L'assordante rumore della sveglia echeggia in tutta la stanza, costringendomi ad aprire di malavoglia gli occhi e come ogni mattina ormai, mi ritrovo a meditare su tutto il percorso della mia vita fino ad ora e a pormi domande del tipo "Ma la luna PIENA, chi l'ha riempita?", si lo so, forse non sono molto normale....ma ehi, non vi annoia la normalità dopo un po'?
Manca poco, sfortunatamente, all'inizio dell'ultimo anno di liceo e devo ammettere che quando finirò, quando varcherò il cancello di quella scuola per l'ultima volta, forse sarò triste.
Ahhhh, ma chi voglio prendere in giro?
Non vedo l'ora che finisca e sarò anche contenta di lasciare uno sputo come fanno i cani per marcare il territorio. Beh...io lascerò il segno come per indicare a qualcuno, che Madison Jonson è stata li.
Forse fra qualche migliaia di anni troveranno qualcosa e risaliranno a qualche figlio del figlio del figlio del figlio di mio figlio.Devo passare a ritirare i libri e per quanto preferirei passare l'intera mattinata nel letto, il dovere mi chiama.
Ecco arriva Madison, il pompiere!
Oh, e puntuale come l'orologio svizzero, ecco il mio subconscio amici cari!
Perché questo tono nel presentarmi? Ti vergogni di me? Sappi che dovresti solo ringraziarmi per essere la parte migliore di te!
E anche la più modesta.....
Decido finalmente di alzarmi e mi pongo davanti al grande specchio, come al solito sembro una barbona.
Io ci provo a tenermi carina ma non mi riesce proprio e poi, per carità, non vorrei mai assomigliare a una di quelle barbie umane.Infilo degli skinny neri e una maglietta bianca che arriva leggermente sopra i fianchi e compongo una veloce coda.
Di sotto mio padre sorseggia il suo caffè sfogliando i vari documenti che ogni medico ha, si mio padre fa il medico e non è mai a casa, torna per mangiare e dormire.
-Oh buongiorno tesoro- alza lo sguardo su di me e mi sorride facendo comparire la dolce fossetta che lo rende troppo tenero. Lo saluto con un bacio sulla guancia e preparo un caffè anche per me, mi servirà per avere più energia.
-Che fai oggi tesoro?- chiede l'uomo sistemando tutti i documenti sparsi nel tavolo dentro la cartellina.
-Mah...adesso chiamò Eli e le chiedo se mi accompagna a ritirare i libri, poi non lo so...- affermo, sinceramente a parte il ritiro dei libri non devo fare nient'altro.
Anche se potrei programmare una bella maratona di serie tv...-Oh, ho capito, va bene tesoro io vado, ci vediamo dopo, non combinare guai- me lo dice da quando, lasciandomi per 30 minuti da sola avevo rovesciato casa, da lì devo averlo traumatizzato, non si fida più a lasciarmi in casa da sola, non per il fatto che potrei essere rapita i stuprata da qualcuno, ma perché ha una paura matta che gli rompa casa, ma lo amo comunque.
Dileguandolo esco di casa, convinta di trovar la mia amica già li, ma signori, arrivare in orario è una cosa davvero troppo grossa per Elizabethaarrivoquandocazzovoglio
30 minuti e un numero indefinito di imprecazioni dopo, arriva la ragazza, in tutto il suo fascino. È una ragazza minuta, i capelli scuri evidenziano i suoi occhi verdi, tendenti all'azzurro sono contornati da una matita nera che le fa l'occhio molto più ampio, facendola sembrare una gatta. I jeans a vita alta che indossa evidenziano le sue curve, cosa che le invidio in quanto io non ho. Mi saluta con il suo solito abbraccio e ci avviamo verso la libreria, non è molto distante da casa mia, saranno 10 minuti a piedi.
-Allora pronta ad iniziare il nuovo anno?- domanda entusiasta la bruna di fianco a me
-Felice come quando mia zia a natale mi regala i calzini-
Elizabeth ride e comincia a parlarmi della sua focosa notte con un ragazzo conosciuto in discoteca. Elizabeth non è una da relazioni serie, diciamo che le piace sperimentare....ma non l'ho mai giudicata per questo, insomma, come dice lei, "abbiamo 19 anni e non per forza siamo tenute ad arrivare vergini al matrimonio.", e alla fine concordo con lei
Arrivate nella piccola libreria mi avvio impacciata verso la cassa, trovandomi di fronte la reincarnazione della perfezione femminile: una ragazza dai grandi occhi verdi e dalle labbra rosee e piene mi fissa attendendo una qualche mia richiesta.
Addio autostima.
-Ehm...io dovrei ritirare dei libri, sfortunatamente...- sorride mostrando i denti perfettamente bianchi e a me viene naturale pensare "come può una ragazza così bella finire s lavorare in un posto così?"
Ritirati i libri e pagato il conto, mi avvio verso l'uscita, mentre Elizabeth sembra intenta a non smuoversi dalla mensola che straborda di libri di Harry Potter.
Lo adora e nonostante abbia cercato di farmelo piacere negli ultimi 12 anni, non ci è mai riuscita.
Non odiatemi ma lo trovo così banale...Ma all'improvviso, persa come sempre tra i mille pensieri non mi accorgo dell'essere andata a battere contro qualcosa si estremamente duro.
I libri cadono per terra provocando un rumore che si dissolve in tutta la libreria.
-E che cazzo...- borbottò ammirando il bel buco sui miei nuovi e bellissimi pantaloni.
Arrabbiata alzo lo sguardo per poi incontrare due splendidi occhi azzurro ghiaccio.
Dei capelli corvini e scompigliati incorniciano un perfetto viso marcato da una mascella pronunciata. Le labbra rosse e piene del ragazza formano un ghigno e per poco non ho un mancamento.
Cadendo sono morta e ora sono in paradiso, non c'è altra soluzione.
Realizzando però l'imbarazzo di quella situazione avvampo all'istante, tingendomi di rosso.
-Oh...scusami davvero, non guardavo dove andavo...- cerco impacciata di scusarmi mentre il ragazzo trattiene a stento una risata.
-Non preoccuparti piccola, magari andassi a sbattere con ragazze come te ogni giorno.- replica ghignando e andandosene, lasciando una Madison interdetta.
-Sogno o son desta?- interviene velocemente Elizabeth, con gli occhi letteralmente a cuoricino.
-Ehi ehi, placa gli ormoni tesoro- ribatto alzandomi dolorante di terra, con ancora l'immagine di quegli occhi azzurri ghiaccio
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Torno a casa e ripongo i libri nella mensola, dove faccio cadere una foto: la sua: la minuta figura di mia madre è in piedi davanti ad un campo di girasoli, i suoi occhi verdi, così simili ai miei, sono vispi e sorridenti, i capelli lunghi e rossi, le ricadono morbidi sulle spalle. Odio assomigliarle così tanto.
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Ciaooo, questa è la prima storia che scrivo, quindi mi scuso in anticipo se non sarà perfetta, avrò dei tempi di aggiornamento abbastanza lunghi in quanto la scuola e lo sport mi prendono parecchio tempo, ma penso comunque di riuscire ad aggiornare almeno una volta ogni 10 giorni, spero comunque che sarete pazienti e comprensivi con me😅kiss😘
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Live me without fear
Literatura FemininaLe ferite del passato influiscono sulle persone che siamo, il dolore che ci ha attanagliato per molto tempo, non si cancella con il tempo, ma scema solo di fronte a nuovi ricordi, a nuove emozioni. Superare il dolore significa lasciare indietro il...