Chapter eight

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Ottobre é cominciato da poco e questo é il mese in cui ci si candida per diventare rappresentante degli studenti. Il tempo di mostrare chi é il più valido tra i candidati é tra le due settimane e un mese intero, necessario per pensare ad un programma per sostenere la propria campagna politica nella scuola.

A me non é mai interessato nulla di tutto questo, mentre alla mia acerrima nemica Jane é sempre importato, infatti si é candidata per due anni come rappresentante. Durante il secondo anno vinse, ma al terzo, memori dell'anno prima, non ebbe i voti sperati. Eleggerla fu il più grande errore che tutti gli alunni della scuola potessero fare: voleva avere il controllo di ogni singola persona intorno a sé e proponeva cose che nessuno voleva fare, ma erano costretti perché lei trovava il modo di far fare ciò che voleva.

Siamo in mensa, io cerco di mantenere gli occhi aperti per via della nottata infuocata passata stanotte. Con Claire si chiude occhio solo per un paio d'ore, per il resto si gioca. Lindsay mi ha guardata storto, scuotendo la testa ma non commentando. Probabilmente sta aspettando il momento giusto per sferrare il suo attacco e obbligarmi a sentire qualsiasi cosa avrà da dirmi.

"Che faccia assonnata" commenta Lauren, guardandomi attentamente mentre mangia le sue patatine. Faccio un piccolo sbadiglio, scuotendo la testa per riprendermi.

"Ho dormito poco e niente. Sono stanchissima"

"E chissà perché" borbotta Lindsay, lanciandomi un'occhiata ed io alzo gli occhi al cielo.

"Smettila. Capisco che alle macchinette hanno finito il tuo dolce preferito, ma ora finiscila" fa una smorfia, pensando che il suo Twix sia terminato, tornando poi a mangiare il suo pranzo.

"Almeno dicci com'é andata" chiede eccitata Lauren, soffermando poi il suo sguardo su qualcuno.

"Per favore, sto mangiando"

"Sta mangiando" assecondo la mia amica, prendendola in giro. "E non condividerò con voi i dettagli"

"Nessuno li vuole sentire"

"Io sì"

Alzo gli occhi al cielo a vedere i soliti battibecchi tra le due, vedendo poi del movimento al fondo della mensa.

La preside della scuola richiama tutti gli studenti, facendoli zittire.

"Allora ragazzi, é arrivato il momento di eleggere il vostro rappresentante, che vi rappresenterà in sede di Consiglio, chi ascolterà i vostri problemi e cercherà di trovare una soluzione per rendere il vostro anno più sereno qui. Ora, vorrei che si presentasse qui chi ha deciso di provare ad avere questa carica"

"Che stupidaggine" borbotta Lindsay al mio fianco. Sorrido alle sue parole.

"Scommettiamo che si ricandida Jane?" Lauren sorride contenta, ricordando sicuramente la sua faccia quando l'anno scorso non aveva sentito il suo nome pronunciato dalla preside. "Vorrei che lo facesse solo per vedere la sua faccia arrabbiata"

Inaspettatamente, non vediamo Jane alzarsi, bensì la sua amica, Evelyn. La preside batte le mani, incoraggiando anche gli altri a fare lo stesso.

"Evelyn Prescott"

A quanto pare, Jane sembra aver capito che non verrà votata, quindi userà Evelyn.

Vedo un'altra persona alzarsi ma non la riconosco fino a quando non viene detto il suo nome.

"Ethel Jones"

Non so perché, forse il sonno o semplicemente una volontà nascosta, ma mi alzo in piedi, vedendo Lauren spalancare gli occhi.

"Georgia Andrews"

E quando incrocio lo sguardo delle mie amiche, capisco che mi sono cacciata in un guaio.

***
Le lezioni sono appena terminate ed io penso ancora al guaio in cui mi sono andata a cacciare, con l'assoluta voglia di uscirne. Ho dovuto subire le domande dei miei amici, che mi hanno chiesto come diavolo mi è venuto in mente di fare una cosa simile.

La risposta, ovviamente, non la so nemmeno io.

Sono usciti tutti dall'aula, persino il professore, e manco solo io che ho dovuto risistemare le cose nel mio astuccio che ho fatto cadere per sbaglio, facendolo riversare tutto.

Sono pronta ad andare via, ma qualcuno entra velocemente, chiudendo la porta e bloccandomi l'uscita.

"Cosa diavolo pensi di fare?" mi domanda Evelyn arrabbiata ed io aggrotto le sopracciglia, cercando di capire come mai le dia così fastidio ciò che ho fatto. "A te non è mai fregato niente di queste cose, quindi perché adesso?"

"Nemmeno a te è mai fregato qualcosa, ma intanto ti lasci comandare come un burattino nelle mani di Jane, la lasci fare liberamente" mi avvicino, cercando di tenere un tono di voce calmo e non come lei, che piano piano alza la voce.

"Allora, Georgia Andrews, lesbica che pensa di sapere tutto di tutti ma che non sa nulla" si avvicina pure lei, i suoi occhi azzurri freddi puntati nei miei, pronunciando le parole con disgusto. "Invece di pensare alla prossima preda che ti devi scopare, ficcati bene in testa che non mi faccio comandare da nessuno e che tu pensi di sapere qualcosa di me, ma in realtà non sai nulla"

"Hai ragione: prima sapevo qualcosa di te. Ora non so niente" la guardo dall'alto verso il basso, ripuntando poi il mio sguardo nel suo. "Sai, pensavo di togliermi da questa concorrenza per diventare rappresentante, ma penso che mi divertirò di più a rimanere per vederti sconfitta" faccio un passo in avanti, lasciando poca distanza tra di noi "Non è bello mettersi contro di me, se decido che non vincerai. Ricordati una cosa: anche tu pensi di conoscermi e forse è vero, mi conosci, ma ci sono parti di me che sono ben nascoste e che non avrò paura a far emergere con te" un ghigno nasce spontaneo sulle mie labbra, mentre lei rimane interdetta. Prendo il mio zaino e me ne vado, lasciandola nel bel mezzo dell'aula.

HOLAAA

Dovevo aggiornare domenica ma il telefono si è scaricato al mare e non sono riuscita a scrivere niente, poi con la stanchezza e tutto non sono riuscita proprio.

Allora, qua guai solo perché si parla di chi dovrà essere il nuovo rappresentante e voi pensate forse che mi sia dimenticata del suo odio per Jane e dei loro battibecchi, ma no, arriveranno.

Non ho molto da dire, quindi vi abbandono.

Alla prossima,
Kisses

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