capitolo 19

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"Beh?" Chiedo giunta nella stanza d'hotel
"Vorrei semplicemente che tutti i baci e le dolcezze che ti ho rivolto te le dimenticassi" afferma con sguardo duro passandosi più volte la mano tra i capelli.
"Cosa intendi?" Domando socchiudendo gli occhi
"Intendo che dato che non mi dai ciò che voglio, puoi tornare a ignorarmi"
I nostri sguardi sono incatenati.
"Spero tu stia scherzando" urlo istericamente prendendomi i capelli in un pugno
"Pensavi mi fossi innamorato di te?" Chiede corrugando la fronte.
"No" sbuffo "non intendo questo"
"Eri tu ad ignorarmi, io non ti ho mai ignorato Riccardo e mai sarò in grado di farlo"
"Quanto ti costa dimenticarmi?" Scuote la testa tirandosi leggermente.
Agitata, inizio a girare a vuoto per la stanza toccando di continuo quella chioma informe che mi ritrovo in testa.
"Sei stato troppo importante per me" ammetto lasciando che alcune lacrime mi cadano dagli occhi
"Bene" sussurra
"Io ti ho già dimenticata" sospira uscendo dalla porta e sbattendola alle sue spalle.
Sentendo quelle parole, sento il mondo crollarmi addosso. Sento la stessa sensazione vissuta otto anni fa. Sento quel vuoto nel petto che è possibile riempire solo con la sua presenza. Sento un pezzo del mio cuore cadere e mischiarsi al sangue, che lentamente si gela nelle vene.
E ancora non mi capacito del perché io provi tutte queste emozioni...
Probabilmente il forte legame che avevamo da piccoli mi segnerà per sempre. Probabilmente ero semplicemente abituata alla presenza stabile nella mia vita.
Lentamente mi lascio cadere ai piedi del muro e mi lascio andare.
I singhiozzi sottomettono quel silenzio abbastanza macabro nella stanza in penombra.
Le lacrime ricadono lungo il mio viso lasciando il loro sapore salato sulle labbra, che si seccano per via della mancanza di salivazione.
E quel ragazzo mi sta distruggendo nuovamente. Mi sta facendo tornare quella ragazzina fragile che passava le giornate a piangersi addosso rifugiandosi nella sua piccola stanzetta colma di sogni, irrealizzabili ma pur sempre sogni.
Non dovevo permettergli di rientrare nella mia vita. Non dovevo permettergli di rientrare nel mio cuore. Non dovevo permettergli di scavare nuovamente dentro di me. Non dovevo permettergli semplicemente di avvicinarsi.
Ma basta.
Non sono un cazzo di giocattolo.
Sono una persona e come tale ho dei sentimenti.
D'ora in poi, per me, lui farà parte di un capitolo chiuso a chiave. I suoi occhi faranno parte del passato. Saranno solo un dolce ricordo racchiuso nei meandri della mia testa e del mio cuore.

"Amber?"
Eleonor entra in camera e sentendo gli ultimi singhiozzi mi raggiunge.
La mia amica si siede al mio fianco e ,con una delicatezza che io mi posso solo sognare, inizia ad accarezzarmi la schiena e a cercare di tranquillizzarmi.
"Tesoro, che è successo?" Si interrompe per asciugarmi una lacrima "ti va di raccontarmi?" Mi rivolge un lieve sorriso di compassione.

"Lo strozzo cazzo" urla Eleonor facendo avanti e indietro per la camera
"Gli taglio le-" la interrompo con uno dei miei soliti versi strani di disapprovazione
"Lascialo stare" sospiro delusa dal moro "ho già deciso cosa fare...tenterò di dimenticarlo" alzo le spalle tenendo lo sguardo basso
"Ok, ma è sbagliato" esclama lasciandosi cadere sul letto
"Forse è semplicemente destino. Non siamo fatti per la stessa strada" cerco di autoconvincermi di questa ipotesi, ma la mia mente mi ripete che realmente è tutta colpa di quella testa di cazzo di Riccardo che non sa stare accanto a una persona senza farle del male.

"Sveglia bella addormentata" esclama una voce maschile al mio fianco
"Lasciami dormire" esclamo irritata dalla luce del sole che arriva diretta ai miei occhi
"Bene, ho un metodo per farti alzare quel culone dal letto" ok, è Michele.
"Ma culone sarà il tuo" mormoro con la testa affondata nel cuscino
Non giunge nessuna risposta alle mie orecchie. Sento solo dei passi allontanarsi e poco dopo altri avvicinarsi.
"O ti svegli o ti ribalto il letto" dice quella voce
Dio...non può fare così.
Parla come se ieri sera non avessimo discusso. Come se io non fossi uno stupido gioco. Come se non mi avesse detto di dimenticarlo.
"Scusa, saresti?" Chiedo alzandomi dal comodo materasso
"Non fare la bambina, non ho detto di dimenticarmi" cerca di smentire ma ricordo precisamente ciò che ha detto.
"Come scusa?" Poso le mani ai fianchi e lo guardo minacciosa
"Non ho detto di-"
Lo interrompo avvicinandomi e spingendolo leggermente indietro.
"Sei incoerente" sbraito a pochi centimetri dal suo viso.
Solitamente probabilmente ora sarei a fissare le sue labbra ma in questo momento ciò che più vorrei fare è sputargli in un occhio. Però, essendo una ragazza con buone maniere mi limiterò a illuderlo e schiaffeggiarlo. Si, lo so...sono un amore.

Lentamente mi avvicino al suo viso mordendomi un labbro insistentemente.
Quando ormai le nostre bocche si sfiorano, alzo una mano e la picchio fortemente sulla guancia del ragazzo.
Vedo la sua espressione mutarsi da eccitata a incazzata nera mentre io lo scruto con un sorriso soddisfatto. Ops.
"Mi spieghi quali sono i tuoi problemi?" Chiede portandosi una mano sulla parte dolente e massaggiandola
"Io avrei problemi?" Roteo gli occhi "non tu che hai sbalzi d'umore manco mia madre con il ciclo?"
"Ok, va bene, ho detto di dimenticarmi ma forse non è ciò che realmente voglio. Forse ho agito senza pensarci" cerca di corrompermi. Bastardo...vuole farmi il più male possibile.
"Pezzo di merda" biascico a denti stretti
Lui in risposta sbuffa e si tira leggermente il ciuffo.
"Non sto scherzando Amber" mi guarda serio

Giuro che lo picchio...
Ok, devo respirare. Devo solo respirare.
Aspira, espira.
Aspira, espira.
Aspira, espira.
Oddio, è così che si respira?

Questa è la dimostrazione di quanto quel ragazzo mi mandi in pappa il cervello. Nonostante probabilmente, dopo questa parte mi crederete pazza, sappiate che non sono così. O forse si...
Chissà.

Tornando a me e Riccardo...
Il moro mi guarda e sospira.
"Ber, che ho combinato. Ti sto perdendo di nuovo" si poggia al muro e lascia ricadere la testa all'indietro.
"Ti sbagli Riccardo" abbasso lo sguardo per poi rialzarlo ed incatenarlo nel suo
"Mi hai già persa" sospiro spingendolo fuori dalla camera per poi chiuderlo all'esterno, proprio come ho chiuso i suoi occhi in un piccolo cassetto nel mio piccolo ma grande cuore.

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Hi people...
Ecco il capitolo, spero vi piaccia.
Non uccidetemi per i litigi tra loro😂
-nicole❤

"Dentro La Notte" [Riccardo Marcuzzo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora