✔ Prologo

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I TRASGRESSORI SARANNO PUNITI A NORMA DI LEGGE 22 Aprile 1941 n° 633

I TRASGRESSORI SARANNO PUNITI A NORMA DI LEGGE 22 Aprile 1941 n° 633

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I prossimi capitoli saranno scritti in prima persona. Spero che questa storia possa piacervi e farvi emozionare. Buona lettura 💕


PS. i capitoli con la spunta sono quelli che ho riletto. Se per caso notate comunque degli errori fatemelo sapere 😘

«Un'ultima volta figliolo» gracchiò Richard con la voce rotta

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«Un'ultima volta figliolo» gracchiò Richard con la voce rotta. La malattia lo stava portando via, lo stava portando via da Logan e dalla sua amata.

Il nipote, seduto al suo fianco, lo guardò e gli fece un dolce sorriso. «Nonno, lo avremo letto almeno trenta volte».

«Ma io devo ricordarla, non posso dimenticarla. Voglio chiudere gli occhi e rivedere il suo viso».

Logan sospirò. I momenti di lucidità di suo nonno andavano e venivano. Delle volte non lo riconosceva nemmeno. L'unica cosa che però non scordava mai era un nome.

«Rose» sussurrò l'anziano sdraiato nel letto della casa di riposo.

Logan non aveva idea di chi fosse quella Rose di cui parlava, la conosceva solo tramite le pagine del diario. Il diario che, da quando Richard aveva scoperto la malattia, aveva iniziato a scrivere. Il diario che, da quando Richard era peggiorato, Logan gli leggeva ogni pomeriggio in cui lo andava a trovare.

«Va bene» sospirò Logan passandosi una mano tra i capelli. Strinse tra le mani il diario in pelle marrone e tornò alla prima pagina.

Era l'estate del quaranta. Era la prima volta in cui ti vidi.

Ero appena rientrato da lavoro. Andavo dal signor John, quattro volte a settimana, per aiutarlo con la ristrutturazione della casa. Ero tutto impolverato e probabilmente anche maleodorante.

Non aspettavo altro che poter lavar via i residui della fatica, quando ti vidi. Eri nel giardino della casa di fianco alla mia, quella che da qualche tempo era in vendita.

Ricordo come se fosse ieri l'abito che indossavi. Era giallo, un colore così allegro e solare, che ben presto scoprii rispecchiare la tua personalità.

Mi bloccai come un baccalà sul vialetto. Ero incantato da ogni tuo piccolo gesto. I fili d'oro che avevi al posto dei capelli, erano illuminati dai raggi solari, e ricadevano in morbide onde all'altezza delle spalle. Mi ritrovai a fantasticare sulla loro probabile morbidezza, e mi inebriai le narici del loro possibile profumo.

Non ti eri ancora voltata, ma sapevo già che eri l'essere più bello che avessi mai visto...

Logan si interruppe quando i monitor, che erano collegati al cuore ormai debole del nonno, iniziarono a fare i capricci.

«Non puoi andartene, non abbiamo ancora finito di leggere».

Logan cercava di essere forte, ma Richard era l'uomo più importante della sua vita, e delle lacrime iniziarono ad offuscargli la vista.

***

Claire aveva paura, si era rannicchiata ai piedi del letto. Non lo aveva mai visto così furioso. Non si era mai comportato così.

Travor, il suo ragazzo da ormai due anni, non l'aveva mai presa con la forza.

Si strinse le braccia al petto nudo, mentre lacrime, che bruciavano come acido, le solcavano le guance.

Travor si passò una mano tra i capelli e si inginocchiò di fronte a lei. Claire, tremava come una foglia. Era abituata ai lividi che lui le lasciava sui polsi e sulla schiena. Ma non era abituata a questo suo nuovo lato.

«Claire io... scusami».

Claire non aveva il coraggio di emettere un fiato. Quando il suo ragazzo allungò una mano per sfiorarla spalancò gli occhi per il terrore.

Alla vista del suo comportamento il ragazzo ritrasse la mano. Si alzò in piedi e si infilò i jeans e la maglietta.

«Devo andare adesso».

Claire non vedeva l'ora che lui lasciasse quella casa. Il suo corpo non si rilassò fino a quando non sentì il colpo del portone che si chiudeva. A quel punto si alzò con le gambe molli e tremanti. Non poteva ancora credere a quello che le aveva fatto.

La ragazza percepì uno strano calore lungo le gambe, e quando abbassò lo sguardo, quello che vide le provocò un conato di vomito.

Raggiunse di corsa il bagno e si riverse sulla tazza.

Quando si sentì libera almeno da quel peso, entrò nella doccia. Aprì l'acqua e se la fece scorre addosso.

Stava ancora tremando e le gambe non reggevano. Posò la schiena contro le fredde piastrelle e si fece scivolare sul pavimento della doccia. Le lacrime ripreso copiose a scendere ed iniziarono a mescolarsi con l'acqua.

1. Brokenheart - L'amore non conosce tempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora