Chapter thirteen

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L'ultima ora prima di pranzo la vivo con la costante voglia di far passare velocemente il tempo. Osservo Lindsay e Lauren alla cattedra, intente a fare la loro interrogazione di latino. Menomale che io ho chiesto di andare in bagno, in questo modo non sono stata chiamata. Mi domando ancora come mai frequento il corso di latino, ricordandomi poi, ogni volta, che lo scelsi insieme ad Evelyn che, difatti, é seduta in seconda fila vicino la finestra. Ascolta la lezione ma continua a scrivere qualcosa sul suo quaderno e sono certa che sta traducendo, senza bisogno del vocabolario e non so come faccia, le frasi del libro. Le é sempre piaciuto portarsi avanti con il lavoro, quindi non mi stupirei se stesse facendo veramente ciò che penso.

Lauren, al contrario di Lindsay, non ha tanta memoria, se poi sommiamo il fatto che ieri non ha studiato, il suo risultato sarà un voto basso; Lindsay, invece, ha la capacità di guardare qualche minuto le pagine che deve studiare, senza leggere ad alta voce, le basta solo guardarle, per poi sapere tutto. Quindi, non mi stupisce vederla tornare vittoriosa con il suo bel voto. Lauren, invece, mi fa segno che dopo vuole essere consolata e so già come.

La campanella, fortunatamente, suona ed io mi muovo a mettere le mie cose nello zaino, uscendo poi fuori dalla classe. Con le mie due amiche, mi dirigo verso la mensa, prendendo subito un vassoio quando arriviamo e mettendoci in fila.

Ci vuole una decina di minuti fino a quando ci muoviamo, ma, mentre discutiamo dei risultati del test di biologia, il tempo passa e ci sediamo al nostro tavolo. Ascolto come al solito Lauren e Lindsay battibeccare, la prima che si chiede come faccia l'altra ad avere voti buoni senza studiare, cosa che fa anche lei, ma il risultato non é lo stesso.

"Il mio tempo lo passo ad informarmi, non a scopare" ribatte Lindsay, facendo alzare gli occhi al cielo a Lauren.

"Ed é per questo che sei così acida" controbatte la mia amica, facendomi trattenere una risata, perché sennò Lindsay comincerà a prendersela con me e a farmi domande che non c'entrano nulla con la conversazione, solo per soddisfare delle curiosità di cui dovrei parlarle in privato.

"Ragazze, guardate chi abbiamo qui" non abbiamo nemmeno il tempo di chiedere di cosa sta parlando Colin, che é appena arrivato al tavolo, quando alle sue spalle vediamo comparire dei capelli bicolore, la solita giacca di pelle e il sorriso di chi sta sempre per combinarne una delle sue.

"Medea!" esclamo, alzandomi di scatto ed andandola ad abbracciare, mentre lei lancia un urlo, facendosi come al solito notare da tutta la mensa.

"Georgia!" ricambia la stretta, staccandosi poi per guardarmi. "Cazzo, sei ancora più figa di prima" tutte le persone in mensa ormai si sono soffermate a vedere la scena, ricordando sicuramente il personaggio che é questa ragazza. "E voi due? Vi devo tirare per salutarmi?"

Lauren si alza e la abbraccia di slancio, mentre Lindsay ci raggiunge con una faccia fintamente esasperata. Sospira, nascondendo un sorriso.

"E dire che già sono circondata da matti" Medea ride, abbracciandola e stringendola a sé.

"Quanto cazzo mi siete mancati, ragazzi. Questa scuola meno, ma si può sempre rimediare" sorride la ragazza, sedendosi poi accanto a Lindsay al tavolo.

Se io so quando si comincia ad esagerare, Medea non conosce questo concetto. Si mette sempre nei guai, ne combina lei stessa tanti, é amante del caos e questo é uno dei motivi per cui é del nostro gruppetto. Ormai ha preso confidenza anche con la preside, che cerca sempre di rimetterla in riga, ma Medea non si lascia piegare, sa sempre come scampare a ciò che le impone il sistema.

"Allora, com'é stata la vacanza-studio?" domando, tornando a mangiare dal mio vassoio. Lei si allunga per prendere una patatina dal mio piatto, dato che non ha nessun vassoio.

"Più vacanza che studio. Mia madre era davvero convinta che io volessi cambiare Stato per studiare! Ho conosciuto alcuni ragazzi lì che a settembre avevano deciso di andare in giro per il Paese con un pullmino, quindi, appena finita la vacanza, me ne sono andata con loro. Mamma mi ha urlato a telefono, ma le ho detto semplicemente che ci saremmo riviste ad ottobre e le ho attaccato. Le facevo sapere solo dove fossi e come stessi. Quando ho sentito che si era finalmente calmata, abbiamo ricominciato a chiamarci"

"Tu sei pazza" commenta Lauren, finendo di mangiare, prendendo poi dalla sua borsa un quaderno. Sicuramente deve finire qualche compito che a casa non ha fatto.

"L'importante é che io mi diverto, del resto m'importa poco" Medea alza le spalle non curante, prendendo un'altra patatina dal piatto. "Qui, invece? Come siamo messi a feste?" strofina le mani, già pronta ad assaporare il brivido del caos.

"Ho appena deciso che farò una festa per il tuo ritorno" risponde Colin, abbracciando le spalle della nostra amica.

"Io sono già pronta" sorride maliziosa Medea, rivolgendomi uno sguardo. "Allora, raccontatemi di voi. Georgia?"

"Stessa routine: scuola-feste-sesso. Non cambia molto"

"Adesso io e lei scopiamo" la semplicità con cui si parla di sesso tra di noi mi stupisce sempre un po', ma ormai sono abituata. Siamo fatti così e non saremmo sulla bocca di tutti se non fossimo in questo modo.

"Scopamicizia mmh, mi piace" i suoi occhi verde bottiglia si posano su Lindsay, facendo quel suo solito sorriso che usa per infastidire le persone. "E tu, Lindt? Che mi dici, cioccolatino?"

Lindsay alza gli occhi al cielo per il nomignolo, alzando le spalle indifferente.

"Non molto, cerco di non far finire in guai gravi questi tre"

"Mi era mancata anche la mia amica responsabile" Medea fa il labbruccio, sorridendo poi guardandoci. "So che faremo grandi cose insieme, ora che sono tornata"

HOLAAA

È tornato uno dei personaggi di questa storia, Medea, che adora mettersi nei guai. Per scegliere il nome, essendo molto indecisa, ho avuto diverse titubanze con una mia amica, alla fine ho deciso io.

Medea è un bellissimo nome, fa parte della tragedia greca e lo adoro, così come la sua storia.

Ovviamente Colin organizzerà un'altra festa e vedremo come andrà.

Alla prossima,
Kisses

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