. O peggio, ma lei è sempre ottimista. Dei tuoni mi avvisano dell'arrivo della pioggia, ed io la amo. È come se qualcuno piangesse con me. Scott ed Allison finalmente sloggiano lasciandomi da sola in camera con Rachel, davanti alla finestra aperta. "Angelo non piangere."sussurro appena, come se qualcuno da lassù mi ascoltasse. Non è riferito davvero agli angeli, ma ad una persona che magari in questo momento sta piangendo come me. Una mano pallida si posa sulla mia spalla. Rachel si siede accanto a me circondando le gambe con le sue braccia ed appoggiando il mento sulle ginocchia.
"Ho capito che tipo sei. Salvi gli altri ma affoghi te stessa. Sei come una candela: ti consumi per dare luce agli altri. Mi stai simpatica. Ma non voglio che prendi questo posto come un asilo dove mangi, giochi e dormi. Qui si curano le persone malate e tu non lo sembri."mi scruta lei dubbiosa.
L'angolo sinistro della mia bocca si alza lievemente.
"Ho bisogno di così tanto aiuto che tu nemmeno immagini."___________________________________
N.A.
Spero in tante stelline.❤
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How Much Can I Love You?!- Mate #WattpadContest
Manusia SerigalaAlexandra: 17 anni, fangirl sbadata che sperava di incontrare Cameron Dallas sbattendo la testa su un sasso. Si é trasferita al nord dell'Italia con sua madre dopo 10 anni dal divorzio dei genitori. Un ringhio e la sua vita si capovolge, ma non sa c...