2 Laura

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L'ho osservata a distanza, cercando di non farmi notare, per tutto il secondo tempo.

Il suo sguardo era fisso sul campo e sul suo bambino. Gli occhi le brillavano mentre inclinava leggermente il busto, esile ed elegante, per appoggiarsi alla ringhiera.

E' così giovane e carina, ma pare non rendersene conto.

Il mio innato spirito materno si è scatenato nel momento in cui me la sono trovata di fronte, sull'uscio di casa, con una vecchia Opel Corsa verde bottiglia stipata di valige e lo sguardo di un pulcino impaurito.

Stella è una brava ragazza, si è trasferita qui qualche settimana fa perché ha ottenuto una supplenza annuale in una scuola privata della zona. Con il coraggio e la voglia di crescere di una giovane mamma ha lasciato la sicurezza della casa paterna, nei pressi di Rimini, per trasferirsi qui, un piccolo paese in provincia di Varese.

Sapevo che sarebbe venuta a cercarmi quel giorno, aveva risposto ad un annuncio che avevo pubblicato online in cui cercavo un inquilino tranquillo e discreto per un piccolo appartamento di nostra proprietà, ma, sapendo che aveva un figlio di dieci anni, non mi sarei mai aspettata di trovarmi di fronte una ragazza così giovane.

La sua timidezza la inibisce un po', ma ho intenzione di aiutarla in tal senso. Si vede che ha la testa sulle spalle e che vive per il figlio. In queste tre settimane l'ho tenuta d'occhio con discrezione e non l'ho mai vista con un ragazzo. Non ha mai invitato nessuno a casa, è silenziosa ed educata, insomma l'inquilina perfetta!

Non ho osato chiedere informazioni sul padre del piccolo. Inutile dire che muoio dalla curiosità ma non sarebbe elegante fare domande, farei la figura dell'impicciona.

Il mio intento è quello di farle conoscere altre persone, per non farla sentire sola in un paese che non è il suo, e credo che frequentare i genitori dei coetanei di Kevin sia una buona idea. Da quello che ho visto il benessere del piccolo è la sua priorità quindi sarà facile trovare argomenti di conversazione.

Al termine della partita, quindi mi avvicino e la invito a bere un aperitivo con noi al bar, giusto per sciogliere un po' il ghiaccio, poi mentre lei conversa con altre mamme di argomenti scolastici e vita sociale, con finta noncuranza propongo:

"Ragazzi, perché non andiamo tutti insieme a mangiarci una pizza? Andiamo in quel locale che hanno appena aperto, dove c'è anche un sacco di spazio per i bambini!"

Come avevo preventivato, alcuni rispondono subito con entusiasmo mentre altri, sempre i soliti asociali, declinano l'invito. Stella arrossisce ma non si esprime, così mi avvicino e sentenzio " Voi siete dei nostri vero Stella?"

Nel suo sguardo leggo dispiacere mentre risponde, con titubanza "Mi piacerebbe, ma questa sera non possiamo. Ho l'auto in riparazione e siamo a piedi!"

Dobbiamo trovare una soluzione. La mia mente si mette in moto in modo febbrile, io ho l'auto piena perché abbiamo dato un passaggio ad un amico di Samuele ed ai suoi genitori e anche gli altri non hanno posto in auto ma non mi va di rinunciare così facilmente. Rifletto per un po' e improvvisamente mi si accende una lampadina.

"Aspetta un minuto, faccio una telefonata e torno, forse vi ho trovato un passaggio!"

Con passo deciso esco dal piccolo bar affollato e digito il numero di Michele.

"Pronto!"

"Pronto Miki, ciao, sono Laura. Stai venendo a prendere Luca?"

"Si, è già finita?" chiede con tono sorpreso , poi sospira rassegnato ed aggiunge

"Anche questa volta me la sono persa. Com'è andata?"

Non riesco a trattenermi dal sorridere, è sempre il solito

"Alla grande! Abbiamo vinto giocando benissimo. Il bimbo nuovo è un vero fenomeno!"

La sua risposta non tarda ad arrivare

"Si, lo so, Luca lo adora. Lo nomina cento volte al giorno. "

Inconsapevolmente è caduto nella mia trappola, è giunto il momento di fare la fatidica domanda:

"Bene, allora immagino che per te non sia un problema dare un passaggio a lui e a sua mamma!"

All'altro capo della linea vi è solo silenzio, poi, dopo una manciata di secondi sembra ritrovare il dono della parola "Ok, dove dovrei accompagnarli?"

Ero sicura che avrebbe accettato, cercando di non far trapelare il mio orgoglio per aver raggiuntolo scopo ribatto

"In pizzeria, a proposito ho già prenotato anche per voi due, e poi a casa, nel mio bilocale in affitto!"

A questo punto Michele scoppia a ridere "Come sarebbe che hai già prenotato? E se io avessi detto di no?"

La sua allegria è contagiosa, lo è sempre stata, quindi con leggerezza posso confessargli " Ti conosco, hai lavorato fino a due minuti fa e di certo non hai avuto il tempo di preparare la cena. Saresti andato in pizzeria o al Mac in ogni caso! A dopo stacanovista!" Così dicendo riattacco senza dargli il tempo di ribattere.

Raggiungo quindi Stella con un sorriso a trentadue denti confermandole che il problema è risolto. Sono un genio, sapevo che avrei trovato la soluzione!



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