Il karma mi odia

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I'm very happy to see you

Sono passati 3 giorni dalla mia presentazione con Aiden, ma poi non l'ho più visto. La prima settimana di scuola è terminata e si apre il tanto amato weekend. Mi attende  la festa di mio cugino e una festa che darà Michelle Baron sabato sera, ci teneva molto alla mia partecipazione ma non ne so il motivo....

Non pensi che la gente possa essere gentile?

Probabile....
Sono le 19:30, la festa non inizierà prima di un'ora e mezza. Elizabeth si è presentata a casa mia con una borsa piena di trucco. È arrivata in camera mia che dopo mezz'ora sembrava esser stata travolta dall'uragano Katrina.

Dopo avermi rovesciato  la mia camera, Elizabeth tira fuori dall'armadio un vestito di un rosa molto delicato. Indosso il tessuto e guardo la mia esile figura allo specchio: l'abito si ferma leggermente sopra il ginocchio, è senza spalline ed ha una scollatura a cuore. È molto bello, non pensavo di avere abiti del genere nel mio armadio.

Non contenta la mia amica mi cede anche un paio di tacchi argentati. Anche questi sono molto belli, ma solo esteticamente perché da portare sono l'inferno. Ricordo ancora la prima volta che indossai dei tacchi: avevo 14 anni ed ero anche più bassa di adesso e quindi, in occasione del compleanno di Eli, decisi di mettermi dei tacchi 10 neri. Ricordo che durante la festa, per il dolore che sei mi provocavano, li lanciai colpendo gli occhiali di un poveretto, rompendoglieli, traumatizzante.

Lancio via questo ricordo tornando a concentrarmi sulla mora davanti a me inventa a truccarmi.

La lascio fare, non mi conviene ribattere, l'ultima volta che l'ho fatto non è finita molto bene (mi ha spruzzato la panna addosso) la serata si prospetta lunga e non ho intenzione di sprecare ora tutte le poche energie.

Dopo quella che mi sembra un tempo infinito, la mia amica si allontana dalla mia faccia, lasciandomi la libera visione dello specchio davanti a me: un ombretto di un grigio molto chiaro è sfumato con un rosa simile a quello del vestito. Una lunga, ma non troppo marcata linea, traccia il mio occhio e un rossetto ostrica colora le mie labbra.

Cazzo, sembro quasi decente!

Mi lascio i capelli sciolti, che ricadono sulle spalle in tutta la loro lunghezza, non lo sciolgo quasi mai, dato che il loro colore non mi la lascia mai passare inosservata, ma non li taglio solo perché hanno la stessa lunghezza di quelli di mia madre, quindi è come se avessi qualcosa di lei addosso.

Elizabeth mi guarda e un grande sorriso prende possesso del suo volto

-Sei così bella....-

Le ricambio il sorriso, abbracciandola e ringraziandola anche perché se non fosse stato per lei, sarei andata alla festa in tuta.

-Io ora vado, fai una foto a quel pezzo di manzo di tuo cugino e lasciagli il mio numero, non si sa mai- ammicca un occhiolino ed esce di casa. Adoro quella ragazza.

~~~~~
Purtroppo mio padre aveva molto da fare al lavoro e non si è presentato e quindi eccomi qua davanti alla villa dei miei zii.

Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo, amen.

All'entrata ad accogliermi con uno di quei soliti sorrisoni c'è il mio amato cugino John, non lo vedo dallo scorso Natale e mi era mancato.

Da piccola, quando mia madre mi portava qua, giocavamo sempre insieme, ma dopo la sua morte non ne ho avuto più occasione. Lo abbraccio stringendolo forte a me.

-Mi sei mancata peste-
-Anche tu John, anche tu-

Mi fa accomodare nella grande sala, dove vedo che la festa ha già preso il via.
Intravedo gli zii che stanno per uscire per passare la notte in hotel in quanto "non intendono stare tra questi porchi", non li biasimo.

-Amore bello di zia- mi stringe tra le sue braccia, strozzandomi.

-Quanto sei bella, ma quanti spasimanti hai dietro?-
-Nessuno zia- ribatto sincera.
Lo zio invece si limita ad un bacio sulla guancia, escono e John mi porta con se per presentarmi un po' dei suoi amici.

Sono tutti seduti sul divano a bere e si girano al richiamo di John. Fra 5 paia di occhi gli unici che vedo sono i suoi: due iridi dal colore degli smeraldi mi fissano, e come suo solito mi mostra un ghigno.

-Piacere Sofia- una bionda, molto più alta di me, si alza porgendomi la mano -loro sono Adam, Nancy, Giorge e lui è...- ma viene interrotta dal ragazzo dagli occhi smeraldo che mi ricordo solo ora che si chiama Aiden

-Tranqulla Sofia, non servono presentazioni, io e la bella ragazza al tuo fianco ci conosciamo già- e i ghigno sul suo volto si allarga di più. Vabè basta, ha di sicuro una paralisi.

-Wow Peste- comincia John - non sapevo conoscessi già Aiden!-

- Diciamo che alla ragazza piace "venirmi" addosso-
-Ero solo distratta, non farti troppe seghe mentali..-
-Non nascondo che il pensiero è eccitante- sussurra sul mio orecchio

Avvampo a quella frase così spinta ma fortunatamente c'è Sofia che salva la scena
- Ehm...andiamo a ballare?-

Annuisco freneticamente, farei di tutto pur di non star lì.

La bionda mi trascina in pista dove comincia ad ancheggiare. Io invece, che sono un pezzo di legno, muovo lentamente le gambe, e Sofia sembra non essere soddisfatta

-Ah Madison, sei troppo rigida, andiamo a prendere qualcosa da bere. -

Non volevo ubriacarmi, l'ultima volta sono salita sopra Jace credendo fosse un pony....

Prendo uno shot, beandomi un po' del suo sapore così intenso. Sofia invece non sembra porsi i miei stessi problemi e beve tutto quello che ha davanti, purché sia alcol

L'aria comincia a farsi pesante e, stanca di sentire solo l'odore dell'alcol, esco un attimo da quella casa per riprendere aria.

-Non ti vado proprio a genio eh-
Riconosco quella voce così profonda e mi giro incontrando i suoi occhi, cazzo.

Indossa una giacca di pelle, con una maglia bianca sotto e dei jeans strappati. Detesto ammetterlo ma è maledettamente bello.

-Sei tu che non ti fai andare a genio dalle persone- rispondo dopo un po'
-È il mio carattere piccola, c'è a chi piace e a chi no- e termina con un suo classico occhiolino.
-Beh a me no- sputo acida spostando lo sguardo.

-Oh, questo mi distrugge il cuore piccola- recita con tono teatrale portandosi una mano sul cuore.

Un sorrisino mi sfugge facendo comparire un ghigno soddisfatto sulla sua faccia.

-Ci sei domani sera alla festa di Michelle Baron?- chiede rompendo il silenzio -sì- rispondo secca
-Beh allora ci vediamo domani Piccola...-

Torno dentro seguita da Aiden, e noto che la sala sembra totalmente diversa da come l'ho lasciata prima, fa ancora più schifo!

C'è gente che si struscia tra loro come vermi, la puzza di alcol è sempre più forte e snervante, che schifo.

Devo andarmene da qui, vado verso John, che non è più John, dato che è ubriaco marcio e penso abbia perso la ragione. Lo saluto con un cenno della mano che lui sembra non vedere e me ne vado. Nel parcheggio noto Aiden succhiare la faccia a una sul cofano di una macchina che probabilmente non è manco la loro. Cazzo mi sto preoccupando per la faccia di quella povera cagna.... improvvisamente i suoi occhi si puntano sui miei e rimango spiazzati, sono così....penetranti...si stacca dalla tipa che stranamente ha la faccia intatta e si avvia verso di me, non c'ho voglia di affrontare un discorso con lui ora, sono stanca e devo pisciare.

Salgo in macchina e me ne ritorno a casa, nel silenzio di quella mite notte di settembre.

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Ciaooo, 1200 parole solo per voi, piaciuto il capitolo?? Tra un po' è il mio compleanno e sono happy✌🏻, kiss😘

Live me without fearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora