STO BENE

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STILES POV

"E poi?" Chiede la Morell.
"Poi? Poi mi sono svegliato." Rispondo.
Mio padre e Scott mi hanno praticamente obbligato a fare qualche seduta con la consulente scolastica.
"E tu, Stiles? Tu come stai?" Domanda.
"Alla grande, veramente alla grande." Affermo annuendo alle mie stesse parole per convincermi.
"Sei stato catapultato in un universo che il tuo subconscio ha letto come realtà e hai solo riscorsi di quella realtà, come stai?" Insiste.
"Sinceramente?" Chiedo.
"Ogni volta che guardo i miei amici vedo degli sconosciuti, non so come ricordarmi tutto quello che è successo, confondo i ricordi, non dormo per paura di risognare quell'universo ma non tanto perché non ci voglio tornare ma perché ho troppa paura di ricadere nella nostalgia per quella vita! Sa una cosa? Non so nemmeno chi sono per ora, chi è il mio migliore amico, ricordo solo Derek. Poi Lydia e Malia che nel complesso non sono cambiate affatto. Quindi se lei mi chiede 'come stai?' cosa si aspetta? Che le risponda 'sto bene.' , 'sono felicissimo.' e che sia sincero? Vuole la verità? Non sto affatto bene, non sono per niente felice di tutto questo."

"Se fossi come lui le avrei già augurato di provare le stesse cose se non di peggio." Aggiungo piano.

"'Lui'? Di chi parli?" Chiede.
"Derek!" Sbotto.
"Stiles, mi dispiace." Dice fingendo di essere dispiaciuta.

"Arrivederci signorina Morell, se volessi sentirmi dire 'mi dispiace' non sarei venuto da lei." Dico alzandomi.
Mi avvio velocemente alla porta di quella piccola stanza ed apro la porta ritrovandomi di nuovo catapultato qui, nel corridoio familiare ma estraneo allo stesso tempo, come tutto del resto.
"Batman!" Mi sento chiamare.
Mi giro velocemente verso la voce che mi sta chiamando facendo uno dei primi sorrisi sinceri di questi giorni.

"Catwoman!" Rispondo a mia volta.
"Dove sei sparito?" Chiede abbracciandomi.
"Lo sai già, vero?" Chiedo sapendo la risposta.
"Ovviamente." ...come immaginavo.

Erica Reyes, una delle mie migliori amiche dalle elementari che, se nel sogno era cambiata per un morso di un lupo mannaro, qui è cambiata perché le è semplicemente guarito l'erphess.
Convive con Derek da anni e credo che l'amicizia con lei sia l'unica cosa che ci accomuna.

"Come sta il nostro Bell'addormentato nel bosco?" Chiede.
Mi mancava questo suo spiccato senso dell'umorismo.

"Si va avanti." Rispondo.
"Dato che sei qui davanti a me, vivo e vegeto, è palese che tu stia andando avanti. Non ti ho chiesto se vai avanti ma come vai avanti." Chiarisce.

"Er, so che hai origliato dalla porta della Morell." La avviso.
"Sono così prevedibile?" Chiede mettendo il broncio.
"Sti, se hai bisogno di qualcosa, puoi contare su di me. Anche se hai bisogno di una mano con...lui. Sai che tu prima di essere Stiles, sei la mia amata mamma." Dice.

Dimenticavo, ha praticamente un'ossessione per me e Der... insieme.

"Mi sei mancata." Ammetto.
"Anche tu mamma. Anche se per me ci siamo visti...l'altro ieri ." Dice sorridendo.

Apre bocca per dire qualcosa ma il suono della campana ci interrompe.

"Devo scappare Bat." Dice.
"A dopo Cat." E mi dirigo verso l'uscita dopo aver finito le ore di lezioni previste.

Fuori mi aspetta, come sempre puntuale, Scott.
"Ehi bello. Pronto per andare da Derek?" Chiede sistemando la tracolla dello zaino.
"Certo." Rispondo.

Non lo sono affatto...

"Ciao Scott. Ciao Stiles." Apre il portone Peter con il solito ghigno ammiccante.
"Derek è nella stanza a leggere." Aggiunge.
"Capito, lo aspettiamo qui." Dice Scott.

Sono sicuro che loro non sappiano affatto che ho notato tutti i segnali che si mandavano. Illusi.

Mi muovo silenziosamente per arrivare al muro con la finestra per poi sedermi a terra, aprire un libro e studiare.

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