Chapter Twenty-Five

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Chiuse gli occhi,sperando che il forte dolore che provava nel petto terminasse.

La sua mente vagava nei lontani ricordi di quando era bambina.

Le piaceva passare il tempo con la sorella maggiore,guardare come si vestiva,come si truccava,come camminava diritta tenendo elegamente le mani lungo fianchi.

Quella ragazza era tutto ció che Beth aveva sempre desiderato essere. Ma non lo era mai stata.

* * *

La risata rumorosa di Scarlett riempì la piccola cucina. La quattordicenne osservava le sue e le gambe della sorella muoversi sotto il tavolo bianco.

La maggiore portó alla bocca un'altra ciliegia,rossa come le sue labbra.

-Elizabeth.- chiamò la madre,la bambina dai capelli ramati,che alzó il viso mostrando un tenero sorriso.

Lei,invece,stava scrutando una riproduzione del famoso quadro ''Jeunes filles au piano'' di Pierre-Auguste Renoir.

Le piaceva osservare ogni piccolo particolare,ogni pennellata.

-Assomigli alla ragazza seduta davanti il pianoforte.- disse la madre,alludendo al dipinto attaccato alla parete.

La piccola Beth,sgranó gli occhi. Per lei era un bellissimo complimento.

Abbassó la testa.

-Grazie.- mormoró.

-E tua sorella,assomiglia alla ragazza che le sta accanto.-

Scarlett fissó il quadro con una smorfia.

-Io non ho il naso così grosso.- esclamó,coprendosi il viso.

La piccola cucina,fu di nuovo invasa dalle risate cristalline e giovanili.

* * *

Spalancó gli occhi. Inizió a urlare.

Medici ed infermiere corsero in suo aiuto,ma un comune medicinale o una settimana nel reparto di terapia intensiva,poteva placare quel dolore.

C'era un unico rimedio : Luke Hemmings.

___

-Non lo so,Ash. Io non so nulla- urló Luke,stringendo i suoi capelli biondi in un pugno.

L'amico fissó il parquet di legno chiaro,avvilito. Forse un po' troppo.

-Ho. Ho solo paura che mi lasci.- singhiozzó il ragazzo,tirando più forte.

Ashton si sedette accanto a lui.

-Io sono già stato lasciato troppe volte.- strilló di nuovo il biondo,stringendo gli occhi,per far sì che il ricordo fosse piú nitido.

* * *

Sidney,Royal Prince Alfred Hospital.

-Luke.- l'uomo alto e tarchiato davanti a lui,posó una mano sulla sua spalla. Come farebbe un caro amico,che ti incontra dopo anni.

-Come sta Susan?- chiese il quindicenne alzando il viso,verso la grande figura che aveva davanti a sè.

L'uomo sorrise,si chinó,per arrivare all'altezza del ragazzino biondo.

-So che tu e Susan,eravate molto amici. Giusto?-

Luke annuì.

-E sai che Susan non avrebbe voluto,che tu. Che tu stia male,per lei.-

-Non ce l'ha fatta?- chiese.

-Rimarrá nei nostri cuori.- disse l'uomo alzandosi.

Il ragazzo scosse la testa. Gridó. Diede un calcio alle sedie ed ai muri dell'ospedale australiano.

-Susan! Susan!- continuó a urlare Luke,uscendo da quel posto,pieno di malati. Pieno di persone che non ce l'avevano fatta ed altre che continuavano a combattare contro la loro malattia. Quel posto,che aveva portato Susan lontano da Luke.

* * *

Tre giorni. Passarono tre lunghi,interminabili,giorni. Beth riaprì gli occhi,facendo uscire un lamento dalla sua bocca.

Le prime parole che pronunció furono :''Voglio Luke.''

Il ragazzo,dopo averlo saputo,fu davvero felice. Felice dopo tre giorni. Felice,perchè aveva la certezza,che il suo grande amore sarebbe restato al suo fianco. Sempre.

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Ehii. Fa abbastanza schifo,lo so. Spero che almeno per voi sia decente.

Alla prossima,vi amo. ♡ ♡ ♡

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lego house. // hemmings. IN REVISIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora