Who Knew, Pink

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«È stato divertente, sembrava di assistere a uno spettacolo teatrale, con Mineta e Ashido che ballavano alle tue spalle» commentò Nezu, affiancato da Nina. Aizawa aveva riportato i ragazzi a lezione e loro due erano rimasti soli a parlare, mentre facevano il giro della scuola.
«Sì, mi sono divertita molto anche io. Era da tempo che non prendevo parte a una bella scazzottata vecchio stile» sorrise.
«La tua carriera da cantante non ti ha rammollita troppo, vedo».
«Devo dirti un segreto, Nezu caro. Drew crede che io vada in palestra tutte le sere, dalle diciannove alle ventuno. È una bugia... vado a prendere per i capelli qualche borseggiatore da quattro soldi. Giusto per tenermi allenata».
Nezu scoppiò a ridere alla confessione ed ammise: «Ti confesso che un po' me l'aspettavo. Mi ricordo di quando giravi tra questi corridoi vestita di quell'uniforme... eri in punizione almeno tre volte alla settimana. Nemmeno Toshinori riusciva a tenerti sotto controllo, e pensare che è diventato l'eroe più grande al mondo. Mi chiedo che ne possa essere della sua reputazione se si venisse a scoprire che ai tempi del liceo prendeva pugni da una ragazzetta alta la sua metà e forte nemmeno per un centesimo di quanto lo era lui».
«Già» ridacchiò Nina, anche se fu difficile per lei abbandonarsi completamente all'ilarità. «A proposito di Toshinori» si schiarì la gola, sperando di riuscire a infilare la domanda nel discorso senza essere troppo indiscreta. «Non era di turno lui con i ragazzi della prima A? Pensavo li avrebbe accompagnati in palestra».
«Ha avuto un'emergenza ed è dovuto scappare via» disse Nezu, nonostante sapesse perfettamente che si era trattata di una bugia. Ma certo non poteva dirle la verità, perciò si ingannò lui stesso e si convinse a credere ad All Might.
«C'era da aspettarselo» disse Nina con rassegnazione. «Non è cambiato affatto».
«Ti sorprenderebbe scoprire invece quanto lo sia. Anche tu, d'altra parte sei molto diversa da come ti ricordavo».
«Il taglio di capelli corto dici è troppo aggressivo?» ridacchiò Nina.
«Ricordo solo che i tuoi boccoli svolazzanti erano ipnotici al tempo, facevi strage di cuori tra i tuoi coetanei, Machiko».
«Machiko» ripetè Nina in un sussurro. «Era da un'eternità che non usavo più questo nome».
«Vedi? Sei cambiata».
«Andiamo, tutti cambiano con la mezza età!» cercò di sdrammatizzare.
«Come se tu ci fossi già arrivata».
«No... ma una decina d'anni passano in fretta, sai?»
«Vallo a dire a quei ragazzi della prima A, ne avrebbero di obiezioni».
«A proposito dei ragazzi della prima A, ho potuto inquadrare alcuni dei ragazzi problematici, ma le situazioni problematiche di cui mi parlavi?»
«Pare che si siano trovati coinvolti in brutte faccende con una banda di criminali intenzionati a mettere su un mondo criminale in contrasto col mondo degli eroi».
«Roba grossa?»
«Dipende da come si muoveranno da qui in poi».
«E Toshinori non gli ha già sterminati tutti?» chiese lei, incredula che il grande All Might non avesse già risolto la situazione.
«Te l'ho detto... situazioni problematiche. Comunque, oggi ti mostrerò un mondo che a te è sempre rimasto sconosciuto» sorrise Nezu, avvicinandosi a una stanza. «La sala professori! Benvenuta tra noi!» e spalancò la porta. Una folata di vento improvvisa si alzò nell'istante in cui questa si aprì del tutto, scompigliando i capelli di Nina, che fece appena in tempo a intravedere uno degli stivali gialli di Toshinori volare fuori dalla finestra e la possente voce di All Might che gridava: «Un'emergenza! Mi chiamano!»
Il loro primo incontro, dopo almeno vent'anni che non si vedevano, fu tra lei e il suo stivale. Un'intera notte insonne, centinaia di pensieri, malinconie e ricordi che ora volavano via da una finestra con una ridicola scusa. Una finestra che dava su di un mondo che in realtà non era stato inesplorato prima di allora... ma questo Nezu non poteva saperlo.


Machiko si affacciò nel corridoio con discrezione, guardandosi attorno. Era tutto vuoto. Ormai era sera inoltrata, gli studenti e gran parte dei professori erano già andati via, era certa che non avrebbe trovato nessuno per la sua strada. Nessuno a separarla dal suo ambito premio. Si avvicinò alla sala professori con discrezione, continuando a guardarsi attorno, e quando fu sicura di essere sola infilò un dito nel buco della serratura. I suoi fili partirono, entrando nella stanza dall'altro lato e cominciarono nella loro invisibilità a muoversi per tutta la sua ampiezza. Se c'era qualcuno dentro, si sarebbero ancorati e lei lo avrebbe sentito. Per l'ospite sarebbe stato solo un formicolio come un altro, niente di cui creare allarme. Niente, nessun ancoraggio, nemmeno negli angoli più nascosti. Non c'era nessuno. Ritirò i suoi fili e dopo essersi accertata di non essere osservata si chinò e infilò nella serratura una forcina per capelli. Era un'operazione pericolosa e delicata, ma si era allenata molto dopo che Kamatari le aveva insegnato come si faceva a scassinarle. Ebbe non poche difficoltà, la serratura della sua camera era diversa e più semplice di quella, ma alla fine riuscì nel suo intento. Entrò rapidamente e si richiuse la porta alle spalle, tirando un sospiro di sollievo.
«È fatta» sorrise emozionata. Ora doveva solo trovare il compito di algebra che il professor Hori aveva preparato per loro per il lunedì prossimo. Forse era la volta buona che fosse riuscita a prendere una sufficienza! Si affrettò e rovistò nei primi cassetti della prima scrivania a sinistra. Niente. Passò a quella dopo e poi quella dopo ancora, cercando e rovistando. Doveva essere lì, lo sentiva.
«Macchan!» l'improvvisa voce che provenne dalla finestra la terrorizzò a tal punto che lanciò un urlo, in barba alla sua copertura e al suo nuovo ruolo da ninja, e lanciò verso l'ospite indesiderato un libro di storia. Toshinori, aggrappato al cornicione della finestra, sorpreso dall'attacco non riuscì ad evitarlo e fu colpito in pieno. Perse l'equilibrio e cadde all'indietro, all'esterno dell'edificio.
«Toshinori!» gridò Machiko terrorizzata, raggiungendo la finestra incriminata, ma lui era per fortuna riuscito a restare aggrappato al cornicione e da lì si tirò su rapidamente, puntando il viso severo in quello dell'amica. «Che stai facendo?» la rimproverò.
«Che stai facendo tu! Mi volevi far venire un infarto per caso? Saltare così in alto non ti da diritto di passare dalle finestre, lo sai?»
«E tu non hai diritto di stare qua! Hai scassinato la serratura? Chi ti ha insegnato? Quel delinquente di Kamatari, giusto?»
«Kamatari è un bravo ragazzo, qui il delinquente sei tu! Ti giuro, stavo per morire di paura! Non fare mai più una cosa del gene...» la porta della sala professori si aprì in quell'istante, facendo entrare le voci di due professori della terza sezione. Toshinori afferrò d'istinto Machiko per il colletto della divisa e la tirò giù con sé, facendola cadere nel vuoto. Machiko riuscì a trattenersi nell'urlare per qualche strano miracolo, e sempre mossa da quello stesso miracolo fece l'unica cosa che le venne in mente per salvarsi la vita ed evitare che si sfracellasse a terra. Lanciò i suoi fili contro Toshinori, appeso al cornicione della finestra per una mano.Questi si ancorarono e si tesero abbastanza da bloccare la caduta di Machiko, che rimase miracolosamente appesa al suo stesso Quirk, agganciato al suo amico. Se fossero stati scoperti avrebbero passato guai seri, ma certo in quel momento le sgridate del preside sembravano zucchero filato in confronto alla paura appena superata di morire sfracellata a terra, cadendo dal penultimo piano di quel gigantesco edificio. Le voci dei professori nella sala si fecero intense e i due immobilizzati lì fuori trattennero il fiato, sospesi a un filo... e Machiko lo era letteralmente. Altre voci, ma questa volta provenivano dal corridoio di tre piani sotto, da cui, attraverso una delle finestre, era possibile vedere i piedi penzolanti nel vuoto della ragazza. Machiko sussultò e velocemente cercò di arrampicarsi sui suoi stessi fili, tirando su le gambe e pregando di non essere vista. Tutto quel muoversi strattonò anche Toshinori, che le rivolse uno sguardo contrariato, ma riuscì a mantenere comunque la posizione e il silenzio tombale. Fino a quando, finalmente, i due professori uscirono definitivamente dalla sala , facendola tornare vuota. Toshinori si sollevò appena, dando una sbirciata all'interno. Si assicurò che fosse vuota prima di arrampicarsi per mettersi definitivamente al sicuro, al suo interno. Afferrò il filo invisibile di Machiko e rapidamente la tirò su, facendo in modo che lo raggiungesse.
«Tutto bene?» chiese non appena la ragazza, abbarbicata al proprio filo come un koala terrorizzato, fu a portata di viso. Un pugno lo colpì in pieno sulla guancia prima che potesse arrivare qualsiasi tipo di risposta e per il colpo, dalla sorpresa e il lieve dolore recatoli, lasciò andare la presa del filo, facendo nuovamente cadere Machiko nel vuoto con un urlo. Toshinori si riprese rapidamente e si lanciò per afferrare nuovamente il filo invisibile e tirare di nuovo su l'amica.
«Questa volta aspetta di entrare e stare al sicuro, prima di colpirmi» sospirò affranto del comportamento tanto irruento della ragazza: era un vero maschiaccio, delle volte. L'aiutò a mettersi coi piedi a terra e Machiko potè nuovamente tornare a respirare. Poi diede a Toshinori un altro pugno in faccia.
«È questa la tua filosofia, eroe? Lanciare le persone fuori dalla finestra?» lo rimbeccò.
«Mi dispiace, devo lavorare sulla mia entrata in scena» mugolò Toshinori, prima di riprendersi e guardare Machiko con occhi emozionati. «Ehy! Ma quella cosa di usare i tuoi fili per appenderti l'avevi già fatto prima?»
«A dire il vero no, li ho sempre usati per il controllo dei corpi! È la prima volta che li uso direttamente come corde vere e proprie!»
«Eccezionale! Non credi sia un'idea grandiosa? E se lavorassimo a qualche combinazione di coppia? Del tipo che ti agganci al mio braccio e io ti lancio contro i cattivi» e mimò la scena, euforico della trovata.
«Oh!» si emozionò Machiko. «O magari potrei afferrarne uno, poi mi aggrappo a te e tu ci strattoni tutti e due per farci avvicinare a supervelocità e quando siamo vicini BAM! Gli tiri un bel cazzotto in faccia!»
«Grandioso! O posso usarlo per tirarti fuori da qualche situazione spiacevole, magari mentre sei accerchiata. Così i cattivi sbattono l'uno contro l'altro e tu SWISH voli via tirata dal tuo filo».
«Eccezionale! E poi...» ma altre voci dal corridoio li interruppero.
«Via! Via!» sussurrò Toshinori, chinandosi e porgendo la schiena a Machiko, che si arrampicò fino ad aggrapparsi alle sue spalle. Ed entrambi, finalmente, lasciarono la sala professori indenni, saltando giù in piena sicurezza sulle spalle del ragazzo che ogni giorno riusciva ad imparare sempre più ad usare quel suo enorme potere, tanto da arrivare perfino alle finestre del penultimo piano della Yuuei. Alle finestre della sala professori, pronto a tirar fuori dai guai una ragazzina nel pieno atto criminale di rubare un compito in classe.

Puppeteer || All Might X OC || Toshinori YagiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora