Capitolo cinque

2.4K 97 4
                                    

"Charlotte" Damiano diede voce ai suoi pensieri, stupendosi della sua improvvisa e disarmante presa di coraggio.
La bruna lo guardó a lungo negli occhi, poi cercó di allontanarsi come se quello non fosse il suo posto, come se non fosse il momento giusto ma, il braccio di Damiano fu più veloce e attento di lei che, la fermó.

"Damiano cosa vuoi?" Chiese stanca.
Nonostante avesse pensato a lui per lunghe settimane in quel momento non si sentiva in grado di sostenere una conversazione.

Si sentiva fragile e lo era davvero ma, non voleva dare modo a qualcun'altro di poter giocare con le sue fragilità.

La vita le aveva duramente insegnato, non avendo pietà dei suoi pochi anni, che chiunque lí fuori ed in qualsiasi momento avrebbe voluto e potuto modellare le sue fragilità a proprio favore prendendosene gioco senza pietà, e dopo aver compreso il frenetico stile di vita di Damiano aveva capito che, nel suo mondo non voleva entrarci, era troppo pericoloso e lei teneva fin troppo all'incolumità dei suoi sentimenti.

Erano agli antipodi e un loro ipotetico avvicinamento non avrebbe giovato a nessuno dei due. A lei bastava aver letto un libro per dire di aver passato un bel sabato sera e l'amore lo vedeva come un fiore che andava curato giorno per giorno e non lasciato crescere per caso in periferia.
Damiano era l'opposto, era il fuoco e lei l'acqua e sapeva bene che la sua acqua non sarebbe bastata a spegnere un fuoco come lui.

"Parlarti, non mi basta più guardarti." Riprese parola Damiano dopo attimi di silenzio.
"Parlarmi? Damiano davvero, non è il momento." E non era davvero il momento e non lo sarebbe stato mai.

"Chiamami pazzo o come cazzo ti pare ma io da quella sera non riesco a farti uscire dalla mia testa." Respirò piano lui, socchiudendo gli occhi e sentendo il cuore battere inaspettatamente fin troppo velocemente, nonostante le conseguenze alle quali era prossimo ad andare incontro lui si sentiva fiero di se stesso, per aver oltrepassato i suoi limiti senza farsi troppo male abbattendo in parte il muro che separava la sua estetica così tenebrosa dal suo vero essere.

Charlotte aspettó che la corrente impetuosa di pensieri che naufragava nella sua mente dopo quella dichiarazione si fermasse per un attimo per poter formulare una frase di senso compiuto e, dopo attimi che a Damiano sembrarono infiniti minuti si avvicinò lentamente al suo orecchio, facendo prevalere la sua autoprotettività.

"Anche quando baciavi quella ai Pigneti pensavi a me?"
E questa volta fu lei ad andarsene, lasciandolo di stucco ancora con la percezione del respiro caldo di lei sul suo collo.

The ache /Damiano David/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora