PROLOGO

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Esistono due tipi di persone al mondo. Quelle vivaci, disponibili e amichevoli, come me. E poi c'è Derek Hale, unico nel suo genere. Sempre e costantemente imbronciato, arrabbiato con il mondo ed estremamente.... sourwolf.

Adesso sono con il branco, diretto da lui. Dopo la morte di Boyd proviamo a stargli il più vicino possibile, proviamo. La maggior parte delle volte ci chiude la porta in faccia ma nonostante questo vogliamo provarci. "Stiles, ti muovi o vuoi rimanere davanti al semaforo per sempre?" mi richiama Scott. "eh? ah." dico premendo l'acceleratore.

Lasciamo la mia carissima bambina azzurra nel parcheggio e saliamo le scale. Arriviamo al piano di Derek ma la porta è aperta. Entriamo.
C'è buio, le vetrate sono coperte, come sempre.
Andiamo verso la sua stanza e Scott capisce che è lì dentro, vuole essere lasciato solo, come sempre.
Scott prova a convincerlo ad aprire la porta ma lui non ne vuole sentir parlare. "Ehi Scott" lo fermo mettendogli una mano sulla spalla. "Lascia stare amico, ha bisogno di tempo." Continuo e lui mi guarda triste, odia non poterlo aiutare. Lui aiuta sempre tutti.
Scendiamo nel parcheggio e lascio gli altri raggiungere la jeep. Ho bisogno di fare una cosa. Dico a Scott di tornare e lasciare la Jeep a casa mia e lui invita Lydia Allison Liam Malia e Kira a salire. Sinceramente non so come facciano ad entrare tutti in una macchina ma non me ne faccio un problema e mi dirigo verso il portone del loft.
Entro piano e raggiungo lentamente la porta della stanza di Derek. È aperta.
Entro e lo vedo seduto sul bordo del letto, sembra distrutto. Mi siedo accanto a lui ma non ho intenzione di parlare o di farlo fare a lui. Per me possiamo pure stare in silenzio se è questo che vuole.
"Perché?" Chiede a bassa voce e mi giro a guardarlo, ha ancora lo sguardo fisso a terra. "Perché sei qui?" Continua lui. Non so perché sono qui, una parte di me dice che ho sbagliato, l'altra che sono nel posto giusto ma non ho intenzione di andarmene. "Fa male." Rispondo dopo qualche secondo e mi guarda come per invitarmi a parlare. "Mi mancano, non capiró mai cosa provi, non sono un licantropo e non posso nemmeno immaginare cosa si provi a perdere due beta. Solo... sento che mi mancano. Mi manca Erica, la Catwoman migliore del mondo. Mi manca Boyd anche se non avevamo legato molto eravamo amici, più o meno." Parlo lentamente senza spostare lo sguardo dalle mie scarpe. Finisco di parlare e lui annuisce tornando a guardare a terra.

"Vuoto." Dice. Non so quanto tempo sia passato, forse un'ora, forse due. "Solo...vuoto" mi dispiace per lui, è come se avesse perso due parti di se. Lo guardo con la coda dell'occhio e per un attimo mi sembra di vedere una lacrima scivolargli sulla guancia e subito mi do dello stupido solo per averlo pensato. "Grazie." Mi dice dopo. "Di che cosa, Derek?" Mi guarda e accenna un sorriso. "Per aver capito di cosa ho bisogno." Sorrido anche io.

Stiamo così per ore, non parliamo. Non ne abbiamo bisogno, è come se tutti i nostri pensieri fossero nell'aria intorno a noi. Un'aria piena di parole non dette. "Stiles" mi chiama Derek. "Se vuoi puoi andare." Dice piano. "Tu vuoi che me ne vada?" Chiedo e lui sembra sorpreso da questa mia domanda. Mi guarda. "No." Sorrido leggermente a questa sua affermazione. "Allora resto, se non ti disturbo ovviamente." Dico arrossendo "è perfetto, non mi potresti disturbare mai." Sinceramente non capisco bene il senso delle sue parole e mi limito ad annuire. Scendo nella cucina mentre avverto mio padre che ceno da Scott e chiedo a quest ultimo di coprirmi ringraziandolo mentalmente per non aver fatto domande sul perché. Apro la dispensa ma non trovo granché quindi chiamo velocemente per una pizza. "Derek non c'è molto in cucina e ho ordinato una pizza, ti va?" Si gira verso di me , annuisce e si alza quando sente il campanello/allarme suonare. Prende le pizze e le poggia sul tavolo. Iniziamo a mangiare silenziosamente.  "É un po' come aver perso dei figli, una parte non della tua famiglia ma una parte di te. Il legame tra beta e alpha è uno dei legami più forti che esista." Inizia a parlare e io lo guardo in silenzio.  "Avrai capito che non sono la persona più aperta al mondo e che anzi sono molto solitario ma quasi quasi mi ero abituato a quei due ragazzini che mi gironsolavano intorno. Ora mi è rimasto Isaac. Anche lui sta male. Certe volte viene qui e mi sta vicino ma in quei momenti nessuno dei due ha voglia di parlare. Scott mi ha detto che non viene a scuola da un po' e questo mi dispiace ma lo capisco perché anche lui sente di aver perso un legame importante. Lui ha Allison, Isaac un giorno mi ha accennato che è diventata molto importante per lui. Già sembra stare meglio e mi chiedo come faccia." Conclude e poi mi guarda con un'espressione tra l'imbarazzato e il confuso. Ho schiuso la bocca e ho lasciato cadere la pizza sul piatto. Chiudo la bocca e deglutisco. Ha parlato, ha parlato un sacco. Non lo aveva mai fatto. "Mi sento più leggero." Dice quasi sorpreso. Sorrido e scuoto la testa ridendo piano. "Che ho detto? Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiede come se si fosse pentito di aver parlato. "Derek... no. Solo...hai parlato, tanto e non è da te sono solo... stupito." Espira come se stesse trattenendo il fiato. "Scusa se ho straparlato ma è come se ne avessi bisogno." Dice "Derek non c'è niente di strano, con me puoi parlare come e quanto vuoi." Mi guarda con gratitudine prima di iniziare a levare i cartoni della pizza ormai vuoti. " Der, mi dispiace ma devo andare...io... è solo che mio padre mi voleva a casa" dico alzandomi ad aiutarlo con la tavola. "Tranquillo Stiles e grazie ancora per oggi" Dice accompagnandomi alla porta "Di niente Derek, sono felice di vederti meglio." Mi sorride per poi salutarmi.  Si torna a casa.

"Stiles!" Mi saluta da lontano Scott mente si avvicina. "Ehi amico" Rispondo per poi salutare Lydia, Malia, Kira, Allison e Liam.

Arrivato nella classe di chimica la prima cosa che noto sono i due posti vuoti di Erica e Boyd.
Avanzo verso il mio posto e mi metto accanto a Scott. Seguo la lezione, prendo appunti qua e là. Sono stanco, non dormo bene da mesi ormai. Quello stupido branco di Alpha se n'è andato, lasciando Beacon Hills in pace. Se non fosse per sei omicidi. Mio padre ci lavora, ininterrottamente, non stacca un attimo. Gli vorrei dire del druido oscuro di cui parla Deaton ma aspetto una certezza.

Appena usciamo da scuola noto Derek sulla sua Camaro e lo raggiungo per capire chi cerca. All'inizio ero un po' stupito di vederlo fuori casa ma non ci faccio molto caso. "Derek, cosa ci fai qui?" Chiedo dopo averlo salutato. "Aspetto Scott ,vorrei fare una specie di riunione con il branco per parlare di questi omicidi." Mi informa. "Oh un attimo che lo chiamo" dico prendendo il cellulare "amico vieni qui al posteggio, c'è Derek che ci vuole parlare , porta il resto dei ragazzi. Si. Ok. Certo. Bene. Vi aspettiamo." E chiudo la chiamata. "Stanno arrivando" Derek annuisce e guarda alle mie spalle Scott che si avvicina con gli altri.

NOTE AUTRICE

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