1. Brokenheart - L'amore non conosce tempo

Capitolo 27

"Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio,

dobbiamo correre il rischio di chiederlo."

- Emily Dickinson

Logan

Quella mattina prima di aprire gli occhi ci misi un po'. Ero estremamente rilassato, non mi ricordavo l'ultima volta che avessi dormito così bene. Ero caduto in un sonno profondo poco dopo che avevo toccato il materasso.

Avrei voluto continuare a dormire ma la luce del sole era filtrata dalla finestra e non mi concesse di ritornare al mio sonnellino. A malavoglia aprii gli occhi.

<<Buongiorno>>.

Le labbra mi si piegarono in un sorriso al suono di quella voce. Quando aprii del tutto gli occhi due grigi mi diedero il buongiorno.

<<Mi stavi fissando?>> sbadigliai.

Claire posò la guancia sulla sua mano mentre si sorreggeva sul gomito.

<<Più che fissare ti stavo ammirando da vicino>>.

<<Mi stavi ammirando, eh?>> ribattei inarcando un sopracciglio.

<<Già>>, mi fece un sorrisetto.

<<E ti piaceva quello che vedevi?>>.

Portò una mano sul mio petto ed iniziò a seguire la linea dei miei addominali. Il fiato mi si mozzò in gola.

<<Abbastanza>>, ridacchiò.

La osservai meglio; con i capelli spettinati, il trucco sbavato, e l'aria di chi si era svegliata da poco. Era bellissima. Allungai una mano e con il pollice cancellai la traccia blu della matita per occhi.

Si passò una mano sul volto. <<Devo essere un mostro>> ridacchiò in imbarazzo.

Fece per alzarsi ma l'afferrai per un braccio e la misi a cavalcioni su di me. Emise un urletto e posò i palmi sulle mie spalle.

<<Non lo dire nemmeno per scherzo, sei bellissima>> mormorai.

I suoi capelli ci chiusero in una tenda fatta di fili d'oro. I nostri respiri accelerarono. Le mie mani erano sui suoi fianchi e solo in quel momento mi ricordai che stava indossando solamente la mia maglietta.

Dovetti chiudere gli occhi un istante per non diventare un ragazzino arrapato. Quando li riaprii non passò molto tempo che li richiusi per le sue labbra che si posavano sulle mie.

La sua bocca era morbida e sapeva di zucchero filato. Mi domandai se anche il resto del suo corpo avesse quel sapore.

Senza pensare serrai la stretta sui suoi fianchi ed invertii la posizione. La mia lingua esplorava la sua bocca mentre con le gambe Claire mi circondava la vita. Quando i nostri sessi si sfiorarono non riuscii a trattenere un gemito.

Ero accecato dal desiderio mentre percorrevo la linea del suo corpo con la mano. Arrivai alla pelle liscia della sua coscia per poi spostarmi sul suo sedere sodo per strizzarlo.

<<Aspetta>> ansimò staccandosi dalla mia bocca.

Mi fermai di colpo mentre lei scioglieva la stretta con le sue gambe.

<<Scusa>> dissi allontanandomi. Preso dal desiderio non mi ero accorto di aver preso io il controllo. Mi passai una mano tra i capelli esasperato. <<Non ti ho fatta rimanere qui a dormire per questo... mi dispiace. Sembro un ragazzino eccitato e non ci ho pensato>>.