✔ Capitolo 13

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"Perché non mi hai detto che gli uomini sono pericolosi?

Perché non mi hai messo in guardia?

Le gran dame sanno come difendersi perché

leggono romanzi che parlano di questi artifizi."

-Thomas Hardy

Claire

Riuscivo ancora a sentire i piccoli brividi che mi avevano attraversata quando la sua lingua aveva sfiorato la mia pelle. Mi ero ero messa a gridare per lo schifo, quando in realtà era stata la cosa più eccitante che mi succedesse da tempo.

Quella notte non avevo chiuso occhio ripensando alla sua stretta salda sulla mia vita, al suo profumo inebriante quando si era avvicinato al mio volto, alla ruvidità della sua lingua che sfiorava la mia pelle, al fiato caldo che sapeva di biscotti e di menta che mi inebriava le narici.

«Sai, hai un sapore delizioso», quella frase non voleva saperne di uscire dalla mia testa. Me l'ero ripetuta mentalmente per tutta la notte. Era riuscito a zittirmi con un unica frase – cosa alquanto difficile (ma c'era riuscito).

Guardai il soffitto bianco, dal quale penzolava un lampadario decorato con gioielli a goccia colorati, e pensai che avevo solo due opzioni: a) Fingevo di non poter andare ad aiutarlo con la tinteggiatura della cucina perché avevo altro da fare (sarebbe stato difficile inventare una scusa plausibile e sarei comunque dovuta andare da lui per dirglielo); b) Non aspettavo un minuto di più e mi presentavo a casa sua (avrei smesso di tormentarmi – via il dente via il dolore – e forse una volta che lo avessi visto, o meglio parlato, mi sarebbe passata questa malsana attrazione nei suoi confronti ("Cosa poco plausibile" mi prese in giro la vocina nella mia testa).

Sbuffai sonoramente e calciai via le lenzuola con disegnate delle farfalle stilizzate. Stavo morendo di caldo e non ero sicura che fosse totalmente colpa del clima – mi ero svegliata accaldata dopo aver sognato due occhi blu come l'oceano, due grandi mani che mi afferravano i fianchi ed un profumo di muschio che continuava ad inebriarmi le narici anche da sveglia.

Scelsi l'opzione b – via il dente via il dolore. In tutti i casi non avevo niente di meglio da fare e starmene a casa mi avrebbe solo portata a rimuginare tutto il giorno.

Sapevo che era presto ma non avevo la pazienza di aspettare, ormai ero sveglia e non sarei più stata capace di riaddormentarmi. Recuperai della biancheria pulita, dei leggings ed una vecchia t-shirt di Dylan ed andai in bagno per farmi una doccia – gelata; una bella doccia gelata era ciò di cui avevo bisogno.

«Già sveglia?» mi chiese nonna Rose quando scesi in cucina – erano le 9:00 del mattino, non era mica l'alba...

«Vado ad aiutare Logan a tinteggiare la cucina» dissi cercando di mantenere un tono indifferente mentre mi riempivo una tazza di Coco Pops – adoravo quelle praline di riso soffitto al cacao, rendevano il latte cioccolatoso!

Mia nonna mi guardò oltre il bordo della sua tazza. Aveva i capelli legati in un perfetto chignon ed indossava la sua vestaglia rosa.

«Inizia a piacerti?» – ero sicura di aver preso il colore dei papaveri accarezzati dal sole – «Come persona intendo, inizia a strati simpatico?» continuò quasi ridacchiando.

«No, cerco semplicemente di essere gentile».

La nonna scosse la testa con un sorrisetto ad incurvarle le labbra. «E sentiamo, perché ti sta antipatico?».

1. Brokenheart - L'amore non conosce tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora