Dove sono?

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-Tesoro la mamma ora è un angioletto, è vero, non ci dà più presenza fisica, ma è in mezzo a noi, anche se non la puoi vedere, non ti lascerebbe mai da sola, ti vuole troppo bene- sussurra la zia, passando pacatamente l'esile mano sulla mia guancia, colma di lacrime.

-Ma lei non mi potrà più parlare zia, lei non mi accompagnerà più a scuola, non giocherà più con me a fare l'avvocato....- non riesco più a parlare, le lacrime me lo
Impediscono.....

-Sei forte Mad, sei come lei, ci metterai molto, piangerai molto o forse soffrirai in silenzio. La sognerai, in alcuni sogni avverranno solo belle cose, correrete insieme in prati pieni di margherite, per esempio, ma in altri vedrai solo il dolore della perdita, ma tu Madison, saprai superare anche quello.-

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Ricordo perfettamente le parole della zia, lei dopo la morte di mia madre c'è stata, mi ha fatto da madre per un po' di tempo, poi però si è allontanata, come tutti dopotutto.

I primi mesi dopo la sua morte c'era una tale compassione nei miei confronti che mi faceva quasi schifo per quanto falsa essa fosse....

Perdere mia madre mi ha buttato giù, avevo spesso incubi anche più brutti e spaventosi di quelli che faccio ora.

Mi compariva in sogno il suo corpo del tutto distrutto e quell'uomo che continuava a distruggerlo ulteriormente, è raccapricciante che una bambina di otto anni faccia questi sogni, ma non l'ho mai raccontato a mio padre, mi avrebbe portato da noiosi psicologi, anche se lo fece comunque..... ricordo che la signorina Bace fu la più pallosa.

Nelle sedute si limitava ad annuire e a ripetermi di respirare, cavolo non siamo ad un corso pre- parto!

Ma anche il signor Bush non scherzava, praticamente ero io lo psicologo: passava ore e ore a parlarmi di sua moglie e di come lo avesse tradito, era un'enorme noia e quindi col passare del tempo non ci sono più andata.

Odio fare questi sogni, mi svegliano non facendomi più addormentare, e guarda caso sono sempre prima delle 6.

Come al solito sono tutta imperlata di sudore, anche nei sogni più "calmi".

Il sole non è ancora spuntato e a sostituirlo c'è sole una luce insicura.
Siamo ormai a metà novembre ed è sempre più freddo e di conseguenza le mie coperte sempre più calde, mi sembra giusto no?

Il mio telefono comincia a squillare ininterrottamente e se continua impazzirò, quindi, anche se sono sicura che ora la mia voce è simile a quella di un trans rispondo non guardando nemmeno il nome.

-Buongiorno piccola, già sveglia?-
-Aiden?! Ma ti rendi conto che sono le 5:45 di mattina?!-
-Beh ma tu sei sveglia quindi...-

Ma perché mi deve far perdere la pazienza in ogni conversazione?

-Va bene, perché mi hai chiamata?- domando abbastanza incazzata, capitemi non sono neanche le sei!
-Perchè devi passarmi i compiti di chimica.-
-Ma sei serio?! Cioè mi hai veramente chiamato a quest'ora per chiedermi questo?-
-È un si?- chiede speranzoso
-Ma no!-
-Piccola sono sotto casa tua, e sto morendo di freddo, non puoi rifiutare-

Mi affaccio velocemente alla finestra trovandolo, effettivamente sotto casa mia che mi saluta con il suo solito ghigno. Sarebbe da maleducati lasciarlo fuori....vero?

Oh e che cazzo Aiden!!

Scendo di sotto e vado ad aprirgli, accogliendolo in tutta la sua bellezza, possibile che sia così anche di mattina mentre io sembro un camionista dopo un'intensa bevuta al bar?

-Buongiorno piccola- sussurra entrando in casa e buttando per terra lo zaino.

-Quindi? Questi compiti di chimica li vuoi?- chiedo mettendo su il caffè.
-Sai Nicole, la verità è che i compiti di chimica li ho stranamente fatti- afferma mentre lentamente viene verso di me - È che sai, in realtà c'è una cosa che dovevo darti- la sua voce è decisa, non trapassa nessuna emozione.

Live me without fearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora