✔ Capitolo 7

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"Se un giorno mi vedi sorridere

non pensare che io sia felice,

sto solo recitando quella parte

di copione che si intitola vita!"

- Jim Morrison


Claire

Erano passati cinque giorni e finalmente avrei potuto togliere il bendaggio alle dita.

Per quanto la sinistra non fosse la mano che utilizzavo di più, avevo realizzato che anche le semplici cose – come farsi una doccia – diventavano difficili se non si potevano utilizzare tutti gli arti.

«Tra poco dovrebbe essere qui Logan», mi informò mia nonna quando notò che mi stavo grattando sotto la benda con una matita.

Sbuffai.

«Sarei potuta andare all'ospedale per farmele controllare» borbottai.

Nonna Rose alzò gli occhi al cielo. «Farfallina, non fare la bambina. È stato gentile ad offrirsi per controllare lui stesso. Ti ha risparmiato ore di coda per nulla».

Quello era vero, ma il pensiero di me e Logan nella stessa stanza mi faceva provare una stretta allo stomaco.

Dalla sera di cinque giorni fa, evitavo di incrociarlo. Ed era stato anche abbastanza facile, come se anche lui stesse facendo la stessa cosa.

Il formicolio che avevo provato quando avevo sfiorato le sue labbra con le mie dita, il suo sguardo mentre addentava il biscotto... non so perché ma mi mettevano a disagio.

Il modo in cui poi se ne era andato... da una parte ne ero sollevata e dall'altra no.

Ero confusa, ed era per quello che volevo evitarlo. E c'ero riuscita... sino a quando non gli era venuta la brillante idea di essere lui stesso a togliermi quella benedetta medicazione!

Il campanello suonò e mi fece sobbalzare.

Posai la matita sul tavolino di fronte al divano. Cercai di sembrare il più disinvolta possibile, seduta sul divano a stampe floreali di mia nonna, mentre lei era già andata ad aprire.

Quando all'orecchio mi arrivò l'inconfondibile voce della signora Poppy, quasi sospirai dal sollievo.

«Accomodati cara» sentii dire da mia nonna.

«In realtà ero venuta qui per chiederti un favore» proseguì Poppy, con la sua voce nasale.

«Oh, certo. Dimmi pure».

Mi alzai dal divano ed andai alla porta. Mi sentivo maleducata a non andarla a salutare.

«Oh farfallina! Vieni qui e fatti abbracciare!» esclamò non appena mi vide.

Con un sorriso stampato in faccia mi avvicinai e mi feci stringere in un forte abbraccio. Poppy era la migliore amica di mia nonna ed era un po' come se fosse una seconda nonna.

«Ma guarda come sei cresciuta» disse dandomi dei buffetti sulle guance. «E ti sono venute le tettine! Te l'avevo detto che sarebbero uscite fuori!».

Diventai paonazza all'istante. L'ultima volta che l'avevo incontrata avevo avuto intorno ai sedici anni. Mi aveva vista piangere perché un ragazzo mi aveva dato del maschio, siccome ero più piatta di una tavola da surf – non che adesso avessi una quinta – e mi aveva tranquillizzata dicendo che sarebbero cresciute con l'età.

1. Brokenheart - L'amore non conosce tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora