Prologue

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La testa mi martella forte e provo ad aprire gli occhi, ma il sole rischia di accecarmi. Ricordi sfocati si confondono tra di loro e mi sforzo a mantenere gli occhi aperti, per guardarmi intorno e capire che ore sono.

Mi metto seduta su un letto che sicuramente non é mio e, accanto a me, vedo una schiena nuda e dei capelli sparsi su un cuscino. Guardo l'orologio che la persona sconosciuta a me ha sul comodino, che segna le sei di mattina del lunedì. Spalanco gli occhi, alzandomi di scatto, creando troppo movimento sul letto, tanto da far muovere il corpo addormentato.

"Mmh... ma che ore sono?" mormora, stropicciandosi gli occhi e portandosi una mano alla testa. Mi vede mentre cerco di trovare i miei vestiti sparsi per la stanza, mentre penso a come dovrò fare per arrivare a casa e a scuola in tempo. "Dove stai andando?" mi domanda la ragazza davanti a me, il lenzuolo stretto al petto e i capelli tutti scompigliati che le scendono lungo le spalle.

"A casa. Devo arrivare in tempo a scuola" rispondo, trovando finalmente il reggiseno che era finito chissà come sotto il letto. Quando mi rialzo, trovo la ragazza a fissarmi.

"No dai, potresti rimanere un altro po' qui. Ci siamo divertite così tanto stanotte" afferma sensualmente, avvicinandosi lentamente alla fine del letto, il lenzuolo ancora stretto a sé, che lascia cadere quando mi arriva proprio davanti.

"Non posso" rispondo, il respiro mozzato quando comincia ad avvicinarsi per baciarmi il collo e il seno, così non ce la faccio. Ritorniamo entrambe sul letto, io su di lei che la tocco e la bacio tutta, lei che comincia ad ansimare.

Tanto la scuola può sempre aspettare.

***

"Poi non dire che non sono la migliore amica migliore del mondo" afferma Lindsay, passandomi il bicchiere di caffé che non sono riuscita a prendere stamattina.

Tutto per ovvi motivi.

"Dove sei finita ieri sera?"

"Ho trovato una e sono andata a casa sua" rispondo semplicemente, i miei occhi che, come al solito, perlustrano il cortile della scuola.

"Ed hai fatto tardi, arrivando quasi al suono della campana, solo per questa qui?" chiede, sovrastando con la sua voce il suono della campanella, così ci dirigiamo entrambe verso la nostra aula, senza il bisogno di fermarci agli armadietti.

"Senti, erano le sei e stavo per andarmene. Lei si é svegliata e mi ha proposto un round. Ho perso il conto di quale perché credo che ce ne siano stati tanti" dico, continuando a camminare e salutando le persone che conosco. Che, lo ammetto, sono un po' troppe. In questa scuola non so nemmeno come, ma sono finita per stare sulla bocca di tutti.

Sinceramente, non m'importa cosa si mormora su di me o sulla mia sessualità, se mi chiamano puttana o mi credono una bestia di Satana, io vivo la mia vita tranquillamente. Ho fatto coming out sin da quando ho capito di essere lesbica, proprio per vivere tranquillamente e liberamente la mia vita.

"Tu sei fissata con la vagina come le api con il miele" risponde semplicemente Lindsay, fermandosi ed alzando gli occhi al cielo, quando vediamo in classe quella stronza di Jane, una stupida bigotta omofoba fino al midollo. Si crede la regina della scuola solo per tutti i soldi che le escono pure dal culo, ma non ha ancora capito il fatto che non può comprare la gente.

"Vedo che un fulmine non ti ha ancora colpita" dice con la sua voce odiosa, tanto che quasi preferisco il gesso graffiare sulla lavagna. Quasi.

"Non ha tolto davanti te, figuriamoci me. Non sono io che rompo le palle all'esistenza degli altri"

"Beh, la mia sì. La tua esistenza mi fa solo vomitare. Un giorno mi darai ragione, quando avrai capito che, per tutto questo tempo, hai leccato la cosa sbagliata"

"Jane, sono scioccata. Una ragazza di chiesa come te che si permette di dire cose come leccare a doppio senso. La lingua la sai usare anche per altro, oltre che sparare cazzate" mi porto una mano al petto, fingendomi basita, oltrepassandola con una spallata, che la fa rimanere a bocca aperta.

Il mio sguardo, seppur per qualche secondo, si posa sulla ragazza affianco a lei, Evelyn. I suoi occhi azzurri mi guardano indifferenti, potrei leggere sul suo viso la stessa espressione di Jane.

Ancora una volta, come ogni giorno, mi domando cosa sia successo all'amicizia che anni fa avevamo io ed Evelyn. Ormai sembra essere diventata un clone di Jane, pensa e fa qualsiasi cosa lei dica.

Quei pochi secondi di distrazione su quei pensieri finiscono subito, quando io mi vado a sedere al mio posto e il professore entra in classe.

HOLAAA

Allora, nuova storia, ho mal di testa e mi domando ancora se sia la cosa giusta da fare.

Diversi personaggi vengono presentati in questo prologo, un po' per gettare le basi di questa cosa.

Voi fatemi sapere che ne pensate o mi devo semplicemente ritirare.

Alla prossima,
Kisses

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