I due giovani ragazzi entrarono all'Accademia. Al contrario dell'ingresso dalle porte scorrevoli dell'Ange, quello della scuola di danza classica di Rue Vert era un grosso ed elegante portone in legno di ciliegio che s'intonava perfettamente con il colore verde che invece caratterizzava le pareti esterne. A Marinette sembrò quasi di entrare in una vecchia casa aristocratica, non fosse che dentro si respirava l'essenza di una scuola sofisticata ed elegante.
Le pareti erano di un verdolino pallido, molto rilassante, tutte tranne una, ossia quella di sinistra che era invece fatta di uno di quei vetri riflettenti che permettevano a chi era all'ingresso di vedere le lezioni di danza che si svolgevano nella stanza adiacente, che probabilmente era la più grande dell'Accademia, senza però distrarre i giovani allievi che invece si vedevano semplicemente riflessi.
Marinette era talmente intenta ad osservare quei ragazzi e quelle ragazze in body, elegantissimi nei loro movimenti coordinati e perfetti che si dimenticò il perché era entrata lì. Non riusciva a staccare i suoi occhi azzurri da quei corpi che si muovevano con un'eleganza e una leggerezza inaudita, tanto da farli sembrare delle marionette nelle mani di un qualche burattinaio, era quasi convinta di aver potuto intravedere i fili che li reggevano e li muovevano tutti in contemporanea.
Fu Adrien a riportarla in sé, chiamandola e poggiandole una mano sulla spalla.
«Marinette, dobbiamo iscriverci.» le disse.
«Sì giusto... L'iscrizione.» disse le riprendendosi per poi arrossire alla vicinanza del biondo e dirigersi con lui verso il bancone al fondo della sala d'ingresso, in cui stava seduta una segretaria dall'aria elegante e gentile.
Ci misero davvero poco a compilare i moduli e firmare alcuni documenti, a quel punto fu consegnato loro un plico di fogli ciascuno e le chiavi delle stanze.
Il residence si trovava proprio alle spalle dell'edificio in cui erano, perciò bastò loro prendere una porta indicata dalla donna per ritrovarsi nel cortile dell'Accademia e dopo averlo attraversato per intero furono nei corridoi su cui si affacciavano le stanze.
«Allora... A domattina.» disse Adrien salutandola e prendendo il corridoio a destra che portava nell'ala ragazzi dei dormitori.
«Ehm... Sì a doma-ma-matti-ti... ma accidenti, perché balbetto...» sospirò lei dopo aver tentato di rispondergli, per poi prendere il corridoio opposto.
Arrivato nella stanza, la prima cosa che fece fu buttarsi sul letto con un sospiro estasiato.
Era libero, finalmente si sentiva libero. Molto probabilmente avrebbe faticato il doppio dovendo seguire le lezioni e lavorando allo stesso tempo, ma finalmente stava facendo quello per cui aveva deciso di trasferirsi a Rainbow city. Non sapeva nemmeno se Nathalie avesse riferito quella sua decisione a suo padre o gli avesse dato il permesso di intraprendere quel viaggio di sua iniziativa. Conoscendo l'efficienza e la serietà della segretaria della famiglia Agreste, probabilmente suo padre lo sapeva già.
Stava di fatto che ora era lì e il giorno dopo avrebbe iniziato a prendere lezioni di danza e di canto per diventare finalmente un Idol, di fianco a quella simpatica e dolce ragazza che gli aveva fin da subito fatto una tenerezza assurda.
Rimase per una ventina di minuti sdraiato sul letto dalle coperte verde pino, come le tende semi trasparenti. Dopodiché si alzò andando a prendere il plico di fogli che gli aveva consegnato la segretaria. Lo sapeva, avrebbe dovuto disfare le valigie, ma era ancora troppo in fibrillazione per la serie di eventi che l'avevano coinvolto negli ultimi giorni, per concentrarsi su qualcosa che non fossero i corsi all'Accademia.
Oltre alla fotocopia dei moduli che aveva compilato, vi era anche un foglio che riportava gli orari del residence, tra cui il coprifuoco e l'orario dei pasti per chi voleva usufruire della mensa, poi vi erano gli orari di lezione e i vari programmi a seconda della tipologia di studenti.
Per lui e Marinette, che dovevano fare il percorso d'istruzione attraversando tutta Rainbow city, il corso sarebbe durato due mesi, con saggio finale che avrebbe avuto la funzione di esame, per avere così il diploma dell'Académie Rue Vert.
Infine vi era una scheda dettagliata del loro insegnante, un certo Armand D'Argencourt. Vivendo a Rainbow city già da un po' ne aveva già sentito parlare, ma non sapeva affatto che tipo di persona era. Di una cosa però era certo, leggendo la scheda, era uno con una grandissima competenza.
Quando finì di leggere tutto e si rese conto di non aver più nulla da fare, comprese che non poteva più indugiare su ciò che doveva fare davvero. Afferrò la sua valigia color argento e la aprì, iniziando così a sistemare tutti i suoi vestiti nell'armadio che vi era nella stanza.
Marinette, dopo aver sistemato i suoi bagagli, passò tutto il pomeriggio a guardare video di danza classica su internet. Come se attraverso quei video avesse potuto imparare tecniche che non aveva mai visto.
Purtroppo quello della danza classica era uno dei pochi stili di cui non aveva nemmeno una minima base, perché i suoi genitori non erano riusciti a permettersi un qualche corso, e questo la spaventava non poco.
Come poteva lei, così impacciata e maldestra, essere leggiadra ed elegante come quelle ballerine che aveva visto attraverso il vetro appena entrata in Accademia?
Eppure nonostante la paura, non poteva fare a meno di essere euforica al pensiero di trovarsi lì. Perché iniziare quel percorso, dopo che Tikki le aveva detto esplicitamente che vedeva del talento in lei, voleva dire molto, ma soprattutto voleva dire che aveva sul serio tutte le carte in regola per realizzare il suo sogno. Perciò, anche se adesso non credeva abbastanza in se stessa, era sicura che un giorno si sarebbe ricreduta e fino ad allora si sarebbe impegnata al massimo, dando sempre il meglio.
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Idol Princess
Fiksi PenggemarQuesta è Rainbow city, una delle più belle metropoli francesi, musicale e alla moda. Tutti coloro che vivono qui amano la danza e i vestiti. Tutti qui si stanno dando da fare per realizzare i propri sogni. E' arrivata un'altra ragazza amante della m...