Kozume Kenma- Dear (T/n)... [6]

985 63 12
                                    

Ormai è una settimana che sto aggiornando quasi giornalmente questa sottospecie di diario, e penso che con quest'ultimo racconto concluderò il tutto, e capirai anche il perché.
Ieri ti ho lasciato con l'aggiornamento della situazione in casa, mi dispiace se ti ho fatta preoccupare, ma non sei l'unica ad esserti preoccupata per me.

Qualche ora fa sono riuscita ad uscire dal mio studio e a sedermi sul divano per rilassarmi come si deve, quando pochi minuti dopo sento la porta di casa aprirsi e dei bambini urlanti correre verso camera loro. 
"(N/ff), (N/fm), appena mettete giù gli zaini venite in cucina che vediamo se c'è qualcosa da mangiare"    Sentire la voce di mio marito mi ha messo davvero tanta allegria e mi sono alzata in fretta per poi precederlo in cucina e cominciare a far bollire l'acqua per preparare la pasta. 
Appena mi ha vista in cucina mi si è avvicinato per poi darmi un bacio veloce 
"Vedo che hai trovato il tempo per stare con la tua famiglia"
"Scusami, sai che il mio lavoro prende molto tempo" 
Dopo aver detto ciò mi sono concentrata sul preparare il pranzo per i bambini ignorando involontariamente Kenma, il quale si è seduto su una sedia e si è messo a giocare con il suo cellulare.
"MAMMA!" 
Ad una certa sento i miei due piccolini urlare dall'uscio della porta non appena mi vedono; mi corrono incontro entrambi e io, abbassandomi, li stringo tutti e due in un caloroso abbraccio. Era un po' che non passavo del tempo come si deve con loro quindi decido di mettere da parte i miei impegni per pranzare con la mia famiglia e finalmente giocare con i miei figli.
Dopo pranzo (N/ff) ha cominciato a raccontarmi della scuola, di come sia difficile per lei scrivere, del suo vicino di banco, delle insegnanti... sentirla parlare tanto mi fa venire una tristezza assoluta, non l'ho vista crescere, non mi sono accorta di quando ha compiuto sei anni, di quando ha cominciato a frequentare la prima elementare, mi sono persa la crescita di mia figlia ed è una delle cose che rimpiango. Mi sono concentrata troppo sul lavoro, sul portare a casa i soldi che servono alla mia famiglia per andare avanti, che servono per donare dei sorrisi ai miei figli che alla fine non vedo; mi sono concentrata sulle cose sbagliate.
Nel mentre che la piccolina stava raccontandomi le sue avventure da bambina di sei anni, (N/fm) si è avventurato nel mio studio andando a recuperare un fogliettino che mi aveva portato alla mente tanti ricordi. Te lo ricordi? Il fogliettino con disegnato su un cuore spezzato e un punto di domanda che trovai qualche giorno fa in dispensa. Ecco quello, finora l'ho sempre tenuto sulla scrivania in bella vista e a quanto pare anche mio figlio l'ha visto per poi prenderlo e portarmelo. 
"Mami, quando l'hai trovato?" Mi ha chiesto
"Qualche giorno fa, perché?"
"E non me l'hai detto?! Era per te! È una domanda! Perché non hai risposto?"
"Domanda? Che domanda è?"
Ero parecchio confusa, non capivo cosa intendesse dire.
"Ecco... io e (N/ff) ci chiedevamo se... tu e papà vi amate ancora..."  Era imbarazzato e triste nel farmi quella domanda. Quando ho realizzato cosa mi ha chiesto, il mio cuore ha perso un battito e ho cominciato a chiedermi il perché di quella domanda. Prendo lui in braccio e gli chiedo preoccupata come mai me l'avesse chiesto.
"Perché... la mamma e il papà dei miei compagni di classe si vedono spesso, sono sempre insieme, si dicono spesso di amarsi e fanno quelle cose che gli adulti fanno per dimostrarsi affetto! Invece tu e papà..."
I miei occhi diventano lucidi, nel sentire quelle parole mi sento un mostro, ho fatto preoccupare i miei figli a causa del mio stupido lavoro. Ho trascurato la mia famiglia facendo preoccupare dei poveri bambini che non dovrebbero far altro che divertirsi.
"Non volete... separarvi vero?"  Mi guardano entrambi con gli occhi lucidi, come per supplicarmi di non farlo, per pregarmi di non lasciare loro e Kenma, di non distruggere la famiglia. Sorrido gentilmente e li stringo entrambi cominciando a versare qualche lacrima, cosa che non facevo da davvero tantissimo tempo. Tra un singhiozzo e l'altro dico loro di non preoccuparsi, che sarò sempre con loro e Kenma, che non li trascurerò più e che giocherò con loro ogni volta che me lo chiederanno. Metterò loro al primo posto, non voglio più farli preoccupare inutilmente e ovviamente, darò più attenzioni anche a Kenma. 
Mi dispiace non esser stata presente nelle loro vite, ti prego, tu non fare il mio stesso errore, non trascurare chi ami, il tempo perduto poi non si può recuperare come se niente fosse. Sii una donna forte e sicura di te, non dimenticarti mai del valore della famiglia e degli amici, sii presente nella vita di chi ti vuole bene perché ad un certo punto, gli altri smetteranno di cercarti e dovrai essere tu a farlo, mostrando loro che davvero ci tieni, trascorrendo tempo con loro a costo di trascurare altre cose come il lavoro. 
Io sono fortunata ad avere una famiglia così, che dice le cose come stanno e che mai si è allontanata da me nonostante tutto. Sono fiera dei miei figli anche se... devo dire che c'è una pecca in tutto ciò che hanno fatto. Usare un linguaggio comprensibile a tutti è la chiave per un mondo privo di incomprensione, siamo tutti parte di una società che parla una certa lingua, quindi perché parlare in altri modi? Perché complicarci la vita non dicendo le cose come stanno ma continuando a dare continui segnali difficili da carpire?   Avevo scritto questo all'inizio del diario e sono ancora convinta di quello che ho detto, ragion per cui (N/fm) e (N/ff) avrebbero dovuto dirmi a parole, senza indovinelli e disegnini vari, quello che avevano da dirmi. Però apprezzo il loro modo di comunicare, apprezzo il loro sforzo e il loro coraggio nel chiedermi certe cose, quindi per stavolta non verranno rimproverati.

E bene si, abbiamo davvero finito. Questo diario è giunto al termine e ti ringrazio ancora per aver letto tutto ciò. Mi dispiace se a tratti è risultato noioso, ma sai com'è, è pur sempre la vita di (T/n), una donna che ha pensato fin troppo al lavoro e che sta cercando di cambiare per il bene della famiglia, niente di molto avvincente. 
Penso sarà il mio saluto definitivo, è stato un piacere scrivere per te, spero tu scelga questa realtà come tuo futuro e che faccia le cose per bene, non come me.
Grazie ancora per aver letto e, so che può essere parecchio strano da dire, ma ti voglio bene, se sei riuscita a sopportarmi finora ti meriti il mio affetto.
Spero di scrivere ancora per te, 
arrivederci
(T/n)

╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩╩

Finalmente è finita!
Scusate se c'è ben poco su Kenma ma mi sembrava più adatto fare così.
Ditemi se volete altre lettere da parte di voi stesse del futuro in altre realtà che a me diverte scrivere capitoli del genere.
Bene! Da Kao è tutto :3
Bye-bye~



Reader×Haikyuu!                Haikyuu×Reader!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora