La resa dei conti

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Mi risvegliai nell'oscurità che precedeva l'alba.
Delle lacrime di nostalgia mi risvegliarono lentamente, bagnandomi il viso come un tiepido panno, e una leggera e allo stesso tempo irritante, carezza.
Il chiarore della luna penetrava insicuro tra le tapparelle chiuse della fredda casa.
Era metà giugno, le temperature a Sidney aumentavano gradualmente, lasciando comunque l'imperterrito freddo che viaggiava tra le vie cittadine.

L'ansia persisteva nel dominare il mio esile corpo, avvolto da leggere coperte, e l'angoscia torturava insistentemente il mio cervello, non lasciandomi riposare in questi ultimi 10 minuti precedenti al suono della sveglia.

E successe tutto così in fretta: lo sfondare violento della porta e poi l'irruzione nella mia camera.

2 forti uomini si avventarono su di me, assalendomi, e Il capo era lì, mentre vittorioso mi fissava.

-Finalmente ci conosciamo Madison.-

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-Cazzo non ti devi far coinvolgere dalle emozioni!!!- urla una voce fin troppo familiare.
-Pensavi lo volessi cazzo? Io non avrei neanche dovuto mai incontrarla! Lei non sarebbe dovuta essere in quel bar quel giorno!- replica una voce molto roca, esattamente come quella di stamattina.

Il capo è qui davanti a me e al sentire di queste parole, collego subito tutto a Catherine. È di lei che stanno parlando ne sono sicura, ma aspetta...questo vuol dire che Nick è innamorato di lei?
E questo potrebbe cambiare le cose, potremmo usarlo a nostro vantaggio, si cazzo!

Vedo sfocato e come se non bastasse la mia testa gira come una trottola e sento che potrei svenire e vomitare da un momento all'altro.

-Però l'hai fatto Nick ed hai continuato a vederla!-

Apro gli occhi cercando di mettere bene a fuoco le due persone, e quando identifico una chioma castana e un dolce nasino all'insù, comincio a scuotere la testa con fare isterico.

-No, no...- sussurro cominciando a piangere a dirotto, oscurandomi la vista, di lacrime questa volta.

-Madison...- sussurra Dylan avvicinandosi a me con un fare sicuro mai vestito addosso a lui.

-Tu!- urlo cominciando a dimenarmi, invano in quanto delle corde mi tengono legata alla scomoda sedia in legno. -Io mi fidavo di te! Ti volevo bene Dylan!-

-Ah Madison Madison, sei più bella di Lindsey, ma meno forte.- commenta Nick accarezzandomi la guancia, al che mi sposto disgustata da quel contatto.

-Bastardo.- sputo acida con gli occhi rossi dal pianto.

-Ero giovane quando Lindsey è morta, guidava ancora mio padre l'A.G.
Non nego che rimasi colpito da quella donna, ma ancora di più dalla bambina che la accompagnava.
Io ero lì Madison.- enuncia facendo avanti e indietro per la stanza.

Dylan è uscito e non nego che condividere la stanza solo con quest'uomo, mi fa gelare il sangue.

-Fu una scena agghiacciante, lo ammetto. Tu eri così piccola...volevo venir lì e assicurarti che saresti stata forte lo stesso, senza tua madre.-

-Vaffanculo.- lo interrompo sentendo nuovamente la voce rotta al ricordo di quella serata.

-Eppure non lo feci, perché se lo avessi fatto, sarebbe stata la prova che non ero pronto per diventare il capo di tutto questo. E l'ambizione ha vinto.-

-Ami mia sorella?- domando ad un tratto con tutto il coraggio che ho dentro.

-Sono follemente innamorato di lei Madison.-

Live me without fearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora