Capitolo dieci

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Damiano si svegliò in un letto che non era il suo e con una ragazza accanto che non era quella che aveva sognato.

Si sentì sporco e quasi non gli venne da piangere, che aveva fatto?
Si rivestí velocemente a abbandonò quella casa come una furia, era un debole e lo sapeva.

Lo sapeva dalla prima birra che aveva stappato la notte precedente quando dopo aver detto a Charlotte di essere stato bene con lei si era defilato per tornare alla sua frenetica e scalmanata vita da diciottenne, vita che all'amore non voleva lasciare spazio e che si contrapponeva al vero animo di Damiano che l'amore lo bramava da sempre.

Tornò a casa e si sentí ferito quando vide lo sguardo perso di sua mamma osservarlo, non un urlo, non una sgridata per non aver passato la notte a casa senza avvisare, solo uno sguardo  deluso e rassegnato di una madre che sentiva un figlio scivolare dalle mani quasi fosse sabbia per poi cadere a terra e perdersi.

Rimase in silenzio e avanzó verso la sua camera frastornato mentre si strofinava una mano sul volto, accese la luce e quasi non sussultò quando guardandosi allo specchio trovò il suo collo marchiato.
Una scia di succhiotti percorreva il suo collo per poi arrivare al petto e terminare solo una volta arrivati alla pancia, non era la prima volta che accadeva una cosa del genere ma, come l'avrebbe spiegato a Charlotte che quella stessa sera aveva  tradito i suoi sentimenti e le sue emozioni?
E come avrebbe reagito lei?

Improvvisamente la rivide nello stesso sguardo deluso di sua madre, non voleva che anche lei cadesse in quell'omologo vortice, lui non meritava i suoi sospiri tristi oppure i suoi sguardi tristi e lei, così pura ai suoi occhi, non meritava di imbattersi in quella che era il profondo conflitto interiore di Damiano, per questo avrebbe fatto quello che era giusto.
L'avrebbe lasciata andare prima che fosse troppo tardi e i loro sentimenti troppo grandi.

E proprio quello stesso giorno successe l'inverosimile e ció che accadde nei giorni a seguire fu una vera catastrofe per il loro rapporto.

Charlotte lo vide e sorridendo arrancò verso di lui ancora entusiasta per aver passato una bella serata con lui ma, il suo sorriso si affievolì fino a scomparire quando notò i marchi che cospargevano il suo collo.

Fingere che non gli importasse niente sarebbe stato fin troppo difficile, così non lo fece, non finse e lasciò che una lacrima le attraversasse il volto candido.
«Ti piace stare con me eh?» Gli disse delusa ricevendo in risposta solo uno sguardo rivolto verso il pavimento.
«Rispondimi Damiano» Disse lei non potendo fermare le lacrime e con la voce colma di rabbia e risentimento.
«Charlotte noi non siamo niente.» Le aveva detto lui nonostante pensasse a tutt'altro.
«E non lo saremo mai.» Rispose lei andandosene e camminando lontano da lui, tra le sue mille insicurezze e il sogno di poter essere abbastanza per qualcuno infranto.

E quando una lacrima solcò anche il suo volto Damiano lo capì, aveva perso tutto ciò che lo faceva respirare con il suo essere dannatamente sbagliato e la sua voglia di evadere.

The ache /Damiano David/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora