Perché sarà migliore, ed io sarà migliore.
-Boom Boom, ciao sorellina-
La ragazza, con la pistola ancora in mano e che ammetto incute terrore, si sta avvicinando a me con fare superiore: ha i capelli del mio stesso colore che le ricadono mossi sulle spalle e due grandi occhi azzurri contornati da una matita nera. Ha un bel fisico, non è altissima ma è magra e ha le curve al punto giusto, insomma la ragazza che ogni uomo vorrebbe.
-Sorellina, cos'è un modo carino con cui chiami le persone che salvi dagli assassini che si fingono interessati a te?- domando usando il medesimo tono che ha usato con me, lei in risposta ride, porgendomi la mano per alzarmi, che dubbiosa afferro, e se anche lei volesse farmi del male?
-Vedo che anche l'ironia è un tratto in comune, comunque non mi sono presentata, ciao sono Catherine Jonson, tua sorella.- afferma seria. Scoppio a ridere forse un po' per la situazione in cui mi trovo e per l'affermazione della ragazza davanti a me che però sembra essere serissima.
-Sono figlia unica tesoro, non ho sorelle o fratelli- ribatto incrociando le braccia per risultare seria e matura. Lei in cambio prende dallo zainetto nero che la accompagna un foglio.... un documento di nascita che mi porge senza esitazione.
Nome: Catherine Eleanor Jonson
Nascita: 26/09/1993
Luogo: Lower Manhattan Hospital, 170 William St, New York, NY 10038, Stati Uniti.
Genitori: Lindsey Hamilton, Aaron Jonson
Dottori: Steve Jackson,Emily Cooper
-Li hai falsificati! Tu non sei mia sorella! Me lo avrebbero detto! Perchè allora non ti ho mai visto?- urlo buttando a terra il presunto "certificato di nascita".
-Wow non pensavo reagissi così- replica ironicamente -Penso dovrò spiegarti la storia dato che Aaron e Lindsey non lo hanno fatto..... nel 93, quando nacqui, i tuoi o meglio i nostri genitori non mi accettarono ...-
-Se quello che dici è vero... perchè non ti accettarono?- domando passandomi una mano sui capelli, lo faccio sempre quando sono nervosa.
-Perchè avevano vent'anni! Mi affidarono ai servizi sociali e venni sballottata in giro per 6 anni prima di trovare una famiglia sedentaria!- Ora sta urlando, non deve essere stato bello, non lo posso capire ma lo vedo dal dolore che c'è ora nei suoi occhi che questa ragazza ha sofferto.
-Perchè e per chi sei quà?- sussurro fissando il terreno calciando un sassolino solitario.
-Quando nel 2009 mi hanno informato della sua recente morte ero distrutta, era comunque mia madre e così cominciai a fare ricerche su di lei... avevo 16 anni ma avrei fatto di tutto. Chiamai Aaron che mi disse anche della tua nascita, fattore di cui non ero venuta a conoscenza. Mi portò nell'ufficio di tua madre e trovai un quaderno dove appuntava tutto, lo presi e non rivisi più nostro padre da allora. In quel quaderno c'era scritto tutto, lei stava indagando Madison!- urla, sembra distrutta ma non versa neanche una lacrima, e io però la ascolto perchè se su quel quaderno ci fossero degli indizi sarebbe un grande passo in avanti.
-Da lì cominciai a fare ricerche più approfondite e raggiunti i 18 anni comprai con i soldi che da allora avevo messo da parte, un piccolo appartamento in Olanda, ad Amsterdam dove la mamma aveva scritto esserci una delle strutture. Restai lì per 1 anno, non trovando niente che mi potesse aiutare però. Tornai a New York e chiesi ad Aaron, con una telefonata, di poterti vedere ma lui me lo impedì dicendo che la mia entrata in scena non ti avrebbe fatto bene, non so per quale motivo. Non sapevo più che strada prendere, non sapevo più da cosa partire e continuai a indagare per anni e nel 2014 sono venuta a conoscenza di una struttura quà a Londra, l'ho trovata, so dove si trova ma sono sola e loro sono.... tantissimi.....-
-Vuoi il mio aiuto e quello dei miei amici vero?- la interrompo guardandola negli occhi.
Annuisce, bene, abbiamo trovato una pista da seguire. Mi giro verso il corpo sanguinante di Anthony e lancio uno sputo sul suo occhio. Nessun dolore, nessuna pena,solo rabbia.
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Ho una sorella, una persona con la cui ho un legame di sangue, ancora non ci credo....
Trovare Catherine è stata un avvenimento grande... da piccola chiedevo sempre ai miei genitori una sorellina con cui poter giocare, parlare e darci consigli di ragazzi ed essere protettiva una con l'altra. Sì, mi sarei accontentata di questo. E ora, forse con gioia posso testimoniare di star rientrando nell'hotel con mia sorella, l'unico problema è che non conoscendola non so cosa si cela dietro quei due grandi occhi azzurri, non so se poter fidarmi di lei al 100% e se alla fine anche lei non fosse chi dice di essere, e se quel documento di nascita fosse falso? Ok devo smettere di farmi tutte queste paranoie.
-E questa ora chi è? Non che sia una compagnia non desiderata ma...- Aiden, sembra continuamente alla ricerca di donne e mi chiedo se abbia davvero mai amato con tutto se stesso UNA sola di loro. Catherine sorride porgendo al "mio amico" la mano.
-Catherine Jonson, sorella di Madison- afferma con un sorrido beffardo
-Oh, si volevo presentarti mia madre, Catherine.- dice afferrando Adrian che sembra totalmente spaesato, detesto ammetterlo ma l'ironia di Aiden è divertente quasi quanto la mia, Aiden... quel tipo prima di morire ha confessato che Aiden potrebbe essere un nome falso e che dietro quel bel ragazzo si cela un segreto, gliene parlerò, ma ora dobbiamo rintracciare quella struttura che Catherine dice di aver identificato....
-Aiden è veramente mia sorella, penso....- affermo anche se non del tutto convinta, vorrei parlarne con mio padre per esserne del tutto certa, però poi avanti...Mia sorella o no questa ragazza ci sarà molto d'aiuto.
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Ciao! Allora, so che questo capitolo non è molto lungo ma è importante quindi spero lo abbiate letto con attenzione! Comunque sono un po' giù perché le letture non aumentano.
Che ne pensate di Catherine, sarà veramente la sorella di Nicole o sta fingendo?
Nottee
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Live me without fear
ChickLitLe ferite del passato influiscono sulle persone che siamo, il dolore che ci ha attanagliato per molto tempo, non si cancella con il tempo, ma scema solo di fronte a nuovi ricordi, a nuove emozioni. Superare il dolore significa lasciare indietro il...