Capitolo 14

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"Non dire mai che i sogni sono inutili

perché inutile è la vita di chi non sa sognare."

- Jim Morrison


Claire

Appena misi piede in casa mi fiondai nella mia stanza e poi a fare una doccia.

Trascorsi una buona mezzora sotto il getto dell'acqua. Insaponai e strofinai ogni singola parte del mio corpo cercando di pulire esternamente ciò che mi tormentava interiormente.

Le parole di Logan – il fatto che avesse detto che con la violenza non si risolvevano i problemi – mi avevano colpita. Mi avevano fatto tornare alla realtà dei fatti.

Per quanto tentassi di non pensare a ciò che mi aveva fatto Travor – non solo quella mattina, ma anche negli anni – non riuscivo a togliermi di dosso la sensazione della sua presa sui mie polsi, sulla mia gola, tra i miei capelli.

Il fatto di saperlo a Brokenheart, ma di non sapere dove fosse precisamente mi logorava dall'interno. Sarebbe tornato? Avrebbe tentato di parlarmi nuovamente? Mi avrebbe toccata ancora?

Rabbrividii e decisi di uscire dalla doccia. Mi avvolsi in un grosso asciugamano di spugna e feci lo stesso con i capelli prima di chiudermi nella mia stanza.

Non sapevo la ragione ma avevo il respiro accelerato ed il cuore batteva forte contro la cassa toracica. Sentii le lacrime pungermi gli occhi e mi lasciai scivolare contro la porta per sedermi sul pavimento ed accucciarmi con le gambe strette al petto.

Posai la fronte sulle ginocchia ed inizia a singhiozzare.

Dei brividi mi attraversavano il corpo mentre le mie spalle avevano degli spasmi a causa del pianto.

Piansi silenziosamente. Non volevo che nonna mi sentisse e venisse a farmi domande. Non ero pronta a dare delle risposte.

Rimasi per un po' in quella posizione, a piangere ed a pensare. Ero confusa. Confusa per come mi faceva sentire Logan. Ed allo stesso tempo spaventata. Il suo tocco non mi terrorizzava come quello di qualsiasi altro uomo. Si, mi metteva a disagio e diverse volte mi aveva fatto spaventare, ma nulla in confronto al solo pensare al tocco di Travor.

Ma quel giorno avevo visto qualcosa nel suo sguardo. Qualcosa che lo tormentava. Il modo in cui aveva cambiato umore; come aveva reagito alla vista di quella busta.

Si era lasciato da poco più di un mese – all'incirca lo stesso periodo mio. Ma ero quasi sicura che lui provasse ancora qualcosa per quella donna. L'avevo intravisto nel suo sguardo.

Io provavo ancora qualcosa per Travor? Lo avevo amato, lo avevo amato con tutta me stessa. Ma cosa ci avevo guadagnato ad aprire il mio cuore così ad un uomo? Ci avevo guadagnato solo sofferenza e parecchi lividi.

Forse, se non avessi avuto paura di Trav, lo avrei ancora amato. Ma adesso, adesso che sapevo cos'era capace di fare... L'amore era stato sostituito dal terrore. L'amore era stato sostituto dal dolore.

Mi asciugai e mi vestii. Poi aiutai mia nonna a preparare il pranzo. Mangiammo in silenzio. Sapevo che aveva capito che c'era qualcosa che non andava ma non mi fece domande e gliene fui grata. Lavai i piatti mentre lei puliva la cucina. Guardammo un vecchia telenovella in TV e mi accoccolai tra le sue braccia – il suo semplice tocco riuscì a tranquillizzarmi, mi sentivo protetta ed amata nella sua stretta come quando ero bambina e cercavo da lei e dal nonno l'amore che i miei genitori non erano in grado di darmi.

1. Brokenheart - L'amore non conosce tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora