1. Brokenheart - L'amore non conosce tempo

Capitolo 33

 "Ci sono mani che ti restano addosso.

Profumi che ti camminano dentro.

Occhi che ti rubano tutto.

Silenzi che ti tolgono il respiro."

- A. De Pascalis

Logan

Sapete cosa si prova quando pensi di aver trovato la persona giusta? Quella con cui passare il resto della vostra vita, quella con la quale avete intenzione di comprare una casa con la staccionata bianca da riempire di marmocchi? Io sapevo cosa si provava, per ben quattro anni lo avevo provato per Regina. Sapete quella sensazione secondo la quale è quella giusta? L'avevo provato solo con lei, e quando mi aveva spezzato il cuore, pensavo che non mi sarebbe più ricapitato.

Provai una strana sensazione allo stomaco quella mattina. Non sapevo a cosa fosse dovuta, era stata una delle notti più belle della mia vita quella appena trascorsa.

Di fianco a me Claire dormiva tranquilla. Aveva il volto sereno e soddisfatto. I ricordi della notte precedente affioravano nella mia mente come flashback e mi facevano venire le farfalle nello stomaco. Avevo fatto l'amore (come l'aveva definito Claire) con la ragazza più dolce, e probabilmente anche la più incasinata, sulla faccia della terra.

Il corpo di Claire era coperto per metà dal lenzuolo. Gran parte della sua schiena e la gamba sinistra rimanevano in bella mostra. I capelli erano un groviglio di fili d'oro che si perdevano in parte sul cuscino ed in parte sulla sua spalla destra. La sua bocca rosea e a cuore formava una piccola smorfia. La sua mano destra era sotto al cuscino, quella sinistra era distesa sul mio stomaco.

Abbassai lo sguardo sulla sua piccola mano. Era così pallida sulla mia pelle bronzea. Aveva il palmo aperto, le sue corte dita erano leggermente flesse. Era più di un'ora che eravamo in quella posizione. Mi ero svegliato senza riuscire più a prendere sonno e non avevo fatto altro che scrutare nei minimi dettagli la sua figura: le piccole lentiggini spruzzate sul suo nasino a patata, una fossetta che faceva capolino sulla sua guancia, un piccolo neo a forma di cuore sulla sua spalla sinistra.

Un flebile scalpitio catturò la mia attenzione. Dalla soglia della porta Hope ci stava scrutando. A piccoli passi si fece strada nella stanza, poi con un balzo salì sul letto. Mi guardò sfidandomi ad ordinagli di scendere, poi si girò su se stesso per poi accovacciarsi ai piedi di Claire.

Tutto ciò che amavo era in quella stanza con me, pensai. Quel pensiero fece svolazzare nuovamente le farfalle che avevo nello stomaco come se fossi una ragazzina alla sua prima cotta. Avevo dimenticato quella sensazione di vuoto allo stomaco.

Claire emise uno strano verso prima di contrarre le dita e di aprire gli occhi.

<<Buongiorno>> mormorai appena fui travolto dall'argento dei suoi occhi.

<<'giorno>>.

La sua mano, che era ancora sul mio stomaco, prese ad accarezzarmi. La bloccai, intrecciando le mie dita alla sue, sentendo qualcosa a sud risvegliarsi.

Portai la sua mano alla bocca e la baciai. <<Dormito bene?>>.

<<Alla grande>> ammise con un sorriso a trentadue denti. <<Tu?>>.

<<Mai dormito meglio>>, ed era vero, avevo dormito poco ma mi ero risvegliato con una stana energia in corpo e piuttosto rilassato.

<<Per il resto... è tutto apposto?>>. Dopo che lo avevamo fatto ed avevo visto delle lacrime rigarle il volto ero andato in panico. Avevo iniziato a pensare che se ne fosse pentita, che non fosse stata ancora pronta per quel passo. Non mi sarei mai perdonato di averla forzata a farlo.