Chapter sixteen

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Non ho mai dato troppo peso alle parole di Lindsay.

Lei ne é consapevole e più volte s'infastidisce perché dice che spreca solo fiato con me, ma si sente sempre lo stesso in dovere di dire la sua. Per una volta, però, decido di ascoltarla.

Ripenso alle parole della mia amica, pensando che abbia ragione alla fine, quindi decido con il mio piano di infastidirla.

Infatti, appena suona la campanella che indica la fine dell'ora di pranzo, dando inizio ai corsi pomeridiani, non vedo l'ora di andare al club di scacchi. Quando entro nella classe in cui si tiene, la trovo già a fissare la scacchiera, non distogliendo per niente lo sguardo. Sorrido, vedendola poggiata con una mano chiusa a pugno sulla guancia, i capelli biondi ricci le ricadono ad un lato mentre i raggi del sole che passano dalla finestra la illuminano. È bellissima e il pensiero del bacio torna prepotente nella mia mente.

Vado a passo spedito verso di lei, sedendomi difronte.

"Mi aspettavi?" domando con un piccolo ghigno, vedendola sussultare e tornare subito dritta e con la sua solita facciata fredda. Osservo ogni singolo particolare del suoi viso: gli occhi azzurri, le lentiggini che mi sono sempre piaciute, le labbra rosee che io stessa ho baciato non una, ma ben due volte.

Scuoto la testa, vedendola osservarmi nello stesso modo in cui stavo facendo io, o almeno spero. Perché già non riuscivo mai a capire completamente i suoi pensieri, figuriamoci adesso che é così lontana da me.

"Allora giochiamo?" muovo il primo pedone e lei si riprende, guardando la scacchiera e facendo anche lei la sua mossa. Mi stacco dallo schienale della sedia, avvicinandomi di più e muovendo il secondo pedone. "Ti senti meglio dopo la festa?" annuisce, non dicendo altro, ma continuando comunque a giocare. "A quanto pare, solo quando bevi ti viene voglia di parlare con me" mi fermo, vedendola irrigidirsi "e di baciarmi" sussurro, facendo in modo che solo lei mi senta.

"Cosa diavolo vuoi, Georgia?" mi fissa negli occhi, sbattendo il cavallo sulla scacchiera.

"Io? Niente" alzo le spalle, muovendo anch'io il cavallo. "Semplicemente fare un po' di chiarezza" con la sua regina, mangia il mio cavallo, facendomi imprecare mentalmente per non essere stata più attenta. "Allora, quanto hai bevuto?"

"Come l'altra volta" muovo la mia regina, prendendo un suo pedone.

"Ma l'altra volta hai vomitato e quasi non ti reggevi in piedi. Stavolta sembravi più lucida e sobria"

"Ti sbagli" la sento che si sta innervosendo e sorrido a questa reazione.

"E l'altra volta potevi baciarmi ma non l'hai fatto. Sapevi che ero in bagno, mi hai vista andarci" dico, vedendo il suo viso con la coda dell'occhio.

"Non é così"

"Oh Evelyn, sarà il nostro segreto. Puoi ammetterlo con me. Non lo andrò a dire a Jane o Cole o qualsiasi altra persona"

"Finiscila Georgia"

"Sai che quelle come te provano schifo a baciare qualcuno del proprio sesso? Tu cos'hai provato, Evelyn? Nemmeno nei tuoi pensieri più profondi dovresti pensare una cosa simile, ne sei consapevole?"

Inaspettatamente, lei si alza, lasciando il suo posto vuoto e dirigendosi verso la porta della classe. Gli altri quasi non si accorgono di ciò che succede attorno a loro, troppo concentrati sulla loro partita. Mi alzo pure io e la seguo nei corridoi, camminando svelta per raggiungerla.

"Evelyn" la richiamo, ma lei non mi vuole dare ascolto.

Quando le sono abbastanza vicino, la prendo per un braccio, controllando velocemente chi c'é per i corridoi. Meglio non farsi vedere da nessuno. Velocemente, la trascino in una classe vuota, facendola finire contro la porta che ho chiuso.

Lei non replica, non fa nulla, non si oppone, nonostante io le tenga entrambi i polsi. Siamo vicine, fin troppo e mi viene da pensare che non abbia alcuna intenzione di opporsi a me.

Ha il respiro veloce, le guance più rosse e le labbra schiuse. Averla così vicino mi fa ripensare al bacio, ancora e ancora e a tutti i sogni poco casti che ho fatto su di lei. Lascio le sue braccia, vedendo che non reagisce ma continua a guardarmi negli occhi, azzurro nel marrone.

Mi lecco le labbra, abbassando poi la voce per parlare.

"Ti porterò all'esasperazione. Non te ne accorgerai ma comincerai a desiderare ancora di più ciò che é successo in quel bagno. Perché ricordati che ancora un po' ti conosco, Evelyn, e tu non fai niente di avventato, non é nella tua natura. Sarai tu a cercare me, entrerai in una spirale in cui metterai in dubbio te stessa, in cui dovrai fare una scelta ed io sarò una delle due opzioni. E quando tu avrai scelto, mi cercherai, perché so che sarò io e che tutto quello che hai adesso non ti basta o non é ciò che vuoi realmente"

Lei ha quasi gli occhi spalancati, i nostri nasi si scontrano e le mie parole escono per infrangersi sulle sue labbra. Non dico nient'altro, attendendo una sua risposta che non arriva.

"Lasciami, Georgia" sorrido e la sua espressione diventa confusa.

"Nessuno ti sta trattenendo. Potevi aprire la porta già da prima ed andartene facilmente" mi allontano, vedendo come riprende a respirare normalmente, guardandosi poi velocemente attorno, puntando di nuovo lo sguardo su di me ed andandosene via.

Che il divertimento abbia inizio.

HOLAAA

Georgia si diverte a vedere Evelyn così, che stronza.

Da adesso che succederà? Saranno vere le parole della nostra bella protagonista?

Ma avete visto il nuovo video di Dua Lipa, cioè ma che mi combini che poi sto male.

Alla prossima,
Kisses

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