1 Stella

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Il tepore del sole settembrino riscalda la pelle del mio viso mentre, seduta in tribuna, osservo con attenzione il rettangolo verde del campo.

I miei occhi si soffermano su di lui: capelli biondi, leggermente mossi, scarmigliati, un ciuffo che ricade in modo disordinato sulla fronte, le gote arrossate per lo sforzo, il petto che si abbassa e si solleva con rapidi movimenti dopo la corsa e i muscoli delle gambe ben delineati e tesi. Ad ogni sguardo ho l'impressione che il mio cuore perda un battito per l'emozione.

Le azioni si susseguono velocemente mentre i giocatori rincorrono il pallone, dribblano gli avversari e cercano di violarne la porta.

Ormai la partita è quasi terminata ma i giovani sportivi non demordono, il mister li incita da bordo campo e, pur non riuscendo a vedere i loro volti a causa della distanza e della luce diretta, immagino le loro espressioni caparbie e concentrate.

Kevin stoppa la palla con maestria, facendo perno su un solo piede, si volta senza perdere il controllo, si ferma solo un istante, facendo scorrere il suo sguardo sul terreno di gioco per memorizzare la posizione di compagni ed avversari, riparte poi con uno scatto e, a grandi falcate, raggiunge la porta avversaria. Trattengo il respiro mentre guardo i suoi arti inferiori muoversi velocemente e mi focalizzo sul suo piede pronto a calciare con decisione.

Il portiere è concentrato, fissa la palla, oscilla sulle gambe con le ginocchia piegate, cerca di comprendere la direzione del tiro e si tuffa. Il tempo sembra arrestarsi di colpo mentre, con la punta delle dita, sfiora la sfera di cuoio senza riuscire ad arrestare la sua inesorabile corsa verso il fondo della rete.

Un urlo corale echeggia nell'aria; " Goal! "

Improvvisamente avverto l'adrenalina scorrermi nelle vene, mi concedo un balzello sul posto ed inizio ad urlare come una pazza.

Sento dietro di me i commenti " Per fortuna quest'anno è entrato a far parte della nostra squadra questo fenomeno. Vedrai che campionato e il torneo estivo saranno nostri! "

Il cuore sta per scoppiarmi nel petto per l'orgoglio, perché so con assoluta certezza che si riferiscono a lui, il grande amore della mia vita.

Non sono particolarmente sportiva e lo spirito di competizione non mi appartiene ma per lui il calcio è una vera passione, quasi un'ossessione direi.

Allenatori e genitori, decisamente più competenti della sottoscritta, lo ammirano e sostengono che sia particolarmente bravo. So di non aver alcun merito a riguardo, se non quello di averlo sempre sostenuto ed incoraggiato a fare del suo meglio per realizzare i suoi sogni, ma mi sento comunque partecipe dei suoi piccoli successi.

I tre fischi consecutivi mi fanno sobbalzare, la partita è terminata, abbiamo vinto e ora siamo primi in classifica anche se abbiamo disputato solo due incontri dall' inizio della stagione.

I bambini corrono sotto la tribuna abbracciandosi goffamente e, come d' abitudine, si esibiscono in una scivolata salutando con la mano il pubblico e ridendo felici.

Laura, la proprietaria dell'appartamento in cui vivo e madre di Samuele, compagno di squadra di mio figlio, si avvicina sorridendo dolcemente.

Ricambio con calore osservandola con affetto. Avrà una cinquantina d'anni ma ha un aspetto giovanile, sfoggia un taglio corto e moderno, chioma argentea con un ciuffo lungo e scuro, quasi nero, gli occhi chiari sono in parte nascosti da un paio di occhiali dalla montatura quadrata ricoperta di piccoli glitter. Sa di non essere particolarmente attraente ma non se ne cruccia, la sua mancata avvenenza viene abbondantemente compensata dall'atteggiamento disinvolto e dal temperamento aperto e solare.

Ammiro la sua determinazione e l'innata capacità organizzativa, forse perché mi ricorda un po' mia madre. Al solo pensiero una punta di nostalgia inizia a farsi sentire guastando il mio umore, ma la rispedisco prontamente al mittente ripetendomi nella mente che devo imparare a camminare con le mie gambe, come è giusto che faccia una donna adulta.

"Sono stati bravissimi oggi, peccato che mio marito non fosse qui, non avrebbe creduto ai suoi occhi! Con Kevin in campo la musica è decisamente cambiata! E' un leader naturale e infonde sicurezza." Ricambio il sorriso ma mi limito ad un "Grazie" imbarazzato.

"Andiamo a berci un aperitivo al bar mentre aspettiamo i ragazzi. Come al solito ci vorrà un secolo, mentre fanno la doccia iniziano a parlottare tra loro e chi li ferma più?" sentenzia in tono ironico afferrandomi delicatamente per un gomito e spingendo leggermente per intimarmi di scendere con lei.

Ci siamo trasferiti da poche settimane e non conosco quasi nessuno qui, frequentare Laura e gli altri genitori potrebbe essere una buona occasione per iniziare questa nuova esperienza nel modo giusto.

Per fortuna mio figlio è molto diverso da me. È espansivo e socievole, ottimista, allegro e vivace, quindi non ha avuto difficoltà ad instaurare nuove amicizie e sembra essersi già ambientato piuttosto bene.

Io invece sono timida e introversa, mi piace stare in compagnia ma tendo a stare in un angolino ad ascoltare, preferisco parlare poco convinta di non avere nulla di interessante da dire.

Mentre attendiamo ne approfitto per raccogliere qualche opinione sul servizio di doposcuola e sulle varie attività di volontariato a cui potrei aderire, compatibilmente con i miei impegni di lavoratrice e madre single e rimango piacevolmente stupita dalle numerose possibilità che mi vengono esposte. 



NOTA AUTRICE:

Eccomi qui, come promesso!

Nel primo capitolo vi ho presentato la protagonista, cosa ne pensate?

Riuscirà Stella ad ambientarsi?

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