capitolo 34

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Dopo aver detto la verità a Riccardo, sono scappata come una codarda trascinandomi alle spalle una valigia.
Ora sono sul primo treno che ho trovato diretto verso Rimini.
Devo solo passare del tempo con Francesco, lui mi farà dimenticare Riccardo...ne sono sicura.

Mentre sono intenta a guardare fuori dal finestrino e a perdermi nei miei pensieri contorti, il cellulare vibra nella mia tasca.
Lo estraggo e sul display appare il nome "Riccardo".
E ora che gli dico? Mi sembra scortese non rispondergli, d'altronde lui non ha fatto niente di male, anzi, si è fatto molti chilometri e ha rimandato una grande occasione, per me.
Oltre al fatto che non potremmo mai stare insieme per via del passato; non lo merito. È un ragazzo veramente troppo caro, rinunciare al sogno di una vita, a un occasione così rara come un talent per una ragazza non è da tutti.
"Allora vuoi rispondere o lo spegni?" Chiede un ragazzo al mio fianco probabilmente seccato a causa della vibrazione.
"Scusa" sussurro prendendo la mia roba e uscendo dal sedile per poi dirigermi in uno dei bagni e rispondere al moro.
"Amber finalmente" sembra preoccupato.
"Dove sei andata?" Ok...è preoccupato.
"Sto andando a Rimini" ammetto mordicchiandomi le unghie
"Da Francesco?"
"Da Francesco"
Sento un sospiro provenire dal di lá del telefono. È deluso da me e lo capisco ma lui deve provare a mettersi nei miei panni e capire me.
Okey...il passato bisognerebbe lasciarselo alle spalle costruendosi un nuovo futuro mattone per mattone ma non è per niente facile dimenticare ciò che eravamo da piccoli e ciò che eravamo nel periodo adolescenziale. Eravamo passati da un estremo all'altro. Dal passare le giornate a guardare spongebob sdraiati insieme sul letto all'ignorarci completamente come se non avessimo bisogno l'uno dell'altra.
Lo ammetto, io ho un gran bisogno di quel ragazzo, mi fa stare bene e mi fa provare sensazioni mai provate ma ora come ora non so cosa voglio, non so se sono pronta a far fuoriuscire i miei scheletri dall'armadio...
"Amber mi stai ascoltando?" Chiede Riccardo scocciato
"No scusa, stavo pensando..."
"A che pensavi?" Brutto ficcanaso
"Non voglio che tu sia deluso da me" ammetto guardando il mio riflesso allo specchio e levandomi un po' di trucco sbavato
"Non lo sono Ber, penso solo che tu abbia bisogno di tempo per capire che il ragazzo della tua vita sono io e che quel Francesco è falso più delle mutande della Ghlain klain, hai presente quelle che vendono dai cinesi no?" La prende sul ridere
"Ecco, lasciamo tempo al tempo, ci faremo trascinare dal momento, quando sarà il momento di cominciare qualcosa succederà e noi lo lasceremo fare, ora non siamo pronti...né io né te"

Finalmente, dopo un'ora e qualche minuto, giungo alla stazione di Rimini dove ad aspettarmi c'è Francesco che indossa un paio di occhiali da sole che lo rendono più sbarazzino.
"Ehi" dico avvicinandomi
"Pensavo ci sarebbe stato più entusiasmo" ammette facendo una smorfia
"Non ti ho costretta a venire, se non ti andava potevi anche rimanertene a Pessano eh" si sta innervosendo
"Sei un coglione" ridacchio
"Che ti ridi?"
"Non sono triste per questo, non vedevo l'ora di passare del tempo con te. Solo che..." mi interrompo e nuovamente, davanti a me, si aprono due strade: quella della verità che potrebbe causare qualche casino ma avrei la coscienza pulita, oppure quella della bugia che mi parerebbe il culo ma mi sentirei male per aver mentito ad una persona importante. Ok...fanculo, diciamo la verità.
Com'è che sono diventata così santarellina?
"Beh?" Mi incoraggia a continuare
"Ho avuto un piccolo confronto con Riccardo prima di venire quì" alzo le spalle
"Ma non stava mica a Roma quello?" Corruga la fronte
"Stava. È tornato, voleva parlarmi di alcune cose di cui non poteva fare a meno" non entrerò nello specifico, questo è poco ma sicuro.
"E di co-" sapendo la domanda che mi stava per porre decido di interromperlo con una scusa abbastanza valida.
Vedo una di quelle biciclette a quattro persone, non so se avete presente...
Comunque, dopo aver visto una di quelle inizio a saltellare aggrappandomi a un braccio di Francesco.
"Vero che una sera la noleggiamo? Ho sempre voluto andarci. Potremmo andare io te e invitare due tuoi amici. Si?" Cerco di essere convincente e fortunatamente lui ridacchia e annuisce per poi prendermi sottobraccio e incamminarci insieme verso la sua auto che dista a pochi metri da lì.

"Mi sei mancata" ammette il ragazzo dai capelli corvini posando una mano sulla mia coscia
Non so per quale assurdo motivo, istintivamente, sposto la sua mano e ci metto la mia come per ripararmi da un altro contatto.
"Anche tu" dico
Non è vero...non mi è mancato più di tanto. Non mi è mancato quanto mi manca Riccardo in questo momento, non desideravo averlo accanto come vorrei Riccardo in questo momento e sinceramente non ho mai immaginato un nostro futuro bacio come faccio con Riccardo ogni sera prima di addormentarmi.
Eppure voglio provare a costruire qualcosa con Francesco. Lo voglio davvero...
O almeno credo sia quello che voglio per il momento.
Forse sto sbagliando, forse sto prendendo la strada sbagliata ma se non la percorro non lo posso sapere, purtroppo non so cosa mi riserva il futuro quindi non mi resta che vivere la vita seguendo ciò che dice la mia testa e ignorare quel piccolo organo a forma di cuore...lui non fa altro che combinare casini.

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Buongiorno gente
Non so mai cosa dire a sto punto ahah, spero semplicemente che la storia vi stia piacendo...siamo arrivati a 1,09k e non potete capire quanto io sia felice❤
-nicole

"Dentro La Notte" [Riccardo Marcuzzo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora