10 Michele

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Guardo la mia immagine riflessa nello specchio del bagno, un velo di umidità ricopre i lati ed incornicia il mio volto perfettamente rasato. Mi ritrovo ad osservare un timido sorriso pieno di aspettative e per la milionesima volta negli ultimi giorni mi prenderei a schiaffi per questo atteggiamento infantile ed inusuale.

Non so per quale motivo ma ho atteso questa serata con ansia ed un velo di preoccupazione e non riesco a capacitarmene.

Conosco Laura e Andrea da sempre, i nostri figli sono coetanei e siamo stati spesso invitati a cena o per delle grigliate in giardino , per me e Luca è quasi una seconda casa quindi non dovrei essere agitato eppure mi sono preparato con particolare cura , mi sono imbambolato davanti all' armadio per venti minuti prima di decidere l'outfit e di solito, se non si tratta di lavoro, mi limito ad indossare le prime due cose che trovo nell' armadio.

Luca mi distoglie dalle mie riflessioni chiamandomi dal salotto

< Papà !>

< Dimmi !> rispondo prontamente, felice di avere una distrazione

< Possiamo passare a prendere Kevin e la sua mamma così facciamo la strada insieme? Devo fare uno scambio carte dei pokemon prima di arrivare da Samu!>

< Per me va bene ma dovresti chiedere a loro! Vuoi che li chiami o ci pensi tu mentre io finisco di vestirmi?>

< Li chiamo io !> risponde con entusiasmo e lo sento correre verso la sua camera da letto e chiudere la porta alle sue spalle, per proteggere la sua privacy probabilmente.

Sta diventando davvero grande e sono sempre più orgoglioso di lui anche se vorrei poter fermare il tempo. Una volta cresciuto avrà la sua vita. Il suo lavoro, la sua casa e io resterò solo. Dopo la catastrofica esperienza con sua madre ho preferito non legarmi ad altre donne. Sono un tipo troppo tranquillo e riflessivo per poter essere considerato interessante a lungo , dopo un po' risulto noioso e la maggior parte delle donne che conosco, quelle single almeno, vogliono godersi la vita, divertirsi viaggiare e non avere la responsabilità di un figlio non loro da crescere e di cui occuparsi.

Allaccio i bottoni della camicia lasciando slacciati i due in alto, infine ho deciso di indossare dei semplici jeans scuri ed una camicia di un tenue azzurro che mette in risalto gli occhi chiari ed i ricci scuri, anche se ormai brizzolati, afferro il maglioncino leggero blu e mi limito ad appoggiarlo sulle spalle per poi uscire dalla stanza e raggiungere Luca.

< Ok perfetto! > lo sento dire, poi la porta si spalanca mostrando uno splendido sorriso ed un'espressione soddisfatta < arriviamo tra dieci minuti! > sentenzia guardandomi per avere una conferma. Mi limito ad annuire sorridendo, il cuore batte velocemente ed improvvisamente avverto un certo calore, questa sera mi sento davvero strano , saranno i primi sintomi dell' andropausa?

Fortunatamente la casa di Stella non dista molto perché, per l'entusiasmo, Luca è peggio di una pentola di fagioli. Da quando è salito in auto ha parlato ininterrottamente, mai una pausa, un attimo di silenzio.

Devo ammetterlo, non ho ascoltato praticamente nulla, per quel che ne so potrei avergli appena promesso la luna perché annuisco e rispondo si in continuazione ma non so di cosa stia parlando!

Svolto a destra e sul marciapiede scorgo due figure che attendono. Kevin ci avvista ed inizia a saltellare felice con lo zainetto che gli rimbalza sulle spalle esili e le braccia in movimento per attirare la nostra attenzione. La madre è accanto a lui, sorride emozionata guardando il figlio e gli rivolge uno di quegli sguardi innamorati che ben conosco perché riflette l'orgoglio e la tenerezza tipici di un genitore. E' incredibilmente bella , il viso leggermente truccato, i capelli raccolti in una crocchia morbida con qualche ciuffo di capelli biondi e mossi che le incornicia il viso. Un tubino nero semplice ma elegante che fascia la sua figura snella e il seno della misura perfetta , come avrebbero detto un tempo, della stessa misura di una coppa di Champagne, Ma cosa sto facendo? Sto fantasticando sulla madre di un amico di Luca che potrebbe essere mia figlia?

Mi riscuoto mentalmente e scendo dall' auto per aprire la portiera con gesto galante e farla salire , i bambini si sono già accomodati sul sedile posteriore e stanno già complottando tra loro per lo scambio delle carte, nell'ingranare la marcia sfioro inavvertitamente l amano di Stella, appoggiata sul sedile ed una scarica elettrica percorre il mio braccio. Credo di aver bisogno di un bicchiere colmo di acqua ghiacciata . 

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