L'odore di brioche appena sfornate le inondò il naso, le era mancato davvero tanto quel posto, mai nessun luogo come quel bar sulla via principale di Col Blanc le dava l'impressione di essere a casa, nella boulangerie di suo padre.
Dopo aver ordinato un cappuccino e un croissant alla crema, si andò a sedere ad uno dei pochi tavoli vuoti, mettendosi comoda sulla sedia e poggiando il mento sulla mano, mentre l'altra tamburellava a ritmo della musica che usciva dalle sue cuffie rosa, poggiate sulle orecchie.
Era talmente presa dalla musica che non si accorse che a portarle la sua colazione non era stata la cameriera, ma qualcun altro. Quando finalmente aprì gli occhi, vide quelli verdi e penetranti di Adrien osservarla divertiti, mentre lui era seduto comodamente sulla sedia.
Con uno scattò improvviso la ragazza si tolse le cuffie, lasciando che la fascia le circondasse il collo.
«A... Adrien, che... che ci fai qui?» domandò confusa lei, non sapendo se darsela a gambe o affrontarlo una volta per tutte.
«L'hai dimenticato? Tra mezz'ora abbiamo l'intervista per Rainbow Channel e, prima che andiamo, ho bisogno di parlarti.» le rispose il biondo, continuando a fissarla.
Quello sguardo la metteva seriamente a disagio, forse ancora più di prima. Non sapeva se dipendeva dal bacio che le aveva dato qualche giorno prima o da qualcos'altro, ma se all'inizio pensava che in quei quattro mesi assieme il rapporto tra loro fosse migliorato, la cosa non sembrava essere più così. Come in fin dei conti la metteva a disagio il pensiero che tra meno di un'ora la famosa Nadja Chamack l'avrebbe intervistata assieme a lui e conoscendo la sete di scoop della giornalista, la prima cosa che avrebbe chiesto loro sarebbe stato quel bacio. Era talmente assorta nei suoi pensieri che il ragazzo dovette chiamarla un paio di volte, prima che lei tornasse sulla terra.
«Marinette, ma mi ascolti?» domandò esasperato.
«Eh?»
«Mi spieghi perché continui ad evitarmi? È dall'esibizione all' Électron che ti comporti così e vorrei sapere il perché...» disse con tono serio il biondo, quasi come se fosse triste al pensiero che le cose stessero andando in quel modo tra di loro.
«Non lo so...» borbottò lei.
«Non lo sai? Come sarebbe a dire non lo sai? – non fu lui a parlare, alle sue spalle Chloé Bourgeois la squadrava con i suoi occhi azzurri – Adrien ascolta a me, questa qui è talmente imbranata e inetta che non sa nemmeno come reagire ad un bacio.»
«Cosa c'entra il bacio ora?» domandò il modello, voltandosi verso l'amica.
«C'entra eccome... Marinette Duperdente Cheng non aveva mai baciato nessuno prima dell'altro giorno ed ora la sua imbranataggine le impedisce di comportarsi da donna. Fidati di me, non è adatta per essere la tua partner.» commentò la ragazza scostandosi i capelli biondi con un movimento fluido.
A quell'insulto la giovane corvina si alzò di scatto, guardandola furiosa, ma invece di risponderle se ne andò, lasciando la sua colazione, che aveva pagato, intonsa.
«Marinette, aspetta...» tentò di chiamarla Adrien, ma fu tutto inutile.
Mezz'ora dopo, Adrien si recò all'Ange per l'intervista: questa si sarebbe tenuta all'ingresso della scuola di danza di Col Blanc e Nadja Chamack era già comodamente seduta su una poltrona, mentre faceva le prove con il suo cameraman.
«Adrien Agreste, è un piacere conoscerla!» disse stringendogli la mano.
«Il piacere è reciproco signora Chamack... Spero non le dispiaccia se io e la mia partner abbiamo deciso di vestirci in questo modo. – disse indicando il suo abbigliamento – Abbiamo pensato che sarebbe stato più accattivante mantenere i nostri personaggi anche durante l'intervista.» puntualizzò accomodandosi con nonchalance su un divanetto bianco dell'ingresso.
«Nessun problema... A proposito, dov'è la signorina Dupain-Cheng? È un po' in ritardo o sbaglio?» domandò la donna, sistemandosi meglio i corti capelli violetti.
«Arriverà presto! – rispose deciso lui – ...almeno spero...» aggiunse a bassa voce.
Lei però non lo deluse, proprio qualche secondo dopo la sua frase la vide oltrepassare le porte scorrevoli dell'edificio a forma d'uovo. Era magnifica, con il suo costume da Ladybug, che aveva completamente rinnovato: adesso era un elegante vestito che si allacciava dietro al collo e che alla cintura si allargava in una meravigliosa gonna skater. Ovviamente tutto rigorosamente rosso a pois neri, come la maschera che portava sul viso.
Salutò con classe ed eleganza la giornalista e dopo essersi sistemati il cameraman fece cenno d'iniziare.
«Siamo qui in esclusiva con Adrien Agreste e Marinette Dupain-Cheng, meglio conosciuti ormai, come Ladybug e Chat Noir, che esattamente quattro mesi fa hanno cominciato il loro percorso speciale a Rainbow city. – li presentò la donna, mentre entrambi salutavano alla videocamera – Allora ragazzi, siete ancora all'inizio del viaggio, ma come ci si sente ad aver superato due prove?» domandò.
«Abbiamo imparato molto da questo viaggio e sicuramente impareremo molto altro. I nostri maestri e i nostri compagni ci hanno insegnato molto, sia sulle usanze dei vari quartieri sia semplicemente sullo stile di danzare.» disse Marinette.
«Non avrei mai creduto che in qualche modo sarei riuscito a realizzare un sogno come questo, non sicuramente così.» aggiunse l'altro.
«Danza classica e danza elettronica. Ora vi mancano ancora cinque colori e poi potrete essere ammessi allo spettacolo conclusivo qui a Col Blanc. Cosa vi aspettate di imparare dai prossimi quartieri?» chiese nuovamente la donna.
«Sicuramente nuovi stili di danza.» questa volta fu il biondo a rispondere per primo.
«Ma anche nuovi modi di pensare, di comportarsi, di atteggiarsi, persino di vestirsi. Se c'è una cosa che ho capito di Rainbow city è che è l'insieme più variopinto che esista in tutta la Francia.» esclamò entusiasta la ragazza.
«Sapete vero che solo quattro persone sono riuscite a compiere interamente questo percorso, voi pensate di essere all'altezza?»
«Non lo sappiamo, ma una cosa è certa c'impegneremo fino alla fine!» rispose Adrien per entrambi, afferrando la mano della compagna, che subito arrossì.
«Ecco, parliamo di cose più interessanti: cosa ci dite a proposito di quel bacio in diretta? Avete una relazione?» domandò curiosissima la giornalista, ma entrambi sapevano che la curiosità non era solo sua, ma di tutta la città, se non di tutto il paese.
«In realtà noi...» cercò di dire Marinette, non sapendo però come spiegare la situazione.
«Era solamente un bacio scenico! – intervenne Adrien e sia lei che Nadja lo guardarono stupite – Non era nient'altro che quello... Marinette ed io siamo partner, siamo una squadra e non c'è nient'altro che una grande amicizia tra di noi.» disse regalando alla corvina uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
Sapevano entrambi che non era vero, che quella era una bugia, eppure quel gesto sembrò toccare il cuore alla giovane aspirante ballerina. Quel bel ragazzo biondo nel suo costume da gatto nero ora le sembrava un prode cavaliere in armatura che l'aveva difesa nonostante provasse qualcosa per lei, mettendi da parte quei sentimenti e mentendo per non farla sentire in imbarazzo.
Gli strinse di più la mano, cercando di fargli capire che apprezzava davvero tanto quel gesto. Chissà, forse un giorno sarebbe riuscita ad essere abbastanza coraggiosa da accettare quei forti sentimenti che provava nei confronti del modello e avrebbe accettato le sue avance, annunciando lei stessa al mondo intero che stavano assieme.
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Idol Princess
ФанфикQuesta è Rainbow city, una delle più belle metropoli francesi, musicale e alla moda. Tutti coloro che vivono qui amano la danza e i vestiti. Tutti qui si stanno dando da fare per realizzare i propri sogni. E' arrivata un'altra ragazza amante della m...