Giuro che non mi piace

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Amare non è un privilegio, è solo abilità.

Il sole filtra dalle tapparelle semichiuse e illumina debolmente la stanza.

-Buongiorno piccola- sussurra Aiden accarezzandomi la testa.
Ho la testa appoggiata sul suo petto scolpito e sento di star così bene da non volermi più muovere da questa posizione.

-Uhmm...lasciami stare, è presto....- ribatto con la voce ancora impastata dal sonno.
Il moro ride e alzo leggermente la testa ammirando il panorama circostante.

-Sembri felice- constato scrutandolo.
-Sono felice- afferma stampandomi un bacio -sono molto felice.-

Restiamo per un'altra buona mezz'ora nel letto, discutendo un po' sul da fare per la giornata.

-Tu devi iscriverti a scuola e io e gli altri dobbiamo progettare il piano, dopotutto non siamo qui in vacanza..- esordisce sbuffando e alzandosi, mostrando il fisico scolpito, vestito soltanto da dei pantaloni grigi della tuta.

Mio dio che culo sodo e tondo che ha.

Ahh fanculo coscienza pervertita.

-Ti piace quello che vedi piccola?- domanda girandosi nella mia direzione, ghignando.

-Pff...presuntuoso!- gli lancio un cuscino che non lo smuove minimamente e si avvia poi in cucina per fare colazione.
Io invece decido di andarmi a fare una doccia, così da mostrarmi "presentabile" alla nuova scuola.

Dovrò rimanere molto sulle mie, e alla fine lo comprendo e lo accetto. È inutile che io conosca e mi affezioni a delle persone, per lasciarle poi fra qualche mese.

Faccio una doccia veloce e indosso un jeans a vita alta e un maglioncino nero lungo fino all'ombelico, abbinato alle Adidas nere.
Oggi, "per l'occasione", decido di mettere il mascara e un rossetto perlato. Elizabeth sarebbe stata fiera di me.

Mi dirigo verso la cucina dove tutti sono riuniti attorno al tavolo, dove al centro giace una grande cartina di un edificio, che suppongo sia la base di questa associazione.

-Quello che alla fine dobbiamo fare è uccidere il capo della A.G., parte tutto da lui. È lui che gestisce tutte queste associazioni, e senza la sua persona, crolla tutto. Il problema è riconoscerlo, trovarlo e ucciderlo- spiega concentrato Adrian.

-Ok ma...come facciamo a rintracciare questo stronzo?- domanda Catherine, sbuffando d bevendo un po' d'acqua.

-Beh..gli andiamo a fare una visitina...confidando in una calda accoglienza.- dice Aiden ironico, allontanandosi e infilandosi una maglietta nera aderente.

Vuole sicuramente uccidermi.

-Ehm...vado ad iscrivermi a scuola- affermo venendo letteralmente ignorata da tutti tranne un flebile "ciao" di Adrian.

Il tragitto in macchina si rivela alla fine abbastanza veloce e la scuola dista circa 15 minuti da casa.
È un grande edificio molto moderno, formato da migliaia di vetrate, che regalano molti punti di luce.

Berrytown high school

La segreteria fortunatamente si trova proprio a sinistra dell'entrata e così entro senza indugiare ulteriormente. Compilo tutti i documenti necessari e dopo circa 20 minuti riesci ad uscire.

-Ah, cazzo Dan, noi ci capisco niente! Sai che mio voto più alto in chimica è 3!- quella voce. La riconoscerei fra milioni.

Mi dirigo a passo svelto verso la stanza semichiusa, ed entro.

-Madison?!- urla il ragazzo moro che da una parte mi era tremendamente mancato.

-Dylan- rispondo con il suo stesso tono abbracciandolo, in punta dei piedi. Capitemi, sarò 15 se non più cm più bassa.

-Che ci fai qui?- chiedo non curante del fatto che "Dan" sia uscito dalla stanza, evidentemente a disagio.

-Sai quanto io amo viaggiare cherì, tu piuttosto?- il mio cervello comincia velocemente ad elaborare una scusa, mentre Dylan mi fissa attendendo la mia risposta.

-Ehm...mi sono trasferita, a Mosca ci trovavamo molto male. Finisco la scuola qui quindi- sorride e spero fortemente che ci creda.

-Beh, almeno hai già un amico, no?-
Annuisco e da lì cominciamo a parlare del più e del meno fino a quando il telefono di Dylan comincia a squillare.

-Scusa un attimo cherì- preleva il telefono dai pantaloni e sbuffa vedendo il nome sul display

-Nick....si ho avuto da fare...si, sarò lì fra 10 minuti...no non sono andato a puttane...ahhh...aspetta cosa? Una ragazza?....wow Nick...si certo!!!...ok ci vediamo lì....ciao ciao.-

Sorrido all'espressione stupita del ragazzo e lui non capendo, scatena ancora di più la mia risata.

-Beh ora devo andare, ma ti assicuro che ci vedremo molto spesso.-

Ci salutiamo e resti dentro la stanza finché non vedo quella chioma mora scomparire. La verità è che il suo ritorno mi ha dato un certo effetto:

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CATHERINE's pov

-Ho sentito che stasera danno una festa verso il centro, perché non ci andiamo? Abbiamo bisogno di svagarci un attimo prima di iniziare.- propone Aiden mentre gira la carne sul fuoco.

Sia io che Adrian annuiamo confermando.

-Buongiorno ragazzi, scusate ma non trovavo più la strada.- Madison respira affannosamente poggiandosi alla porta.

-Stasera andiamo in un pub per svagarci un po'. Domani devi venire anche tu con noi.- esordisce Aiden sospirando.

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-Sai sono molto contenta per te ed Aiden, siete una bella coppia- spiego la maglietta nera con il logo dell'Adidas, appendendola all'armadio.

-In realtà non so cosa siamo...lui mi piace, eppure non so, mi sento così insicura, ho così paura di non essere abbastanza, di deluderlo, capisci?-

Sbuffo sonoramente piazzandomi davanti a lei.

Ma dove vai che sei solo 3 cm più alta!

-Aiden è innamorato di te, l'ho visto odiarti e amarti, e i suoi occhi guardandoti brillavano sempre allo stesso modo.
E poi tu non lo deluderesti mai.- la rassicuro estraendo dall'armadio un vestito rosso lungo fino a sopra la coscia.

-E tu invece? Come va sentimentalmente?- domanda infilandosi un tubino nero semplice.

Arrossisco di colpo al ricordo della scena di ieri.

Cazzo, come ti gira di baciarlo subito?!

Pensavo fossi nel giusto contesto, stavamo per fare sesso nella sua macchina!

Sei senza speranze.

-Mah...niente....-
-Catherine raccontami.-
-Forse ho incontrato casualmente uno gnocco della Madonna. Forse mi sono ritrovata casualmente sopra di lui e forse mi ha rifiutata. Fine, non chiedere altro.-

La sua mascella è a terra e dopo un po' scoppia a ridere.

-Ti ha rifiutata, ha rifiutato Catherine Jonson?? Ahahahahhahahahahahaha oddio non ci credo.- si butta sul letto e continua imperterrita a ridere.

-Che stronza.- sibilo buttandomi a mia volta sul letto e cominciando a lanciarle cuscini.

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Ciao ragazzi!!!
Oggi ho voluto fare un'eccezione in quanto "festa della donna".
Ci tenevo a spendere due parole riguardante questo giorno: non è triste il fatto che solo in questa festa la donna venga trattata da regina mentre durante tutto l'anno succedano cose inascoltabili? Serve una festa per essere rispettate? Cos'è, qualche frasetta del cazzo rivendica tutte le donne uccise? La festa della donna, è tutti i giorni.
Una donna va amata tutti i giorni e rispettata sempre, e non solo in questa occasione.

Scusate lo "sfogo" ma è importante per me.

Kiss❤️

Live me without fearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora