Epilogo

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"Cara Catherine,
Se Rose avrà seguito bene le mie istruzioni, questa lettera dovrebbe arrivarti un anno dopo la mia morte.
Ho sempre lasciato che cinismo ed egoismo dominassero la mia personalità senza permettere alle emozioni più pure di trasparire in un carattere comunque troppo oscuro.
Molto probabilmente mi odierai, e come biasimarti, sappi solo che io mi odio più di quanto tu odi me.
Non sto in alcun modo cercando di giustificarmi, ma da quando te ne sei andata, sono per la prima volta, caduto nel baratro della disperazione, perché si, Catherine, sono perso senza di te, e non riesco ad immaginare una vita dove tu non sei con me, dove non c'è un "noi".
Volevo informarti che tutte le associazioni sono state chiuse, e che l'ho fatto solo per te.
Volevo tornare, tornare per te, ma ho pensato che la tua vita amore mio, andrà meglio senza un malato con me.
È il bello è che la malattia sei tu, e non voglio neanche lontanamente prendere l'antidoto.
E ti prometto splendore, che non dimenticherò mai quei tuoi grandi occhi verdi e quei tuoi morbidi capelli rossi.
Non penserò mai ad altre mani sul mio corpo, che non siano le tue.
Perdonami Catherine, per tutto il male che ti ho causato e che ti causerò, e spero che il senso i colpa mi colpisca per sempre.
Ho come l'impressione che ti amerò per sempre Catherine Jonson.

            Per sempre tuo, Nick."

-Ehi...- sussurro a mia sorella mentre ripiega con occhi lucidi la lettera. -Tu lo amavi vero?- domando arricciando le labbra.

-L'ho amato Madison, in una maniera inimmaginabile. Nonostante tutto il male che mi ha causato, che CI ha causato, si, l'ho amato. E con questa lettera sento che devo smettere di portare così tanto rancore. E quindi io Madison lo perdono.- conclude sorridendo, un po' malinconica.

D'istinto l'abbraccio, accarezzandole, come di consueto ormai, i capelli, lasciandoci dei piccoli baci.

-Tesoro tutto bene?- domanda Adrian entrando nella stanza e lasciando un dolce bacio sulle labbra della rossa.

Catherine e Adrian?! Vi starete chiedendo.

Non posso confermare nulla ma negli ultimi mesi fra di loro è nato del tenero e non posso negare di aver sempre nutrito una speranza per questa coppia.

Catherine annuisce e i due escono dalla stanza, lasciando spazio ad un Jace sorridente, che si avventa su di me, stringendomi fra le sue possenti braccia.

-Ciao nana!- salita scompigliandomi i capelli.

-Il lupo perde il pelo ma non il vizio!- ribatto ridendo e scagliandogli un pugno sul braccio che però non lo smuove minimamente.

Un mese dopo il mio rientro a New York, ha deciso di prendere un anno sabbatico, a differenza mia, e di trascorrerlo in Argentina e dove a detta sua "ha ritrovato se stesso", ed io non potrei esserne più contenta.

-Oggi è il compleanno di Elizabeth.- sussurra guardando il tramonto di fronte a noi

-Vent'anni, stai invecchiando Eli.- affermo con lo sguardo verso quel mix di colori, scatenando una piccola risata del mio amico.

-Sai Mad, mi sono accorto che da quando lei è morta non ho fatto altro che cercare di riportare le cose a com'erano quando lei era ancora qui.- sospira sedendosi sul dondolo della veranda -Eppure questo è impossibile. Insomma guadaci, sono successe così tante cose, siamo cambiati così tanto. E nel mentre cercavo la vecchia felicità, mi sono accorta che quella nuova, era davanti a me, ma forse io ero troppo cieco. Ebbene, forse ora ho davvero aperto gli occhi.- conclude in un enorme sorriso che rivelano le sue adorabili fossette.

-Jace forse già lo sai, ma ricordati che per te io ci sarò, fino alla fine.-

Mi abbraccia nuovamente e si volta verso di me.

-Da sempre e per sempre.- sussurra tendendo il mignolo della sua mano verso il mio, che in lacrime stringo.

-Oh, Catherine ha sfornato le lasagne, volo dentro!- enuncia alzandosi e seguendo come un segugio l'odore de piatto appena sfornato.

Sorrido al pensiero quando Aiden arriva con la sua Audi nera, nuova, e scende, più bello di ieri.

Ha tagliato i capelli ai lati e devo dire che mi fa impazzire così.

I solito jeans neri fasciano le gambe toniche e la maglietta aderente nera lascia come sempre vagare la mia fantasia negli spazi proibiti del mio cervello.

Dio cosa farei a questo ragazzo.

-Ehi piccola- saluta venendo verso di me baciandomi appassionatamente.

-Cosa sono queste lacrime? Sai che odio vederti così.- afferma asciugandomi col pollice una lacrima solitaria.

-Questa sera in tutti pulsa la vena poetica. E sento di doverti dire qualcosa anche io.-

Sorride comprensivo, accarezzandomi la guancia e sedendosi sul dondolo, facendomi segno di accomodarmi vicino a lui.

-Ricordo bene la prima volta in cui ti vidi. Tu eri indubbiamente bello....-

-Come sempre.- ribatte prontamente ghignando.

-Ahhh presuntuoso.-
-Realista.-
-Lasciami continuare il mio discorso.-
-Ok ok.- conclude ridendo, e porgendo l'orecchio verso di me per ascoltarmi meglio.

-Ed io rimasi fun subito colpita da te. C'era qualcosa in quel ragazzo arrogante, che mi attraeva come una calamita, e in qualche perverso modo non riuscivo a fare a meno di te. Sai che a differenza tua, non sono il tipo da questi discorsi, ma vorrei solo farti capire quanto, da quando ci conosciamo, hai cambiato in meglio la mia vita.-

-Anche tu amore mio l'hai cambiata in meglio.- replica come se le sue parole fossero ovvie.

-Hai distrutta così miei tanti miei, hai abbattuto così mie tante incertezze. Ti devo davvero molto. E spero che il mio immenso e infinito amore per te, compenserà tutto questo.- concludo sospirando e passandomi una mano fra i capelli.

-A me basta pensarti per essere felice Madison, figuriamoci così.
L'unica promessa che ti chiedo di farmi è quella di non sottovalutarti mai. Sei così tante cose belle e brutte insieme, eppure riesci a mischiarle alla perfezione creando un capolavoro.
Mi sento così fortunato ad averti.-

Termina guardandomi negli occhi e attirandomi a se in un lungo e intenso bacio.

-Andiamo?- domanda mentre si alza, per poi stirarsi.

-Ehm, tu intanto vai, un secondo e arrivo.- rispondo mandandogli un bacio.

Sta per aprire la porta quando improvvisamente si ferma facendomi sussultare per il gesto immediato.

-Ti amo.-

Un enorme sorriso nasce sulle mie labbra, e a voce decisa ricambio la frase.

-Grazie mamma.- sussurro con lo sguardo verso il cielo -Senza di te non avrei conosciuto queste persone spettacolari. Continui ad aiutarmi seppur tu non sia materialmente qui.
Ti voglio bene.-

Sono Madison, Madison Jonson, questa è la mia storia: non sempre tutto è andato bene e la vita molte volte mi ha messo davanti a vero e propri ostacoli, difficili da superare, ma grazie all'aiuto delle splendide persone che ho intorno sono riuscita in tutto, anche in quello che credevo impossibile.

"E ti auguro di innamorarti profondamente come ho fatto io. Ama Madison, ama perché solo l'amore poi salvarti dalla tua fossa."

Avevi ragione Elizabeth: sono uscita dalla fossa.

The End

Live me without fearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora