4 Stella

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< Mamma questa sera mi accompagni tu all'allenamento?>

< Certo tesoro, ti vengo a prendere al doposcuola e andiamo insieme, ma poi devo andare via e vengo a prenderti più tardi. Tu fai la doccia e asciugati bene i capelli, poi aspettami fuori dagli spogliatoi come al solito!>

< Ok mamma. Guarda è arrivato Luca, posso raggiungerlo?> e indica il suo amico un gesto della mano.

Mi giro di scatto, cercando di scorgere Michele accanto al figlio ma riesco ad individuare solo i fanalini posteriori della sua Volvo che si allontana. Avverto uno strano senso di disagio e di delusione che rischia di rovinare questa giornata.

Mi sforzo di sorridere e saluto mio figlio che sta già correndo, con il suo zainetto sulle spalle, per raggiungere i suoi compagni.

< Buongiorno principessa, spero che tu abbia dieci minuti per me!> una voce alle mie spalle mi distoglie dai miei pensieri.

Mi volto di scatto, sorpresa ma grata di questa piccola opportunità di relax, e rispondo senza esitazioni a questo piacevole invito.

< Certo Laura, andiamo. Devo aspettare l'orario d'apertura dell'officina per recuperare la mia auto e ho decisamente bisogno di un buon caffè!>

Ci avviamo verso la meta, mentre la fresca aria mattutina accarezza i nostri volti e il profumo dei settembrini ci avvolge in una piacevole nuvola di freschezza.

Ripenso alla mia casa, a Rimini, ai miei genitori e alla vita che ho condotto fino a poco tempo fa; la nostalgia che mi tiene compagnia si sta attenuando, questo luogo mi piace e l'indipendenza conquistata, di cui sentivo un immenso bisogno, compensa abbondantemente le mie insicurezze, aver trovato un'amica come Laura poi mi sta aiutando molto.

Dopo la colazione, recupero il mio mezzo di locomozione e raggiungo l'istituto scolastico dove lavoro. Nel tratto che separa il parcheggio dall'entrata principale mi soffermo ad osservare il grande edificio, come se volessi imprimerlo bene nella mia mente.

E' una struttura moderna dalle pareti di cemento, squadrata e con molte parti in vetri e metallo, all'ingresso spiccano dei pilastri freddi e spigolosi, non comprendo l'architettura moderna e personalmente lo ritengo una bruttura, sembra un oggetto abbandonato da un'astronave aliena nel bel mezzo di un prato verde e curato. Ai miei occhi risulta però splendido, rappresenta la mia scelta, il primo passo verso il mio futuro e ne sono orgogliosa.

Mi sono laureata solo pochi mesi fa e questa è la mia prima esperienza di insegnamento, mi ritengo fortunata perché sono stata assunta per un anno presso questa scuola privata, dove la dirigente è molto precisa, determinata e organizzata ma aperta alle innovazioni e disponibile ad accettare metodi non convenzionali purché portino a risultati concreti.

Ho pensato ad una modalità diversa per interessare gli studenti alle lezioni di storia, cercavo qualcosa di dinamico, che si avvicinasse al loro mondo e Giulia, quel tornado della mia migliore amica, mi ha dato uno spunto meraviglioso il giorno in cui mi ha mostrato un blog interattivo gestito da adolescenti.

Il progetto in realtà è semplice; ho creato un blog che tratta di argomenti storici, ogni giorno io pubblico una frase, un post, una foto, insomma un contributo relativo all'argomento che tratteremo nella lezione successiva. Ogni studente dovrà entrare, leggere, commentare e se lo desidera integrare il mio post o inviarmi approfondimenti, per ogni arricchimento riceve un bonus che va da 1 a 3 punti che si sommano al voto dell'interrogazione successiva. Questo permette interazione e dovrebbe aumentare l'interesse.

Ricordo bene come ci si sente a quell'età, hai mille progetti, sei pieno di energie, vorresti rivoluzionare il mondo ma al tempo stesso ti sembra di non raggiungere mai l'obiettivo, di non essere in grado di fare nemmeno le cose più banali e il livello di autostima sale e scende in continuazione, come se fosse sulle montagne russe.

In questo contesto, il congresso di Vienna, la rivoluzione industriale e le guerre mondiali non sono certo la priorità e l'interesse per gli argomenti trattati a lezione è praticamente nullo. Un buon insegnante deve trovare la strada giusta per comunicare con gli studenti, per trasmettere le nozioni in modo efficace.

I corridoi sono deserti e silenziosi, è una piccola scuola, le classi sono solo sei e ci sono molte aule, si segue lo schema europeo e americano pertanto il docente ha un'aula fissa e sono gli studenti a spostarsi al cambio dell'ora, preferisco arrivare in anticipo per avere la possibilità di organizzarmi e di preparare la lezione prima dell'arrivo dei ragazzi. Deposito la borsa e la giacca leggera in sala professori, poi afferro i miei libri e mi avvio a passo deciso verso l'aula ed iniziare la mia giornata lavorativa.

Le ore scorrono rapidamente ed i ragazzi di terza sono entusiasti della mia nuova proposta didattica e devo affrettarmi per recuperare Kevin, accompagnarlo a campo e chiamare Giulia. Ho bisogno di sostegno tecnico e consigli per la pubblicazione del primo post. Sono letteralmente elettrizzata.


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