Capitolo 26

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 "Le cose belle mi hanno insegnato

ad amare la vita.

Le cose brutte, a saperla vivere."

- Bob Marley

Non mi dimenticherò mai il nostro primo bacio, ma ancor meno dimenticherò la prima volta che ti dissi "ti amo".

Me lo ero immaginato in una situazione romantica, per esempio in una notte stellata sulla nostra roccia in riva al lago, oppure dopo averti riaccompagnata a casa da uno dei nostri appuntamenti furtivi. Invece te lo gridai contro mentre litigavamo.

Non ricordo il motivo esatto della nostra lite. So solo che non la smettevamo di urlarci contro fino a che non esplosi con un "ti amo". Tu rimanesti di sasso. Mi guardavi come se avessi detto la cosa più assurda del mondo.

Non poteva che essere la cosa più sensata che avessi mai detto. Io ti amavo. Ero sicuro di averti amata dalla prima volta in cui ti vidi.

<<Ti amo! Ti amo, l'hai capito?!>> urlai.

Tu continuavi a guardarmi, senza dire nulla, senza esprimere ciò che tu stessa provavi. Era un mese che uscivamo insieme, un mese che mi perdevo nei tuoi baci e nelle tue risate.

<<Non puoi farlo>> dicesti sicura d'un tratto.

Ti guardai accigliandomi. Con il petto che si abbassava e si alzava in maniera irrefrenabile – forse per le grida di prima, forse per quello che avevo appena detto.

<<Ed invece lo faccio>> ribattei con altrettanta sicurezza.

Vidi il tuo volto ammorbidirsi, i tuoi occhi inumidirsi. Ti catturasti il labbro inferiore tra i denti e scuotesti la testa.

Mi avvicinai a te senza pensarci troppo. Presi il tuo volto tra le mani e ti baciai. All'inizio non ricambiasti ma quando lo facesti le mie labbra si incurvarono in un sorriso.

<<Ti amo>> ripetei sulle tue labbra.

<<Anche io ti amo>> mormorasti prima di riunire le nostre bocche.

Non potevo sapere che presto le tue preoccupazioni si sarebbero fatte realtà. Non potevo sapere che un sentimento così forte sarebbe stato destinato a frasi da parte.

Di quello che ci aspettava però, quella sera ne avremmo avuto un assaggio.

<<Finalmente sei tornata>> tuonò tuo padre non appena raggiungemmo il vialetto di casa tua.

Claire

<<Finalmente sei tornata>>.

Lo stupido sorriso che avevo sulle labbra mi morì al suono di quella voce. Le farfalle che avevo nello stomaco cessarono di battere le loro ali. La nuvoletta sulla quale volavo a due palmi da terra mi fece ripiombare giù.

Entrai in salotto e corrucciai la fronte, se loro erano li significava solo una cosa... <<Nonna, glielo hai detto?>>.

<<Sono stata io>>.

Mi voltai di scatto ed osservai la mia migliore amica spalancando la bocca.

<<Beh, in realtà lei l'ha detto a me ed io ho avvisato mamma e papà>>.

Al suo fianco apparve Dylan che la cinse in vita. Osservai la mano di mio fratello sempre più accigliata e poi i loro sguardi. Lydia guardava ovunque tranne che verso di me.

1. Brokenheart - L'amore non conosce tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora