NEW WORLD||STEREK

REALTÀ

Da: Sourwolf
A: Stiles Stilinski
Io e Erica ti dobbiamo raccontare una cosa.

....merda.

Posa il telefono nella tasca e va velocemente verso la Jeep imboccando la strada per casa.

Entra e si fionda in camera sua.

Mette una maglietta come pigiama e prima di mettere sotto carica il telefono si sofferma con quest'ultimo nelle mani.

Non ha il coraggio di accenderlo.
Di rileggere quel messaggio.
Otto parole non sono mai riuscite a terrorizzarlo tanto.

Sa bene che Derek Hale non è tipo da fiducia e sentimenti. Per lui, pronunciare quelle parole, piene di disperazione, paura e risentimento, non può significare altro che una situazione veramente grave.

Stiles non potrebbe aver mai pensato che una notizia, potesse segnare tanto una persona.
Nemmeno quella sera, seduto sul lato del suo letto, illuminato solo dalla scarsa luce della lampada sul comodino, riusciva a spiegarsi come fosse possibile una cosa del genere.

Rigira il piccolo dispositivo tra le mani.

Lo guarda, lo gira, si ferma.

Lo accende ritrovandosi davanti alla schermata di blocco, indeciso se inserire quelle quattro cifre e ritrovarsi davanti al messaggio che lo tiene fermo da ore sul suo letto.

Decide di stendersi senza però lasciare il cellulare.
Sfiora tre volte lo schermo, digitando tre cifre però si ferma prima di inserire la quarta.

Preme il tasto di accensione, lo posa al suo fianco.

Lo riprende, preme di nuovo il tasto di accensione.

"Inserisci codice"
"Sono stanco di obbedire a ordini, se non volessi?"
Pensa.

"Inserisci codice."
"Inserisci codice."
"Inserisci codice."

Tamburella nervoso le dita sul lato del telefono continuando a leggere quelle due parole.
Due parole che gli ordinano di fare qualcosa per fargli leggere le otto parole che teme.
Ironico.

Parole.
Parole.

"Quante parole impiegherà Derek per spiegarmi quello che mi deve dire?"
Pensa guardando ancora la tastiera.

"Cento? Mille?"
Ipotizza spostando il suo sguardo sul tetto.

Sposta la sua attenzione dal tetto al comodino.
Impreca silenziosamente quando nota che sono le 5:00 del mattino.

Si da dell'idiota per non aver tenuto conto che l'indomani sarebbe dovuto andare a scuola.

Idiota.

"Se ci si concentrasse sul numero di parole dette e non sul senso di esse?"
Pensa tornando a osservare il soffitto bianco.

"Questi sono pensieri da psicopatico."
Nota.

"Inserisci codice."

Digita quattro cifre.
Lo fa automaticamente.