~ Giorno 77 ~
Erano circa le nove del mattino quando iniziò a vestirsi con gli abiti che gli aveva comprato Levi per poi uscire con lui. Si guardò allo specchio un'ultima volta vedendo la sua favolosa immagine riflessa in quel pezzo di vetro.
<<Sono bellissimo.>> si disse credendo di essere da solo. <<Fai sul serio?>> la voce di quel nanetto acheggiò nella stanza facendolo arrossire di colpo. <<Che cazzo ci fai qui!?>> urlò con le guance, probabilmente, colorate da un rossore paragonabile alle fragole mature. <<Volevo assicurarmi che ti sapessi vestire da solo.>> spiegò avvicinandosi al ragazzo. <<A quanto pare avevo ragione a nutrire dei sospetti.>> azzerò quasi le distanze tra il suo corpo e quello del castano guardandolo sempre fisso negli occhi mentre chiudeva la zip dei pantaloni del ragazzo. <<L-l'avrei chiusa... dopo essermi pettinato...>><<Si, come no. Secondo me non sapevi nemmeno della sua esistenza.>> detto ciò si girò di spalle sentendo sbuffare Eren. <<Ora sei pronto?>> chiese Levi accennandogli un sorriso. Il più piccolo annuì e uscì dalla cella seguendo il moro. Iniziò a guardare le celle dei detenuti che ingannavano il tempo giocando a scacchi, dormendo, o leggendo qualche giornale del giorno... si sentiva anche qualcuno che suonava un'armonica... come nei film. Distolse lo sguardo da loro concentrandosi su di Levi.
Chissà che tipo di casa avrà.
Si domandò.
Avrà un camera degli ospiti o dormiremo insieme..?
Sorrise timidimente a quest'ultimo pensiero. Non era suo solito essere timido, ma era una delle cose che voleva di più al mondo. <<Dovrò scoprire, un giorno di questi, per quale motivo mi fissi in quel modo.>>
<<Sei l'unica cosa in movimento davanti a me, come posso non farlo?>> mentì, più a sé stesso che a lui. Era ovvio che non era quello il motivo per il quale lo guardava, ma, d'altronde, neanche lui sapeva bene come spiegarlo... <<Firmo un paio di cose e andiamo, ok?>> Eren annuì. <<Se vuoi, nel frattempo, puoi aspettarmi di fuori, in macchina.>>
<<Qual'è?>>
<<E quella parcheggiata qui fuori, tieni le chiavi.>> dopo averle prese si avviò verso l'uscita. Faceva uno strano effetto il mondo di fuori dopo aver passato due mesi dentro ad una prigione. Vide qualche auto nel parcheggio, ma non sapeva minimamente quale fosse quella di Levi. Vide, disegnato sul portachiavi, un toro che sembrava caricare con una scritta sopra di esso. Era ora di mettere in pratica le sue doti da lettore professionista dato che, anche se con qualche difficoltà, ormai, lo sapeva fare... diciamo... <<L...lam...lam.. bo... lambor... LAMBORGHINI!?>> strillò come un pazzo. Si mise a cercarla e come poteva essere così cretino da non vedere che era praticamente davanti a lui? <<Com'era che aveva detto? "Una macchina come tutte le altre" ma vaff... che cazzo di riccone è?>>
<<Non chiamarmi riccone.>> disse una voce piuttosto fredda. Il moro prese le chiavi dalla mano del più piccolo e fece alzare gli sportelli. <<Wow... è... è... È STUPENDA!>> i suoi occhi si illuminarono vedendo quegli sportelli aprirsi verso l'alto. <<Il bianco ti fa più elegante del solito. Perché non me l'hai detto che avevi una così bella macchina? E poi se hai tanti soldi da spendere per un veicolo, la tua casa, cos'è? Una villa? Un palazzo? Un castello!?>> il più grande, non riuscendo più a sopportare quelle domande, gli prese l'orecchio con due dita catapultandolo sul sedile. <<Ahi! Perché lo hai fatto?>>
STAI LEGGENDO
Prisoners of the heart
FanfictionTi viene data solo una piccola scintilla di follia. Non devi perderla. ~Robin Williams. "Trama": Il fondo... eccolo. Lo sto toccando con la punta delle dita. Il tutto, attorno a me, prende una sfumatura di un blu scuro, come i fondali del mare. Se...