18 Giulia

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Arranco verso le tribune osservando di tanto in tanto il mio orologio da polso, cercando di accelerare il passo preoccupata. Ero sfinita e mi sono addormentata, così rischio di perdermi la partita di Kevin deludendo non solo lui ma anche sua madre!

Ho parcheggiato lontanissimo perché, come spesso accade, sono in ritardo. Non ho ancora fatto colazione e le gambe mi reggono a fatica senza contare che ho ancora un piacevole formicolio nel basso ventre. Sorrido come un'idiota ripensando alla nottata appena trascorsa. Non sono affatto uno spirito romantico, non disdegno il puro e semplice divertimento di una sera e non lascio praticamente mai i miei recapiti ai miei partner occasionali ma Matteo è diverso. Quando, questa mattina, l'ho salutato davanti a casa di Stella ho provato il desiderio di trattenerlo, di trovare un modo per non interrompere quella meravigliosa sensazione di leggerezza. Per fortuna sono dotata di un buon autocontrollo e sono un'ottima attrice.

Cerco la mia amica con lo sguardo e la scorgo in piedi, con le guance arrossate per il freddo e l'emozione che osserva con attenzione il figlio che, come sempre, sta giocando egregiamente. Avrà sicuramente una carriera luminosa il mio pupillo! Non capisco molto di calcio ma vedo in lui la grinta, la determinazione e la giusta dose di caparbia che contraddistinguono i campioni in campo e nella vita. Salgo le scale lentamente, chiedendomi per quale trano motivo non realizzino degli ascensori per raggiungere i posti a sedere e, giunta a destinazione, mi accascio sullo scomodo seggiolino di plastica accanto a Stella.

" Ben Arrivata! " mi apostrofa ridacchiando. La adoro, è meravigliosa, io al suo posto avrei un diavolo per capello. Avrei dovuto passare una serata di confidenze e risate con lei e invece l'ho letteralmente abbandonata per passare una serata decisamente piacevole. Beh, se ci penso bene, l'ho lasciata in buone mani; Paolo è decisamente un bel tipo e mi pare piuttosto interessato ad approfondire la loro conoscenza, peccato che lei lo abbia liquidato in un battito di ciglia.

Il suono di un fischietto mi distoglie dalle mie elucubrazioni mentali. I ragazzi escono dal campo per raggiungere la panchina, rifocillarsi un attimo e ascoltare i consigli del Mister prima dell'inizio del prossimo tempo.

Stella ne approfitta per presentarmi Laura, mamma di un amico di Kevin nonché proprietaria dell'appartamento in cui vivono la mia amica e il figlio. Avverto una naturale empatia verso questa donna, non più giovanissima e poco attraente ma dotata di un certo fascino e di una genuina energia. L a partita riprende e per qualche minuto ci concentriamo esclusivamente su ciò che accade in campo, è una partita combattuta, le forze e le capacità delle due squadre si equivalgono e il risultato lo dimostra; ancora nessun goal. Con uno scatto agile e deciso Kevin si impossessa del pallone nella sua aera di difesa ed effettua un passaggio alto splendido mandando il pallone a pochi centimetri dal piede destro di un suo compagno. "Dai Luca!" inizia ad urlare un papà alla mia sinistra. Nel frattempo la sfera di cuoio raggiunge l'aria avversaria ed un ragazzino alto e robusto, poco agile ma piuttosto potente la stoppa, cerca un compagno con lo sguardo ed effettua un cross perfetto a favore di Kevin che segna il goal della vittoria con un tiro preciso e imprendibile. Il pubblico esulta come se fossimo in un vero stadio, all'ultima giornata del campionato di Serie A. e mentre mi alzo per salutare i giovani campioni che stanno correndo verso la tribuna avverto due mani salde ma gentili che mi afferrano la vita e un alito caldo raggiunge il mio orecchio quando il nuovo arrivato si china per depositarmi un piccolo bacio sul collo. Mi irrigidisco istintivamente ma riconosco questo tocco e questo profumo. Mio malgrado mi ritrovo a sorridere e mi rilasso appoggiando la testa sul suo petto. " Cosa fai qui? " chiedo con voce strozzata mentre, a dispetto dei miei buoni propositi e delle mie illusioni, il cuore batte all'impazzata. "Credevi davvero che dopo la notte appena trascorsa ti avrei permesso di sparire nel nulla? "

Con una leggera pressione mi fa girare e i nostri occhi si incrociano in uno sguardo strano colmo di desiderio, di complicità e di un po' di paura.

" Possiamo fare due passi e parlare un attimo? " mi propone e senza che me ne renda conto, mi congedo da Stella e Laura per cercare un attimo di pausa. Mentre mi allontano in compagnia di Matteo lancio un'occhiata preoccupata alla mia amica, la sto abbandonando nuovamente ma lei sembra non curarsene. Sta guardando con aria sognante verso la panchina, dove Paolo sta parlando con un bel uomo slanciato, sulla cinquantina. I due si voltano verso la tribuna e salutano con la mano, lei ricambia il saluto con aria felice.

Forseil bell'allenatore non le è poi così indifferente!     

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