Dopo aver passato il pomeriggio tra studio e lettura mi metto a dormire.
È così complicato addormentarsi con la testa piena di inutili pensieri ma piano piano il sonno si fa sentire.
Mentre finalmente sto cadere nel mondo dei sogni però, un rumore strano disturba la mia quiete.
Inizialmente penso sia causato semplicemente dalla mia immaginazione ma, poco dopo, questo ricomincia e persiste.
Allarmata mi alzo dal letto e realizzo che il rumore proviene dalla finestra.
Lentamente mi giro verso quest'ultima. Il cuore accellera. Il respiro inizia a sregolarizzarsi.
Non appena mi trovo dinnanzi alla finestra l'immagine del moro dagli occhi color cielo mi fa sobbalzare.
Metto una mano sul petto e apro il vetro."Che vuoi? Mi hai fatta spaventare" cerco di far regolarizzare il battito ma esso continua imperterrito con la sua velocità anormale.
"La solita cagasotto. Vero piccola Ber?" Fa un sorrisetto strafottente
"Non chiamarmi in quel modo...ti prego" chiudo gli occhi sospirando pesantemente. Più che un sospiro di rabbia sembra un sospiro di malinconia ma Riccardo non pare accorgersene.
"Fammi entrare, rischio di cadere qua su"
Mi sposto leggermente di lato per farlo entrare, anche se, sinceramente non sarebbe male farlo cadere da un albero dopo tutto quello che mi ha fatto passare.Subito dopo averlo fatto entrare chiudo la finestra e mi volto verso di lui che nel frattempo se l'è presa comoda sdraiandosi sul mio letto.
"Che vuoi Marcuzzo?" Cerco di essere più apatica possibile ma la mia voce risulta solo come un lieve sussurro.
"Mi manchi Ber" quelle parole mi fanno perdere un battito
"Non lo dire mai più,poi te ne penti" mi allontano il più possibile da lui sedendomi a terra con la schiena contro l'armadio.
"Te lo giuro Amber, ho bisogno di te"
Sorrido amareggiata e lascio cadere la testa all'indietro.
"Riccardo non voglio saperne più nulla di te" rivolgo nuovamente lo sguardo verso di lui e incrocio i suoi occhi.
"Perché? Perché non possiamo tornare ciò che eravamo da bambini?"
"Perché eravamo dei bambini, Riccardo. Non mi ero resa conto della persona che mi stava accanto. Non mi ero resa conto di quanto tu fossi menefreghista, egoista e sfruttatore. Pensavo mi volessi bene ma mi hai illusa per dieci anni. Ti consideravo il mio migliore amico" mi ero promessa di non mostrarmi fragile davanti ai suoi occhi ma è così difficile ricordare tutti i bei momenti passati con lui senza versare neanche una lacrima.
"Ber, io ti volevo bene, io ti voglio bene. Non ti ho mai usata e mai lo farò"
Scuoto la testa mentre altre lacrime mi attraversano il viso.
"E dopo otto anni te ne esci così? Ti pare che io ti debba credere?" Asciugo le guance ma altre lacrime le percorrono bagnandole nuovamente.
"Ti prego, lasciami solo dimostrare tutto questo. Stanotte vieni con me, ti porto via da tutto questo casino per qualche ora. Saremo solo io e te, come ai vecchi tempi"
Ci penso...ci penso davvero e cerco di tirarmi indietro ma appena Riccardo allunga una mano verso la mia la afferro saldamente.Sono una stupida.
Ci soffrirò di nuovo.
Ma se soffrire vuol dire poter passare del tempo con lui forse ne vale la pena.Insieme, ancora mano nella mano, usciamo dalla finestra per poi scendere con qualche difficoltà dall'albero posto proprio davanti ad essa.
"Dove andiamo?" Chiedo al mio ex migliore amico
"Ti porto nel nostro posto" mi rivolge un'occhiatina per poi farmi l'occhiolino e stringermi la mano.
Il parchetto in mezzo agli alberi...
Quello era il nostro posto.
Passavamo le nostre giornate a parlare sulle altalene o a rincorrerci per poi finire a terra come dei salami.
Quanto vorrei tornare bambina...quando tutto era più semplice, quando se volevo fare una cosa la facevo e basta, senza pensare alle conseguenze.Dopo qualche minuto giungiamo al nostro parco.
È tutto perfettamente come lo ricordavo. In questo posto ho vissuto molti dei momenti più significativi della mia vita, ovviamente tutti con il qui presente Riccardo Marcuzzo. Ho vissuto molte delle mie prime volte. Partendo dalla prima volta che ho giocato a campana fino ad arrivare al primo bacio.
Il primo bacio è una di quelle cose che non ti scordi mai nella vita. Avevo quasi undici anni, era presto a dir la verità ma sia io che il ragazzo, a quel tempo bambino, avevamo abbastanza fretta. Volevamo essere i primi a fare qualcosa che gli altri ancora non avevano fatto, volevamo avere qualcosa che ci avrebbe unito ancora di più e chi era quel bambino se non il piccolo Riccardo?
Era stato un semplice bacio a stampo durato una manciata di secondi ma è stato veramente unico. Io gli volevo davvero bene e vedere come ci siamo ridotti ora fa male."Ber andiamo sulle altalene?" Riccardo si gratta la nuca impacciato.
Annuisco semplicemente e insieme ci dirigiamo verso le altalene arrugginite.Mentre dondoliamo leggermente avanti e indietro sulle altalene mille domande mi balenano per la testa.
Perché sono con lui? Perché non sono rimasta a casa? Perché non l'ho buttato giù dalla finestra? Cosa succederà dopo tutto ciò?
Decido di porgergli solo una semplice domanda per evitare di farlo impazzire. Ricordo che quando eravamo piccoli lo riempivo di domande e lui per zittirmi spesso mi posava una mano sulla bocca che io leccavo o mordevo per farla spostare."Riki" Non era mia intenzione chiamarlo con il nome con cui lo chiamavo quando ero piccola ma il moro sembra non badarci.
Mugola uno Mh come risposta per darmi il via libera per fargli la domanda.
"Perché sei tornato da me dopo quasi otto anni?" Cerco il suo sguardo mentre gli porgo il mio quesito ma lui rimane con lo sguardo fisso nel vuoto facendo un semplice e piccolo sorriso.
"Mi mancavi Amber, te l'ho detto" finalmente i nostri occhi si incrociano e una scia di brividi mi pervade.
"Non ti credo" sussurro. Dato che il ragazzo dagli occhi color cielo non ha alcuna reazione penso non mi abbia sentita ma io rimango della mia idea. Vuole qualcosa da me.-----------------------------
Ciao belle persone
Sono tornata
Spero tanto che questo capitolo vi piaccia❤
-nicole
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"Dentro La Notte" [Riccardo Marcuzzo]
Fanfiction"Riki che sta succedendo tra noi?" Sussurrai sul suo collo "Non lo so Ber..." mi strinse ancora più saldamente e io mi sciolsi tra le sue braccia. "Non ti voglio perdere Ber" disse Riccardo posandomi un bacio sulla fronte. "Mi hai già persa" ammisi...